Lo ha annunciato il Ministro dei Trasporti Del Rio a margine della presentazione del servizio di car sharing elettrico a Torino: nei prossimi tre anni 20.000 colonnine elettriche in tutta Italia.
Annunci tanti. Fatti pochi. Se ne parla ogni volta che ci troviamo alle prese con l’inquinamento atmosferico. La soluzione, secondo più parti, sembra essere quella di incentivare la diffusione delle vetture elettriche.
Un vero e proprio piano per favorire la diffusione delle auto elettriche però, non c’è mai stato, così come non c’è mai stata e, nemmeno si è mai voluta avere, una certa lungimiranza per quel che riguarda il problema dell’inquinamento, e se vogliamo dei trasporti in generale.
Ve lo raccontammo lo scorso gennaio, quando in piena emergenza smog, il governo promise 50 milioni di euro per la mobilità sostenibile e vi lasciammo con i nostri dubbi, sia sull’esiguità delle risorse, che sulla generalità dell’annuncio.
Da allora nulla si è mosso a livello governativo, ma una dichiarazione del Ministro dei Trasporti, Graziano Del Rio, torna a portare l’attenzione sulla questione.
Sempre di annuncio si tratta, ma questa volta si entra più nello specifico: 32 milioni di euro per installare 20.000 colonnine di ricarica elettriche lungo la penisola, dalle città metropolitane alla dorsale.
L’annuncio del Ministro arriva a margine della presentazione del nuovo servizio di car sharing elettrico disponibile nella città di Torino in collaborazione con BlueCar, del gruppo Bolloré, le cui auto sono prodotte da Pininfarina, in Piemonte.
Il servizio prevede 750 colonnine. Quando sarà a pieno regime, ci saranno 400 vetture a disposizione dei torinesi e le colonnine saranno utilizzabili da tutti, non solo da chi è abbonato al car sharing, ma anche da chi ha una vettura elettrica per esempio.
Torino fa da apripista insomma e speriamo che l’iniziativa riscuota successo.
Secondo il Ministro per il progetto delle colonnine (resta il problema dell’alto prezzo delle vetture elettriche in ogni caso) non sono necessari ingenti risorse, e infatti lo stanziamento dovrebbe essere di 32 milioni di euro.
Si tratterebbe di 1.600 euro per ogni colonnina, cifra che, al prezzo attuale, viene offerta a clienti privati, solo da alcune start-up.
Nella pratica, probabilmente, le colonnine installate saranno molte meno.
Che una delle principali limitazioni alla diffusione delle vetture elettriche sia la mancanza di una rete di colonnine capillare è innegabile, ma per parlare di piano elettrico e dare la scossa alle vendite di auto elettriche, forse, ci vuole qualcosa in più.
Agli italiani, per il momento, l’auto che si attacca alla presa non sembra proprio interessare: a febbraio ne sono state vendute 75, il 35% in meno rispetto allo scorso anno, in un mercato in crescita del 27%, con 173.883 auto immatricolate (dati Unrae).
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