Il prezzo dei carburanti continua ad oltranza la sua crescita, a certificare l’ulteriore impennata sono i dati settimanali del Ministero della Transizione Ecologica. Ad oggi, recandosi alla colonnina, il prezzo gasolio supera quota 1,6 euro al litro (modalità self service a 1,608), mentre la benzina arriva a 1,746 euro al litro. Stesso discorso per il Gpl a 0,826 euro.
Era dal 2014 che il diesel non raggiungeva un picco simile, a manifestare il proprio dissenso è inevitabilmente l’Unione Nazionale dei consumatori: “Il prezzo gasolio nel 2014 svettò a 1749 euro al litro, mentre per il Gpl, a 0,844 euro al litro. In un anno il Gpl è più caro del 39,5%”. È proprio il Presidente dell’UNC, Massimiliano Dona, a spiegare nel dettaglio: “Gli aumenti dei beni energetici, luce, gas e carburanti, non solo hanno effetti diretti sulle tasche delle famiglie e sui costi delle imprese, ma hanno un effetto indiretto sul costo finale di tutti i prodotti, dal latte al pane, con conseguenze gravi per l’inflazione e la ripresa economica. Per questo il Governo deve intervenire prima del varo della manovra, riducendo le accise dei carburanti, dell’elettricità e del gas. Dall’inizio dell’anno, dalla rilevazione del 4 gennaio, ossia 9 mesi e mezzo fa, un pieno da 50 litri costa 15 euro e 22 centesimi in più per la benzina e 14 euro e 44 centesimi per il gasolio, con un rialzo, rispettivamente, del 21,1% e 21,9%. Su base annua è pari ad un rincaro ad autovettura pari a 365 euro all’anno per la benzina e 347 euro per il gasolio. In un anno, dalla rilevazione del 26 ottobre 2020, quando la benzina era pari a 1.388 euro al litro ed il gasolio a 1.259 euro al litro, un pieno da 50 litri costa 17 euro e 91 centesimi in più per la benzina e 17 euro e 47 centesimi in più per il gasolio, con un’impennata, rispettivamente, del 25,8% e del 27,8%. Un balzo che equivale, su base annua, a una stangata pari a 430 euro all’anno per la benzina ed a 419 euro per il gasolio”.
Ma non c’è solo l’Unione Nazionale dei consumatori a manifestare contrarietà, bensì anche l’Assoutenti, che guardando ad un futuro quasi immediato, lancia l’allarme in vista del Natale per bocca del suo Presidente Furio Truzzi: “Questi incrementi si ripercuotono non solo sui rifornimenti, ma sui prezzi al dettaglio di una moltitudine di prodotti, e sui costi logistici in capo ad imprese ed industrie. Il rischio concreto è che l’ondata di rincari ed i maggiori costi determinati dal caro benzina porteranno ad una riduzione della spesa delle famiglie durante le prossime festività natalizie, con effetti devastanti per l’economia nazionale che proprio ora si sta riprendendo dopo la crisi causata dal Covid”.
Voci di corridoio dicono che il caro carburanti non cesserà e potrebbe portare in un anno la benzina a circa 2 euro al litro ed il prezzo gasolio a 1,85 € per litro. Cifre astronomiche che già da ora incutono ulteriore e ragionevole preoccupazione.
Autore: Angelo Petrucci
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