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Prova in anteprima Peugeot 3008 Hybrid: come va il SUV con il 1.2 ibrido da 136 CV

Tempo di lettura: 6 minuti

L’abbiamo conosciuta in “forma” elettrica, sia in anteprima sia in una prova redazionale (presto in uscita sulle pagine di autoappassionati), ma non dimenticate che la nuova generazione del SUV Peugeot è disponibile anche con altre due motorizzazioni: la Plug-in Hybrid e-DCS7 da 195 CV e l’attesa Hybrid 136 e-DCS6, oggetto di questa prova in anteprima.

Non una novità assoluta, la 3008. Nasce sulla nuova piattaforma STLA Medium e non è solo la prima Peugeot 3008 elettrica bensì porta al debutto diverse novità, molto interessanti, tra cui il Peugeot i-Cockpit con display sospeso da 21″, quasi un oggetto da design prima ancora che la principale fonte d’intrattenimento e di informazioni del veicolo, i nuovi virtual i-Toggles configurabili, i nuovi proiettori Pixel LED con illuminazione adattiva e, non ultima, la presenza di Chat GPT.

Qui, però, la novità principale è un’altra: se ne va il Diesel e cambiano i motori ibridi. Sì, ma perchè mettere un 1.2 turbo benzina e soprattutto un tre cilindri sotto il cofano di un’auto che pesa 1.648 kg in ordine di marcia, peso non certo paragonabile ai 1.228 kg (a vuoto) della piccola 208. La curiosità sta tutta lì: il 1.2 elettrificato con il sistema mild hybrid a 48V basta per muovere la 3008 con dinsivoltura e per farla consumare poco? La risposta nella nostra prova su strada in anteprima del SUV francese.

Prezzi Peugeot 3008 Hybrid

Partiamo dal listino prezzi della Peugeot 3008 Hybrid, la vera e propria entry level della nuova gamma 3008. Sveliamo subito una curiosità: la 3008 MHEV ha un delta prezzo più basso nei confronti della 3008 elettrica rispetto alla plug-in, che parte da 44.950 euro contro i 41.980 euro della BEV (in vista del rinnovo degli incentivi nel 2025, meglio farsi trovare pronti e stare sotto la soglia dei 42.700 euro…). Due gli allestimenti: la Allure monta di serie cerchi in lega da 19″, clima bi-zona, retrocamera HD e sensori parcheggio posteriori, proiettori Full LED con firma luminosa a tre artigli, i-Cockpit con doppio display sospeso, Peugeot i-Connect (radio DAB, mirroring wireless) e bagagliaio posteriore ripiegabile su due livelli. La Peugeot 3008 GT aggiunge i fari Pixel LED con controllo automatico degli abbaglianti, i posteriori 3D-LED, il display da 21″ integrante sia il quadro strumenti sia il display centrale, luci ambiente personalizzate in 8 colori, wireless charger (15W), navigazione connessa TomTom, Peugeot Virtual i-Toggles con 10 scorciatoie personalizzabili, Drive Assist, tetto nero a contrasto e portellone con apertura elettrica.

Tra le colorazioni della nuova 3008, la Blu Obsession come l’esemplare che vedete in queste foto è proposta senza sovraprezzo. Sono in vendita a 800 euro la Bianco Okenite, la Blu Ingaro, la Grigio Artense, la Nero Perla e la Grigio Titanio. Optional consigliabili su Allure e GT il pacchetto completo di ADAS (1.450 euro).

Ricapitolando i prezzi della 3008 ibrida:

  • 3008 Hybrid 136 e-DCS6 Allure: 38.700 euro
  • 3008 Hybrid 136 e-DCS6 GT: 43.200 euro

Il passaggio alla nuova generazione non ha alzato eccessivamente i prezzi rispetto alla precedente generazione. Il motore 1.2 mild hybrid, già presente, partiva a fine 2023 da 38.520 euro. Sparito il Diesel, la novità nel listino è la e-3008.

Nuova Peugeot 3008: ripasso su dimensioni, esterni e interni

Linee elaborate, ed è cresciuta rispetto a prima

Piattaforma inedita, la STLA Medium, e dimensioni variate rispetto al suo recente passato. La nuova Peugeot 3008, infatti, è cresciuta fino a 4,54 metri di lunghezza, fino a 1,89 metri in larghezza e lievemente, appena 2 millimetri, in altezza. Insomma, con la nuova piattaforma la 3008 è cresciuta e esteticamente, quello che amo definire il vestito, il SUV è diventato un SUV coupé. Evoluzione stilistica importante, con nuova firma luminosa che non perde i tre artigli, un muso ora più affilato e una linea di cintura davvero importante, tanto che il “codone” è forse la parte che esteticamente sembra meno riuscita a un primo sguardo.

In realtà guardandola nel suo assieme l’auto appare molto elaborata, con la presenza del doppio spoiler posteriore e di cerchi che partono da una base di 19″ e che, solo per l’elettrica e la plug-in, arrivano ai 20″. Molto elaborata, e assolutamente moderna, la griglia anteriore: non sembra di primo acchito ma richiama la forma di una palpebra, con al centro il logo. Il lettering “3008”, invece, si inserisce nella sottile fascia nero lucido che ingloba i sottili fari, anche a matrice nella configurazione Pixel LED. Una criticità? Sul lunotto posteriore è stato eliminato il tergicristallo…vai a capire il perchè.

Dentro il Panoramic i-Cockpit è una meraviglia, ma c’è qualche difetto

Sedersi a bordo della nuova Peugeot 3008, nel mio caso non era la prima volta assoluta, si rimane sempre colpiti da quanto siano stati stravolti i canoni rispetto alla precedente generazione. Panoramic i-Cockpit in primis, anche se sulle prime ho fatto una certa fatica a trovare alcuni menu sul quadro strumenti (a cambiare sono anche i tasti sul volante). Piace la plancia geometricamente instabile (una sorta di L rovesciata che rimane a portata per la mano destra del guidatore) sulla quale sono stati strategicamente posizionati alcuni tasti fisici di fondamentale importanza, non ultima la selezione delle modalità di guida. Alla destra di quest’ultima, un vano che si apre e chiude dentro il quale sono riposte le prese di ricarica (una USB-C e una USB-A), alla sua sommità la piastra di ricarica wireless.

Il volante, seppur molto aggiornato, rimane quello di sempre: tagliato in basso e in alto, rimane piccolo nell’impugnatura e va regolato con dovizia per non rimanere d’intralcio per le ginocchia e allo stesso tempo non rovinare la vista del quadro, che rimane sospeso seppur non più integrato nella plancia come prima, bensì sospeso dal Panoramic display. Stranamente inclinati sono gli alzacristalli, mentre mi è piaciuto molto il rivestimento grigio chiaro che, al tatto, rimane però sostanzioso e meno morbido di come potrebbe apparire. Non ho approfondito la conoscenza del Virtual i-Toggles, che sono 10 e si possono configurare per richiamare rapidamente alcune funzioni base (menu clima, navigazione verso casa, ecc.). Clima virtuale ma sbrinamento rapido parabrezza e ricilcolo rimangono ad attivazione “fisica”. Abbiamo provato rapidamente l’integrazione di ChatGPT con l’assistente vocale ma si tratta di conversazioni semplici, sarà interessante valutarne gli sviluppi futuri.

Infine, sedendosi dietro, la superficie vetrata va a ridursi progredendo verso il posteriore ma ciò che mi ha colpito è il non esagerato spazio per le gambe nonostante ora la 3008 sia più grande. Il bagagliaio, invece, è davvero molto ampio e si può dividere su due livelli: 588 litri sono una garanzia e si possono estendere fino a 1.663 litri abbattendo gli schienali posteriori. Come vedete voi stessi, il problema generale dei lunotti inclinati è sempre la visibilità ma qui viene in aiuto la telecamera posteriore. Meno male che il terzo vetro salva la visibilità in manovra quando è sempre meglio guardare con i propri occhi.

Alla guida della Peugeot 3008 Hybrid: per i consumi dobbiamo rimandare, ma quanta vivacità

Tutto sul nuovo motore ibrido di Stellantis

Si tratta del 3 cilindri 1.2 turbo benzina già montato su altri modelli di Stellantis, ma qui è la prima volta che lo troviamo montato su un SUV di una certa mole. Qui le sue principali caratteristiche e la scheda tecnica della vettura:

  • 1.2 benzina 136 CV
  • Motore elettrico: 28 CV
  • Coppia: 230 Nm
  • Trazione anteriore
  • Peso a vuoto: 1.573 kg
  • Peso in ordine di marcia: 1.648 kg
  • Peso batteria 0,4 kWh: 12,1 kg
  • Velocità massima: 201 km/h
  • 0-100 km/h: 10,2 secondi
  • Consumi dichiarati combinato WLTP: 5,5-5,6 l/100 km
  • Dimensioni ruote e pneumatici: 255/55 R19 103V
  • Freni: ant. 304×28 mm/ post. 290×12 mm
  • Sospensioni: Pseudo Mac-Pherson ant./ponte torcente post.

Ora di partire per il test drive in anteprima della vettura che ci ha portato, dal Solid Climbing Club di Buccinasco a risalire il Naviglio fino a uscire da Milano percorrendo alcune statali nella zona sud. Avendola già guidata in versione elettrica durante la prova redazionale, ma la prova non sarà farina del mio sacco bensì di un collega, ho ritrovato quella “centralità” dove tutti i comandi sembrano orientati al conducente. Tutto è facilmente accessibile, anche se come accennavo ho dovuto pasticciare per qualche minuto prima di ritrovare alcune funzioni: il consumo istantaneo e i due menu di viaggio (Trip A e Trip B) utili a valutare i consumi di questo primo contatto non sono stati immediati da trovare, anzi.

Bene la seduta, con i sedili sportivi e avvolgenti della GT che non hanno deluso le aspettative. Sotto il cofano, quindi, il 1.2 turbo benzina da 136 CV laddove il motore elettrico da 28 CV è direttamente integrato nel cambio automatico a doppia frizione alimentato dalla batteria gli ioni di litio pesante appena 12,1 kg e posizionata sotto il sedile per non rubare spazio in bagagliaio. Non era la prima volta per il sottoscritto con questa unità ibrida, già provata sul B-SUV Avenger.

Sulle prime sono partito prevenuto per la diversa massa del veicolo ma lavorando di fino con il pedale anche qui si riesce a sfruttare a fondo la capacità della vettura di muoversi in elettrico per brevissimi tratti, a tutto vantaggio dei consumi. La brevità del test non mi ha permesso di approfondire la conoscenza ma sulle prime l’auto si muove con disinvoltura e l’elettrico compensa quella mancanza di coppia quasi normale su un termico di così piccola cubatura. In allungo, invece, si perde troppo presto l’effetto boost dell’elettrico ai bassi e la ripresa perde un po’: è qui, come mi aspettavo, che il 1.2 cede il passo al segmento dei SUV medi che non annoverano il peso tra le loro “squisite” qualità.

Mi è piacuto lo sterzo così come la fluidità del cambio. Il primo è davvero molto diretto e facile da manovrare in città, mentre il cambio è sì fluido ma talvolta il termico torna attivo con irruenza; forse un po’ inutili, ma è sempre questione di abitudine, i paddle dietro al volante. Anche qui, questione di percorrere qualche ora a bordo e prenderci la mano, e non è stato questo il caso dovendo dividere la vettura con un altro collega. Bene, infine, l’assetto: morbido, in grado di attutire bene le buche. La visibilità, da buon SUV, non delude. Difficile, però, valutare i consumi per il motivo sopra descritto. Sono stato lontano dai 5,5 l/100 km dichiarati che reputo però ottenibili con una guida attenta.

In conclusione, e in attesa di una prova su strada più approfondita e duratura, il 1.2 ibrido non ha deluso le aspettative anche se non mi ha convinto per la ripresa. In città è davvero piacevole da guidare e l’effetto elettrico del motore integrato nel cambio si fa apprezzare e svolge bene il suo dovere, aiutando con i consumi e nel limitare le emissioni.

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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