Prodrive è un costruttore britannico specializzato nell’elaborazione di vetture da corsa e non è nuovo nel mondo dei restomod, fin ora realizzati senza montare motori elettrici su auto iconiche, anzi, ha già montato grandi e potenti motori termici su svariati veicoli di ogni categoria.
L’azienda ha pubblicato su Instagram un piccolo teaser sul loro prossimo modello, chiamato P25. Nello specifico il post mostra la silhouette di un’auto piuttosto famosa e cara a molti appassionati: quella della Subaru Impreza WRX STI degli anni ’90.
La sagoma è facilmente riconoscibile, d’altro canto la Subaru Impreza da rally non era un’auto sobria e confondibile. Guardando al posteriore della vettura stilizzata si nota il paraurti bombato nella parte superiore e una coda raccolta su cui troneggia un grande alettone di forma trapezoidale. Anche il paraurti anteriore ha un profilo difficilmente scambiabile, con la sporgenza sottile perpendicolare alla parte inferiore e la linea dei fari inclinata su di essa. Salendo lungo il cofano si nota il benchmark di Subaru: la sua presa d’aria. Non è nemmeno un caso che, nel disegnare la forma della vettura, Prodrive abbia inserito anche un particolare interno alla silhouette: il montante arretrato.
Insomma, per quanto il costruttore britannico volesse giocare a fare il misterioso ha (volutamente) lasciato parecchi indizi sull’identità della P25.
La Prodrive P25, che abbiamo capito essere un restomod della Subaru Impreza WRX STI, presumibilmente monterà un motore termico (come il V6 montato sul fuoristrada di base Ford Prodrive Hunter, ultima creazione della casa). Non è però detto che gli inglesi opteranno per il 2.2 l Boxer turbo da 276 CV.
Certo è che se fosse l’iconico motore, con i suoi cilindri contrapposti inclinati di 180 gradi, ad alimentare i pochi esemplari di Prodrive P25, tutti i collezionisti si leccheranno i baffi. Il perché è presto detto: la Subaru Impreza WRX STI è già una vettura estremamente rara, inoltre la casa giapponese non ha previsto la produzione di una versione STI, bensì solo quella di una WRX, commercializzata solo in alcuni mercati che, guarda a caso, hanno regolamenti molto permissivi quanto alle emissioni delle vetture.
Insomma, un restomod di un’auto di questo calibro meriterebbe un motore altrettanto iconico, certamente con le dovute elaborazioni di Prodrive (sia lato prestazionale che estetico), e potrebbe essere proprio l’esistenza di una vettura come la P25 così immaginata a riempire il vuoto nel cuore di molti appassionati e collezionisti che stanno assistendo al Requiem della STI.
Autore: Nicola Accatino
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