Peugeot VLV, un veicolo leggero nato ai tempi del secondo conflitto mondiale per fronteggiare la scarsità di carburante. L’elettrico, nel mondo dell’auto, non è certo una novità.
Quando si sente parlare di auto elettriche, non pensate che si sia scoperta l’acqua calda solo negli ultimi anni, cioè da quando tutte le case automobilistiche hanno cominciato a investire pesantemente sull’elettrificazione, anche, e soprattutto, per interessi economici legati alle multe inflitte dalle istituzioni per il non rispetto dei limiti di emissioni.
Peugeot, e con lei tutto il Gruppo PSA, si è mossa in leggero anticipo, almeno tra le case generaliste. La e-2008 e la e-208 sono state presentate alla fine del 2019 e rappresenteranno due pedine importanti nel segmento B che, in Italia, almeno prima che scoppiasse la pandemia, risultava essere il più importante e c’è da scommettere che si riprenderà lo scettro quando tornerà la normalità.
In realtà, già negli anni ‘40 Peugeot presentò la VLV, acronimo che stava a significare Voiture Légère de Ville (vettura leggera da città). Una sorta di micro-car nata per garantire la mobilità dei servizi essenziali in periodi di grande carenza di carburante causati dalla guerra. Venne lanciata nel 1941 e, grazie a quattro piccole batterie da 12 V, riusciva a generare circa 3,3 CV di potenza, un dato irrisorio se confrontato al presente ma sufficiente a garantire una velocità massima di 35 km/h e 80 km di autonomia, più che sufficienti a spostarsi in tempi di guerra.
La Casa francese studiò un sistema alternativo all’uso dei carburanti, la cui disponibilità si ridusse già agli albori del conflitto (che, ricordiamo, terminò, in Europa, nella primavera del 1945). Per il suo sviluppo furono utilizzati studi condotti dagli ingegneri del Marchio negli anni ’20, usando come base la Peugeot 201.
Come la progenitrice, anche la Peugeot VLV offriva grandi doti di leggerezza, essenziali per aumentarne l’autonomia: pesava solo 365 kg, batterie incluse. Nonostante le difficoltà nella fornitura di materie prime e accumulatori visto il periodo, furono prodotte ben 377 unità in totale. Purtroppo, però, le autorità del regime di Vichy ne bloccarono la produzione nel 1943.
Passano trent’anni circa e la crisi petrolifera degli anni ‘70 risveglia le coscienze dei tecnici Peugeot, anche se non si arrivò mai a nulla di concreto. Negli anni ‘90, forse prevedendo l’evoluzione del mercato degli ultimi anni, ecco la Peugeot 106 elettrica, venduta tra il 1995 e il 2001. Del 2009 è invece la iOn, forse la discendente diretta della Peugeot VLV con il suo peso contenuto, e il veicolo commerciale leggero Partner Electric nel 2014.
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