Curiosità

Pininfarina 90 anni: il volume da collezione è ora disponibile

Tempo di lettura: 3 minuti

Disponibile nelle librerie, e online, il volume Pininfarina 90 anni, una preziosa raccolta, illustrata e didascalizzata, degli oltre 600 modelli che, dal 1930 a oggi, hanno dettato l’evoluzione del mondo dell’auto e, allo stesso tempo, segnato la stessa storia dell’azienda torinese. 

Il volume Pininfarina 90 conta 528 pagine, oltre 800 fotografie a colori e b/n corredate da brevi testi; per ogni modello illustrato, sul testo realizzato da Giorgio Nada Editore, una storia da raccontare. Fondata a Torino nel primo dopoguerra da Battista “Pinin” Farina, l’azienda ha saputo di volta in volta innovare il car design italiano e non solo, alla luce dell’evolversi del gusto e degli orientamenti stilistici, riuscendo in parallelo ad introdurre soluzioni rivolte al futuro. 

Si è partiti da modelli come la cabriolet aerodinamica “Tipo Bocca” del 1936, stesso anno dell’Alfa Romeo 6C 2300 Pescara berlinetta aerodinamica, per passare al capolavoro di Pinin Farina, la Cisitalia 202 berlinetta del 1947. La maturazione “artistica”, negli anni Cinquanta, quando Pinin Farina, ormai lanciato verso una dimensione più industriale, senza tuttavia mai perdere l’artigianalità propria delle sue creazioni, apre a nuove collaborazioni, prime fra tutte con Ferrari e con Peugeot. In quel periodo il costruttore designer firma una serie di capolavori: l’Alfa Romeo Giulietta spider (1954), le Lancia Aurelia B24 S e Aurelia Florida, entrambe del 1955, senza dimenticare le Ferrari 250 GT che troveranno proprio in chiusura di decennio la loro punta di diamante nella berlinetta 250 GT a passo corto.

Questo fil rouge di eccellenza prosegue negli anni Sessanta, che vedono la scomparsa del fondatore (1966) ma che furono scanditi da altre pietre miliari del car design come la Ferrari 250 LM (1963), l’Alfa Romeo 1600 Spider, alias “Duetto” (1966), ultima a ricevere l’approvazione di “Pinin”, la Dino 206 GT (1967) o la Ferrari 365 GTB/4 “Daytona” del 1968, cui si aggiungono prototipi di grande fascino e suggestione come la Dino berlinetta speciale (1965) o il “trittico” Sigma Grand Prix, Alfa Romeo 33 e Ferrari 512. Proprio queste tre concept, classe 1969, passano idealmente il testimone alla sensazionale Modulo, apparsa all’alba degli anni Settanta, segnati da altre iconiche Ferrari ma anche da modelli poi prodotti su scala industriale per Peugeot – altro storico cliente di Pininfarina – e Lancia.

Gli anni Ottanta si rivelano altrettanto vivaci con il debutto dell’iconica Testarossa, la famiglia delle 8 cilindri Ferrari che si arricchisce di nuovi modelli (le iconiche GTO del 1984, F40 del 1987 o 348 del 1989), e la collaborazione con Peugeot che conduce alla nascita dell’indimenticabile 205 (1983) mentre il sodalizio con la General Motors porta alla creazione della sontuosa Allanté, figlia della catena di montaggio più lunga al mondo: le carrozzerie vengono costruite da Pininfarina e spedite a Detroit per essere assemblate con la meccanica. 

Molteplici le collaborazioni anche negli anni Novanta: immancabile quella con Ferrari che porta alla nascita della 456 GT (1992), di nuove 8 cilindri, la F355 (1994) e la 360 Modena (1999) e della sensazionale F50 del 1995. Ma quella è anche la decade della Fiat Coupé (1994), delle Alfa Romeo Spider e GTV, entrambe del 1995 e della Peugeot 406 coupé (1997).

Ed eccoci alle prime due decadi del nuovo millennio, vent’anni in cui la Pininfarina continua a dare il proprio contributo al listino Ferrari firmando e collaborando alla creazione di nuovi modelli, realizza per Maserati la concept car Birdcage 75th e una famiglia di vetture di indubbio fascino come la Quattroporte del 2003, la GranTurismo del 2007 e la GranCabrio del 2009, e dà vita a sensazionali concept che guardano anche all’ambiente e all’ibrido quali Nido, Sintesi e Blue Car, le ultime due presentate durante la presidenza di Andrea Pininfarina, scomparso prematuramente nel 2008. Non solo, negli stessi anni avvia una fitta serie di collaborazioni in Cina, confermandosi impareggiabile esportatore del made in Italy nel mondo. Di particolare rilievo, nel 2013, la Ferrari Sergio, dedicata alla memoria di Sergio Pininfarina, scomparso nel 2012, e la BMW Pininfarina Gran Lusso Coupé.

Il volume si chiude con la Pininfarina Battista concept (2019) e la Battista Anniversario (2020), due suggestive concept disegnate per la nuova società “Automobili Pininfarina”, che recano nella loro sigla il nome Battista, omaggio al fondatore di questa straordinaria quanto irripetibile storia di stile, arte e industria.

Pininfarina 90 è disponibile online agli indirizzi: 

www.store.pininfarina.it (disponibile anche autografato a un prezzo più alto)

www.giorgionadaeditore.it

www.libreriadellautomobile.it

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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