Un Brand che in meno di 2 anni è diventato una certezza in Italia attraverso una gamma che ha poco da invidiare a marchi automobilistici che sono nel nostro paese da decenni. Atto 3, Han, Dolphin, Seal e ora Seal U, il SUV di segmento D che viene proposto per la prima volta per BYD anche in versione Plug-in Hybrid.
Una strategia forte, fortissima, che punta a conquistare anche i clienti che non si sentono ancora pronti per l’elettrico, con un modello che è concreto nel design, nella tecnologia e anche nella tecnica. Tutto questo è la BYD Seal U DM-i, disponibile da giugno in Italia.
Come detto, le prime consegne di BYD Seal U DM-i Boost e Design inizieranno a giugno, mentre l’arrivo della versione Comfort è previsto dopo l’estate.
Gli allestimenti sono praticamente full optional: batteria da 18,3 kWh, motore aspirato 1.5, sedili elettrici in pelle vegana, schermo touch da 15,6 pollici rotante, camera 360°, Infinity Sound System a 10 altoparlanti, tetto panoramico apribile, Head-up display, ricarica wireless per smartphone e tecnologia Vehicle-to-Load. Cinque i colori: Delan Black, Time Grey, Snow White, Tian Qing (Blue) e Boundless Cloud.
La differenza tra le versioni viene data a livello tecnico: la Design propone la trazione integrale con un ulteriore motore elettrico e il propulsore termico dotato di turbina, mentre la Comfort ha le stesse specifiche della Boost, ma è dotata di una batteria più grande. Ecco i prezzi della BYD Seal U DM-i:
Occhio alla garanzia: 6 anni/150.000 km, 8 anni/200.000 km sulla batteria e 8 anni/150.000 km sul motore elettrico.
Presentata anche in versione full-electric, la BYD Seal U DM-i mantiene lo stesso design e dimensioni. SUV appartenente al segmento D con cinque posti, lungo 4.775 mm, largo 1.890 mm e alto 1.670 mm, con un passo di 2.765 mm, la Seal U compete, giusto per fare un esempio esplicativo, con vetture come Alfa Romeo Stelvio e Skoda Kodiaq, proponendo anche un pavimento piatto (merito della Blade battery) e un ampio spazio per le gambe dei passeggeri posteriori. Leggermente più sacrificato, invece, il volume di carico del bagagliaio, che va da 425 a 1.440 litri, con i sedili posteriori che possono essere abbattuti separatamente nelle proporzioni 60:40.
Sempre a proposito di praticità, sono degni di nota i vari vani portaoggetti, le due comode postazioni di ricarica senza fili per il telefono, ma anche la possibilità di trasformare la Seal U in un alimentatore di dispositivi elettrici con la già citata V2L, piuttosto rara su vettura non completamente elettriche.
Per quanto riguarda il design, la Seal U continua il family feeling della Serie Ocean, contraddistinta da elementi che richiamano il mare. Il frontale è a forma di X con un design arrotondato e curvo, mentre i fari a forma di U si inseriscono nel cofano confermando proprio la parentela con la berlina Seal. Proporzioni equilibrate anche per la fiancata, dove la linea di cintura alta parte dai fari e si collega con le luci posteriori. A bilanciare la massiccia presenza della carrozzeria, ci pensano i cerchi in lega da 19 pollici con razze nere lucidate. Al posteriore spunta, infine, qualche muscolo nella parte alta, con paraurti in nero e argento e un LED che corre da sinistra verso destra, senza soluzione di continuità, disegnando il gruppo ottico posteriore.
All’interno si vedono i passi in avanti che il settore del design di BYD continua a compiere, migliorando negli aspetti che fino a oggi erano ancora oggetto di criticità. Alle superfici morbide al tatto, alle buone finiture e ai sedili comodi e avvolgenti (elettrici, riscaldati e ventilati di serie), la Seal U DM-i aggiunge un volante con il logo incastonato (il vecchio bollo con logo integrato aveva un sapore più “cheap”) e un abbinamento di colori e cuciture che è meno impattante nei confronti dei gusti degli europei. Ben fatto anche il pomello del cambio in cristallo, il grande tetto panoramico e le forme della plancia in generale, più sobrie e adatte a tutti i gusti.
Non manca, ovviamente, la dose di tecnologia, con i due grandi schermi digitali, che si uniscono all’head-up display: entrambi li conosciamo bene, con lo schermo centrale girevole da 15,6 pollici si ottengono tutte le informazioni sull’automobile, dalla navigazione a Spotify, passando per l’integrazione wireless dello smartphone, ora disponibile anche per i dispositivi Apple. Confermata anche la strumentazione digitale da 12,3 pollici, mentre debutta l’app BYD, con la quale si possono comandare alcune parti della vettura direttamente dal telefono, come l’apertura/chiusura delle porte, i finestrini, il funzionamento del clima, le luci e il clacson.
Utile, come per tutti i modelli moderni, la possibilità di aggiornare il software e di integrare nuove funzioni tramite gli aggiornamenti OTA (Over-The-Air). Arriveranno probabilmente il route planner che considera le tappe di ricarica e forse in futuro, il tanto richiesto one pedal per una guida “elettrica pura”.
Parliamo di motori e funzionamento degli stessi. Questo sistema chiamato DM-i, che sta per Dual Mode Intelligence, viene interpretato nella versione Design da due motori elettrici (150 kW all’anteriore e 120 kW al posteriore) e della batteria da 18,3 kWh, uniti al motore a benzina quattro cilindri turbo 1,5 litri a ciclo Atkinson sviluppato in casa da 128 CV. La potenza massima totale di sistema è di 319 CV e la coppia massima di 550 Nm. Con questa versione ci sono le quattro ruote motrici.
Le versioni Boost e Comfort sono a trazione anteriore e adottano un motore termico da 1,5 litri aspirato a ciclo Miller da 96 CV abbinato ad un motore elettrico da 194 CV, per una potenza totale combinata (sia per Boost, sia per Comfort) di 214 CV e una coppia massima di 300 Nm. Come detto precedentemente la versione Boost è dotata della stessa batteria da 18,3 kWh della versione Design, mentre la versione Comfort ha una batteria più grande, da 26,6 kWh.
Parliamo subito di ricarica e autonomia: la versione Design a trazione integrale può percorrere fino a 70 km in modalità EV, garantendo un’autonomia complessiva di 870 km (WLTP); la versione Boost a trazione anteriore offre un’autonomia 100% elettrica di 80 km per un’autonomia totale di 1.080 km. L’allestimento Comfort della Seal U DM-i, invece, permetterà un’autonomia in elettrico di 125 km, per un totale di oltre 1.100 km. Tutte le versioni ricaricano fino a 18 kW in corrente continua e a 11 kW in alternata, passando da 30 a 80% in 35 minuti.
Ricapitolando:
Salendo a bordo della Seal U DM-i e percorsi i primi chilometri, si capisce ben presto con quali logiche funziona il sistema Dual Mode dell’auto che letteralmente lavora per far andare in elettrico la vettura. Tramite il funzionamento ibrido in serie o in parallelo, la Seal riesce ad avere un ibrido in grado di andare in elettrico per la gran parte del tempo, con l’ulteriore potenza di avere una vera autonomia maggiore rispetto ad altri competitor che propongono motori ibridi molto votati all’elettrico.
Due le modalità di guida: EV e HEV. Con la modalità EV che ovviamente sfrutta appieno i motori elettrici, la modalità HEV continua a sfruttare per quasi tutto il tempo il motore elettrico e soltanto in alcuni casi il motore benzina si unisce alla trazione. Spesso, infatti, il propulsore si accende e lavora esclusivamente per alimentare la batteria, in modo da continuare a poter andare in elettrico. Un’altra particolarità è data dal fatto che la batteria non scende praticamente mai sotto il 25% di autonomia, andando automaticamente a ricaricarsi tramite il motore termico e permettendo ancora di guidare in elettrico. In sostanza, spesso, si ci trova a che fare più con un range extender più che con una tradizionale ibrida.
In tutto questo non c’è un vero e proprio cambio, ma un sistema che può essere accomunato a un CVT, in grado di gestire il motore termico solamente agli alti regimi, ovvero quando questo propulsore si attiva, poiché a basse andature è sempre e solo funzionante l’elettrico. Un’auto il cui funzionamento è più difficile da capire e da spiegare che da vedere in funzione quando la si guida.
Guidando la versione a trazione integrale con oltre 300 CV si apprezza fin da subito la spinta molto buona dei motori, ma quello che si nota dopo qualche minuto alla guida è lo straordinario comfort che offre la Seal U: la silenziosità è quella di una vettura 100% elettric, poiché anche quando si accende il propulsore termico ad alti regimi, il rumore rimane veramente contenuto. L’insonorizzazione colpisce tanto quando la capacità di assorbimento delle asperità del terreno. La Seal U DM-i ha sospensioni anteriori McPherson e multilink al posteriore e garantisce una comodità assoluta, ma l’altro lato della medaglia ci parla di una poca precisione in inserimento e un rollio piuttosto marcato. I cavalli sfruttati sul dritto sono, quindi, piuttosto appaganti, mentre in curva si mantiene sicura, ma veramente poco agile, per cui non chiedetele troppo in termini di sportività.
Rimane morbido ma abbastanza preciso anche lo sterzo, che inoltre, offre un raggio di sterzata in grado di permettere ai quasi 4 metri e 80 della Seal U di girarsi in spazi stretti.
Insomma, la Seal U DM-i si propone come grande macina chilometri e a parte i consumi omologati poco reali per le plug-in hybrid, compresi tra 0,9 e 1,2 l/100 km, garantisce percorrenze “vere” tra i 5 e gli 8 litri per 100 chilometri e una dotazione di ADAS di serie piuttosto completa. Il corredo di serie comprende: l’avviso di collisione anteriore, la frenata automatica di emergenza, il cruise control adattivo, l’avviso di collisione posteriore, l’avviso di traffico trasversale posteriore, l’assistenza al cambio di corsia, il controllo intelligente dei limiti di velocità, il sistema di rilevamento dei punti ciechi e molti altri ancora.
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