Una 85esima edizione della 24 Ore di Le Mans ricca come non mai di colpi di scena ma alla fine dei giochi una giusta e meritevole trionfatrice, la 919 Hybrid #2 dello squadrone di Stoccarda. È il terzo successo consecutivo per il team Porsche LMP1.
A trionfare Timo Bernhard, Earl Bamber e Brendon Hartley, quest’ultimo alla prima affermazione a Le Mans. Nessuno avrebbe scommesso sulla #2 non più tardi di sabato pomeriggio, quando la seconda 919 Hybrid è giunta a fatica a box, causa un problema all’assale anteriore, e per lei la 24 Ore di Le Mans sembrava finita lì.
Dopo più di un’ora di riparazioni ai box la #2 ha ripreso la corsa e, complici i problemi di pressione dell’olio della vettura gemella, la #1 e, clamorosamente, del doppio ritiro delle Toyota TS050, la #7 e la #8, ha raggiunto la testa della corsa dopo una lunga rincorsa alla stupefacente LMP2 #38 del team Jackie Chan, a lungo in prima posizione provvisoria fino alla mattina.
Continua inesorabile la maledizione che puntualmente colpisce Toyota a Le Mans. Dopo la fantastica pole con tanto di record del circuito, la TS050 #7, favorita per la vittoria, è stata fermata da un problema alla frizione durante la notte sul Circuito de la Sarthe. Notte davvero maledetta per il team nipponico che ha visto poche ore dopo il ritiro anche della #9, questa volta per colpa di una foratura. La #9, unica superstite dello squadrone Toyota, è giunta al traguardo ma staccatissima dalla vetta. Sarà per la prossima volta.
Un’edizione, la 85esima, che ha visto grandi protagoniste le LMP2, le vetture spinte dal motore endotermico a differenza delle power unit ibride di Porsche e Toyota. Vecchia tecnologia ma a quanto pare affidabile, infatti sul podio oltre alla Oreca 07 Gibson #38 giunta seconda con Ho-Pin Tung, Oliver Jarvis e Thomas Laurent è arrivata terza la Oreca 07 Gibson #13, preparata dalla francese Rebellion Racing e affidata a Nelson Piquet Junior, David Heinemeier Hansson e Mathias Beche. Terza posizione di classe per l’altra vettura della DC Jackie Chan Racing, la n.37, nelle mani di David Cheng, Tristan Gommendy e Alex Brundle.
Duello davvero entusiasmante nella classe GTE-Pro, dove la Aston Martin Vantage #97 ha vinto dopo un duello fino all’ultimo giro con la Chevrolet Corvette #63 che ha ceduto solo nel finale per problemi di affidabilità. La giallona americana è giunta alla fine terza sul traguardo, dietro alla Ford GT #67 di Harry Tincknell, Andy Priaulx e Pipo Derani.
Prestazione da ricordare quella della Ferrari 488 GTE della JWE Motorsport, giunta prima nella classe GTE-Am (categoria amatori, con almeno un pilota gentleman a bordo) con la #84, affidata a Robert Smith, l’ex F.1 Will Stevens e Dries Vanthoor.
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