Tre anni fa, a un anno di distanza dalla Quartz, Peugeot bissò il colpaccio con il lancio di una nuova concept car decisamente particolare dalle forme compatte e dalla tecnica inedita. Si trattava della Peugeot Fractal, presentata al Salone di Francoforte 2015, uno studio in grado di abbinare le linee di tendenza che ancora oggi vediamo sui modelli in commercio a tecnologie del tutto inedite.
Partiamo dalla tecnica: la Peugeot Fractal proponeva due motori elettrici, con una potenza totale di 204 CV e una divisione perfettamente distribuita tra i due assali. Inedita, invece, la posizione della batteria, in lunghezza tra i due assi, con una capacità di 40 kWh per una percorrenza, purtroppo mai verificata, di 450 km e ottime prestazioni in accelerazione, almeno sulla carta.
Una grande attenzione alle masse che permetteva di tenere basso il peso della Fractal, lunga 3,80 metri, in una tonnellata scarsa. Presenti poi le quattro ruote sterzanti, la gestione ottimizzata del lavoro sincrono tra i due motori e un assetto che poteva essere regolato in altezza.
L’interno è di per sé sorprendente, con un i-Cockpit del tutto inedito combinato a un impianto audio da cinque stelle, realizzato con il partner storico del Leone, la francese Focal. L’acustica dell’impianto venne studiata realmente dagli esperti del suono della Casa parigina, con il contributo di un esperto del settore, Amon Tobin, per adattarla alla possiblità di rimuovere il tetto, trasformando così la Fractal in una cabrio-coupè a tutti gli effetti.
Se avete presente la particolare struttura dei pannelli che si trovano in alcune sale cinematografiche capirete di cosa sto parlando. Realizzati con la stampa 3D, i pannelli porti riproducevano infatti i rivestimenti di una camera anecoica con i caratteristici cunei piramidali che permettono di ottenere un suono pressoché perfetto.
Anche la Fractal stessa, essendo elettrica, produceva un rumore riconoscibile per pedoni e ciclisti grazie a uno specifico accorgimento. Dicevamo dell’i-Cockpit: osservato in più versioni da quando è stato introdotto, sulla Peugeot Fractal non poteva mancare qualcosa un po’ sopra le righe, nello specifico una lastra digitale olografica da 12,3 pollici mentre il volante è molto lontano da quello che conosciamo oggi sui modelli del Leone.
Come spesso accade sulle concept car di ampie vedute, ognuno dei passeggeri, quattro nel caso della Peugeot Fractal, aveva modo di controllare le impostazioni grazie a un pannello apposito, nel caso del pilota uno schermo Amoled da 7.7″ oppure il pannello di controllo del proprio Samsung Gear S, tre anni fa l’ultima novità della Casa coreana in termine di smart watch.
Nell’abitacolo, infine, grande spazio al bianco puro in grado di trasformare l’esperienza a bordo, non solo acusticamente, come abbiamo visto, ma anche e soprattutto visivamente. Infine particolari materiali tra i quali il rame arricchivano l’abitacolo di questa concept car che fu tra le più fotografate al Salone di Francoforte di tre anni fa.
Chissà che per il prossimo Salone di Parigi il Leone, previsto a inizio ottobre, non voglia sorprenderci di nuovo?
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