Sono tre le Porsche Taycan che gli appassionati italiani potranno veder sfilare, tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, per varie città italiane.
Piuttosto sgargianti, tanto da distinguersi nel traffico cittadino, le tre Porsche Taycan protagoniste del tour riprendono le livree che hanno reso famosa Porsche nel mondo delle competizioni: una in livrea bianca e verde che richiama il primo prototipo della 917, una rossa e bianca come quella che vinse per la prima volta la 24 Ore di Le Mans e l’ultima, rosa, come quella che passò alla storia con il soprannome di “Pink Pig”, estetica per altro ripresa, nella 24 Ore di Le Mans 2018, dalla 911 RSR in classe LMGTE Pro.
Il litorale laziale, cornice dell’evento conclusivo del torneo “Porsche On Board”, la competizione sportiva dedicata agli appassionati di kitesurf e hydrofoil, è stato la tappa inaugurale del Taycan Tour, che ha già visto le scenografiche elettriche Porsche colorare le strade di Forte dei Marmi, Firenze, Roma, Bari e Napoli e che le vedrà, nelle prossime settimane, transitare per altre 9 città italiane per il Porsche Taycan Tour:
Le vetture protagoniste del tour sono le tre versioni disponibili sul mercato, cioè la Taycan 4S (530 CV o 571 CV con Performance plus) e la top di gamma Taycan Turbo S (761 CV).
La sera del 10 marzo 1969, pochi mesi dopo i primi schizzi di Hans Mezger, venne completata la prima Porsche 917 con numero di telaio 001. Mancavano solo due giorni alla conferenza stampa di presentazione delle nuove vetture sportive di Gruppo 4 al Salone di Ginevra, previsto per le ore 15:00 del 12 marzo. Non molto tempo dopo, il 21 aprile, vennero finalmente completate le 25 unità necessarie da regolamento e la 917 ricevette la certificazione di omologazione per gareggiare. In realtà il telaio 001 non scese mai in pista.
Il 14 giugno 1970 alla 24 Ore di Le Mans Porsche mise a segno la prima di 19 vittorie in classifica generale. Dopo 4.607,81 chilometri esatti e 343 giri i piloti Hans Herrmann e Richard Attwood tagliarono per primi la linea del traguardo a bordo della Porsche 917 KH (coda corta) rossa e bianca della scuderia Porsche Salzburg con il numero di gara 23. Il secondo posto di Gérard Larrousse e Willy Kauhsen con la 917 Martini coda lunga seguiti a ruota da Rudi Lins ed Helmut Marko al volante della 908/02 rese perfetto il trionfo Porsche.
Passata alla storia come la “Pink Pig”, esempio unico nella storia delle corse, la 917/20 occupa un posto speciale tra le varie versioni della 917. Fu costruita in un unico esemplare per partecipare alla 24 Ore di Le Mans con l’intento di combinare i vantaggi della coda lunga e corta. Da subito fu considerata una brutta auto da corsa: più tozza e meno armonica rispetto alle altre 917. La designer di Porsche Anatole Lapine decise di renderla ancora più stravagante optando per una carrozzeria di colore rosa, suddividendo ed etichettando le parti della vettura come fossero i tagli di carne in stile macellaio. Alla 24 Ore di Le Mans del 1971 non vide mai il traguardo ma divenne una delle più famose incarnazioni della 917.
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