Il marchio Peugeot ha scritto pagine e pagine di storia dell’automobile, muovendo i primi passi proprio insieme a Daimler negli anni finali del 1800.
Una storia che in Italia cominciò nel 1893, con l’arrivo della prima vettura italiana che fu proprio una Peugeot la Tipo 3, acquistata da Gaetano Rossi di Piovene Rocchette (Vicenza). Ed è da lei che parte l’analisi sull’evoluzione del design della Casa francese, concentrata principalmente sullo stile del frontale.
La Tipo 3 assomigliava più ad una carrozza che ad un’automobile come la immaginiamo oggi, mentre già nei primi del ‘900, la tecnica ha influito sul design, portando alla luce a prima idea di calandra, studiata per ospitare il radiatore, come sulla Tipo 69. Nel 1913 erano più di 80 le case costruttrici di automobili e, con la Tipo 145, Peugeot aveva già iniziato a distinguersi, grazie ai fari posizionati ai lati del radiatore e ai primi accenni di parafanghi, anch’essi posti in una posizione ben distinta.
Il 1929 vede l’avvento della 201, la prima vettura dedicata alla grande produzione di serie e che, per la prima volta, integrava il logo della Casa francese sulla calandra. Nella 401 del 1935, invece, vengono dedicate le prime attenzioni all’aerodinamica, che quindi rende le forme meno spigolose e più affusolate, tramite scelte che però hanno poco di scientifico, senza uno studio dentro la galleria del vento. L’anno dopo con la 402 Darl’mat si vive un’ulteriore evoluzione con l’attenzione al peso e ancora all’aerodinamica per portare la vettura a competere nella 24 ore di Le Mans.
Il secondo dopoguerra, invece, vede l’esplosione del “mito americano” e l’arrivo di grandi novità dal punto di vista stilistico: la 203 del 1947 propone, infatti, uno stile più affine alle auto d’Oltreoceano, con la griglia a listelli orizzontali, le forme morbide e il lungo paraurti cromato. Dal 1955 comincia la collaborazione con Pininfarina e il design cambia notevolmente, con il ritorno di uno stile europeo che, però, mantiene ancora delle linee made in USA, come ricorda la 404, nella quale spariscono i passaruota sporgenti.
Il periodo a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70, dopo l’avvento della nuovissima 204, segna l’introduzione dei fari allungati – descritti da Pininfarina come gli occhi di Sophia Loren – sulla 504 e delle forme trapezoidali, come sulla 104 del 1972. Entrambe queste caratteristiche segnano ancora oggi le scelte stilistiche di Peugeot. La 305 e la 505 incontrano per la prima volta la plastica, dedicata ai paraurti e ad altri inserti, mentre nel 1983, il Marchio francese intraprende una nuova strada, lanciando sul mercato la 205, dedicata ad un pubblico più giovane e anche femminile. Da qui inizia l’era del family feeling, che ritroveremo in maniera netta anche sulla 405 e sulla 305. La 406 del 1997, invece, rappresenta probabilmente uno dei modelli più belli e senza tempo degli ultimi anni, grazie a linee eleganti e sportive allo stesso tempo.
Un anno dopo viene lanciata la 206 una delle world car per eccellenza, studiata per piacere ad un pubblico vastissimo, attraverso soluzioni di design semplici ma efficaci. Nel 2004, sulla 407 appare la grossa bocca sul paraurti, ripresa dalla 308 del 2007 che a sua volta propone stilemi presi dal mondo della Formula 1.
Nel 2010, la concept SR1 mostra quali sarebbero state le linee guida per gli anni successivi, mettendo in risalto le figura trapezoidali e i fari dal design non uniforme che poi abbiamo trovato sulla 208 e sulla 308.
Il 2015, infine, ha visto la nascita di un’altra concept, la Fractal, dotata di un design ancora più futuristico, ripreso in toto dalla nuova Peugeot 3008, recentemente svelata al grande pubblico.
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