La storia di Skoda Superb, nome che affonda le sue radici nel lontano 1934, è ricominciata nel 2001. Da allora si sono susseguite tre serie e 1.621.000 esemplari venduti in tutto il mondo fino alla quarta generazione, oggetto del nostro primo contatto. Scelta saggia quella di puntare sulla sola carrozzeria Wagon abbandonando la tre volumi, così come si può dire più che saggia la scelta di puntare (ancora) sulle tanto criticate motorizzazioni a gasolio. Per questo tipo di vettura, non c’è paragone: nella nostra prova in anteprima che da Verona ci ha portato fino all’affascinante Castello di Toblino abbiamo guidato il 2.0 TDI DSG da 150 CV, disponibile anche in versione 4×4 con 193 CV. Vero che in gamma c’è anche il mild hybrid 1.5 TSI da 150 CV, a breve vi diciamo quanto costa, e anche un motore di “nicchia” come il 2.0 TSI da 265 CV per gli amanti delle station wagon sportive.
A settembre arriva anche il plug-in da 204 CV, ma l’attenzione non può che concentrarsi sul 2.0 TDI da 150 CV, il vero e proprio cuore di gamma. Nuova Superb 2024 nasce sulla piattaforma MQB-EVO e guadagna, rispetto alla precedente generazione, la bellezza di 30 litri che portano a 1.920 litri la capienza del bagagliaio, già enorme con 690 litri con la seconda fila in posizione. Un lavoro di affinamento sull’aerodinamica ha permesso di abbassare il Cx a 0,25 rendendo la nuova Skoda Wagon la Skoda più aerodinamica di sempre. Grande rivoluzione dentro con interni completamente rivisti, come avrò modo di spiegarvi.
Già disponibile nelle concessionarie nella sola carrozzeria station wagon, vediamo quanto costa la nuova Superb 2024, come si guida e quanto consuma l’ottimo 2.0 TDI da 150 CV abbinato al cambio DSG.
In attesa dell’arrivo del nuovo motore plug-in a settembre, di cui però conosciamo già il listino, è tempo di conoscere come si struttura la gamma dell’ammiraglia Skoda che con i suoi 4,90 metri di lunghezza, 1,89 metri di larghezza e 1,48 metri di altezza e 2,48 metri di passo mette al centro la comodità dei viaggi e, il bagagliaio lo dimostra, lo spazio. Rispetto a prima cresce di 40 millimetri la lunghezza, diminuisce la larghezza di 15 millimetri e aumenta di 5 millimetri l’altezza.
Non avete idea dello spazio per le gambe sedendosi indietro, anche lasciando il sedile impostato sulla mia altezza (1,84 metri). Una gamma che si struttura attorno a tre allestimenti (Selection, Style e Laurin & Klement) con il primo che già propone di serie la guida assistita di livello 2, i cerchi in lega da 17″, il Climatronic a 3 zone, la ricarica wireless con raffreddamento attivo, i sedili anteriori riscaldabili, i vetri posteriori oscurati, lo schermo del navigatore da 13″ con il “rivoluzionario” display cleaner e il Virtual Cockpit da 10″. Non ultima, la vernice metallizzata. Style e Laurin & Klement crescono nella dotazione, e nei prezzi, aggiungendo ulteriori ADAS e un look estetico più raffinato: basti pensare che la top di gamma oltre ai fari Matrix LED ha anche i cerchi dedicati da 18″ e dentro i sedili massaggianti, ventilabili e riscaldabili.
Al centro il comfort, ma così come per accade per nuova Kodiaq 2024 sono tante le soluzioni Simply Clever che migliorano la vita a bordo. Il display cleaner sopra citato viene nascosto sotto il bracciolo su nuova Superb e permette di pulire in pochi istanti l’ampio schermo centrale e di non avere sparso in abitacolo uno spruzzino con pannetto. Vediamo, ora, il listino prezzi della Skoda Superb 2024:
Se fuori un occhio poco attento può confonderla con la Skoda Superb in uscita, dentro è davvero rivoluzione. Detto che nuove, fuori, sono la calandra ottagonale e a nuove modanature. In primis debutta lo schermo da 13″ disponibile fin dal primo allestimento facile da navigare attraverso schermate chiare e precise. La connessione è perenne e garantita dalla eSIM di bordo, così come l’assistente vocale Laura precisa e puntuale nel rispondere ai comandi impartiti senza staccare le mani dal volante. Di serie anche il quadro strumenti virtuale che, per una scelta stilistica, è stato tenuto separato dal display centrale. Proprio dal quadro l’attenzione si è concentratta nel richiamare dalla razza destra, in pochi passaggi, i menu dei consumi (istantanei, di durata, dal rifornimento, dalla partenza): su questo, per ovvi motivi legati alle performance del motore Diesel destinato a essere il più scelto dal pubblico italiano, ci torno a breve.
Novità assoluta su Superb e Kodiaq sono i comandi Smart Dial, proposti anche da Kodiaq: ognuno dei tre comandi è dotato di schermo LCD configurabile su diverse funzioni tra cui (a destra e sinistra) il clima, il riscaldamento del sedile e quando presente la ventilazione, al centro fino a 4 funzioni specifiche tra cui lo zoom della mappa del navigatore (molto comodo e facilmente a portata) così come la regolazione del volume o dell’intensità delle ventole. Fino a 6 le opzioni, configurabili a piacimento sempre dal menu centrale, tra cui anche le modalità di guida. Più pratiche e più veloci rispetto a “perdersi” nei menu del touch, senza contare la diminuzione drastica del rischio di distrarsi dalla strada.
Di serie troviamo radio DAB+, connettività Bluetooth e connessione Apple CarPlay e Android Auto wireless. Sono due, e poche case offrono questa opzione (una è Tesla), le piastre di ricarica, che ricevono una ventilazione dedicata per evitare sul nascere il surriscaldamento dello smartphone durante la carica a induzione. Sono poi quattro le porte USB-C da 45 watt che possono anche alimentare un laptop. Grandi modifiche osservando il tunnel centrale: si è liberato tanto spazio spostando la “leva” del cambio sul piantone dello sterzo: soluzione all’americana ma congeniale per liberare appunto tanto spazio dove serve, dove si ripongono gli oggetti di uso quotidiano. Oltre al bagagliaio è migliorata anche l’abitabilità della seconda fila, con più spazio per gambe e testa.
Scesi da Kodiaq, durante il nostro primo contatto ho avuto modo di guidare Superb dal Castello di Toblino alla sede di Volkswagen Italia a Verona. Tanta autostrada dove apprezzare il terreno naturale di questa avventura, passista nel DNA. Ottimo l’isolamento acustico in abitacolo, volontariamente ho spinto poco oltre il limite per capire quanto incidono i flussi nella vita a bordo e posso dirmi soddisfatto. L’auto scorre bene, molto bene, si avverte che questo motore è l’ideale per questa vettura perché si dimostra pronto nei sorpassi, e con lui il cambio DSG, mentre prima di avventurarmi in autostrada ho avuto modo di scendere dal Castello e di apprezzare l’assetto più rigido rispetto a Kodiaq, a parità di piattaforma. Sono presenti anche le sospensioni adattive (Dynamic Chassis Control Plus). Lo sterzo è progressivo sulla top di gamma e trasmette un buon feeling in ingresso di curva, non c’è accenno di sottosterzo almeno procedendo a un’andatura forzata ma non esagerata.
Arrivati a destinazione, i consumi del 2 litri da 150 CV si sono attestati su un ottimo 4,8 l/100 km (4,9 l/100 km il dichiarato WLTP) quindi sì, fare i 20 km con un litro di gasolio è assolutamente alla portata di tutti. Non mi esprimo sul 1.5 mild hybrid ma penso che per questo tipo di autovettura, lunga quasi 5 metri, il Diesel sia il suo motore ideale. Mi hanno sorpreso anche i sistemi di sicurezza attiva, sebbene il cruise control adattivo sia molto sensibile alla distanza impostata dalla vettura che precede; ad esempio rientrando in corsia, se la distanza settata dal comando sul lato sinistro del piantone è massima e il veicolo in seconda corsia procede più piano l’auto tenderà a rallentare eccessivamente. Confermata la presenza dell’Emergency Steering Assist che, in caso di malore o colpo di sonno del conducente, prima fa vibrare le cinture poi, se non c’è risposta, accende l’hazard e porta la vettura in condizioni di sicurezza dopo aver avvisato i soccorsi. Sempre di serie anche i nuovi sistemi di assistenza attiva alle svolte e ai sorpassi, Crossroad Assist, Side Assist e Turn Assist. Infine, sono 8 gli airbag in vettura per garantire la sicurezza passiva e l’incolumità anche delle gambe di conducente e passeggero.
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