Misano Adriatico, riviera romagnola e patria dei motori. Questo lo sfondo di una prova che speciale è dir poco. Abbiamo, infatti, avuto modo di salire a bordo delle due creature del Leone che stanno andando fortissimo nel Campionato Italiano Rally 2015 per sentire sulla nostra pelle le emozioni che si provano a guidare auto del genere.
Si tratta delle due Peugeot 208, l’R2 e la T16 (R5), la prima dotata di un 1.6 aspirato da 185 CV interamente scaricati sulla trazione anteriore, mentre la seconda dotata di un 1.6 Turbo da 280 CV a trazione integrale. Ecco il racconto della nostra esperienza
A bordo della R2 e della T16
Certe emozioni lasciano il segno, anche per chi è abituato a cambiare auto quotidianamente e a provare ogni tipologia di vettura, perché al di fuori di ogni categoria si trovano le auto da rally, auto speciali che hanno sedotto gli appassionati, dalle gruppo B degli anni ’80 a oggi.
Ma passiamo alla guida. Per prendere confidenza con la terra, saliamo a bordo della 208 R2, più vicina ad un’auto “normale”, ma pur sempre cattivissima. Il caldo torrido di Misano non ci aiuta nella preparazione, con tuta e casco che aumentano ulteriormente le temperature. Calarsi nell’abitacolo di entrambe le 208 è una missione piuttosto ardua, gli ostacoli della roll-cage e del volante, contro il quale batti costantemente la gamba o il fianco, rendono tutto più difficile, ma allo stesso tempo, tremendamente affascinante. Mentre il caldo aumenta ogni minuto di più, prendiamo confidenza con i comandi e con la posizione di guida, perfettamente incassata, con le cinture a quattro punti che stringono forte.
È ora di mettere in moto. Un suono rauco ma assordante sveglia il millesei, che spettacolo, bisogna però rimanere concentrati, adesso si guida. I primi metri alla guida della 208 R2 sono interlocutori, cerco di capire le reazioni sullo sterzo e sull’acceleratore e, passato il primo giro del Flat Track di Misano, sblocchiamo la configurazione da trasferimento e passiamo alla modalità “stage” – quasi l’equivalente di un tasto sport sulle auto stradali – che permette di avere reazioni più immediate e la totale disponibilità dei 185 cavalli.
Ci siamo, Ora inizia il divertimento! La scarsa aderenza all’anteriore sulla terra ci permette di utilizzare in modo allegro il freno a mano, in modo da impostare le curve nel migliore dei modi. In rettilineo però la potenza è devastante e l’urlo proveniente dagli scarichi pervade interamente l’abitacolo, spazzando via ogni altro pensiero dalla mia testa. I quattro giri di guida sulla R2 passano in fretta ed è ora di rientrare ai box: peccato, la confidenza cresceva di giro in giro.
Ora però si “scende” a bordo del mostro, la T16 che Andreucci doma durante ogni tappa del CIR e con la quale si è appena aggiudicato il Rally di San Marino. I cavalli aumentano, ma aumenta anche la trazione grazie alle quattro ruote motrici.
L’impostazione dell’abitacolo è molto simile, il caldo che toglie il fiato è lo stesso ed è quindi il momento di partire. Anche in questo caso nel primo giro diamo del “lei” alla T16, mentre in quelli successivi attiviamo il Bang, il dispositivo che cerca di tenere alta la pressione del turbo . La 208 T16 diventa molto più nervosa, l’acceleratore è sensibilissimo e in cambiata lo scarico spara delle vere e proprie fucilate. L’inserimento in curva in questo caso diventa una questione di pendolo e di acceleratore per correggere la traiettoria. Il risultato? Delle “spazzolate” spettacolari degne delle gare di drift. Sui brevi rettilinei, poi, le cambiate fulminee e le marce corte regalano attimi di adrenalina pura.
La sincerità di queste due vetture è ciò che impressiona di più: le 208 regalano feedback a volontà e ampi margini di correzione, anche su fondi a scarsa aderenza. Certo, andare forte è tutta un’altra storia, ma per divertirsi con i Leoni di Peugeot basta davvero poco.
Per andare veloce è bastato, invece, sedersi al fianco di Michele Tassone, fresco vincitore della categoria Junior del CIR, e di Paolo Andreucci, fenomeno vero con la T16. La velocità di esecuzione e la semplicità con la quale hanno portato al limite le 208 ha un qualcosa di impressionante. Extraterrestri.
Dopo un test così rimane solo un grande sorriso e, dopo aver toccato con mano le 208, una profonda ammirazione per i piloti di rally che, a mio parere, affrontano ogni giorno la disciplina automobilistica più difficile al mondo.
Scheda tecnica Peugeot 208 R2
Motore
Tipo: EP6C (pistoni, bielle, alberi a camme specifici).
Cilindrata: 1.598 cm3.
Alesaggio/corsa: 77 mm x 85.8 mm.
Potenza massima: 185 CV / 7800 g/min.
Potenza al litro: 116 CV/litro.
Serbatoio: 60 litri.
Alimentazione: iniezione indiretta (Magneti Marelli), monovalvola motorizzata.
Distribuzione: 2 alberi a camme in testa mossi da catena, con variazione continua delle valvole d’aspirazione e di scarico.
Cambio
Cambio: sequenziale a 5 rapporti con comando meccanico, 3 rapporti finali omologati.
Differenziale: autobloccante.
Frizione: a comando idraulico, monodisco cerametallico (Ø184 mm).
Trazione: anteriore.
Freni / Sterzo
Freni anteriori: pinze flottanti, dischi ventilati – asfalto Ø310 x 30 mm – terra Ø285 x 26 mm pinza a 4 pistoncini a fissaggio radiale.
Freni posteriori: dischi pieni Ø290×8 mm pinza a 2 pistoncini a fissaggio radiale.
Freno a mano: comando idraulico.
Servosterzo: idraulico.
Sospensioni
Avantreno: pseudo McPherson, triangoli specifici con giunto uniball; barra antirollio anteriore specifica intercambiabile su cuscinetti lisci (3 tarature a scelta) puntoni specifici in alluminio forgiato (regolazione campanatura dal lato del perno).
Retrotreno: asse ad H rinforzato e modificato per barra antirollio intercambiabile (3 tarature a scelta).
Ammortizzatori ant/post: specifici Öhlins a 3 vie + supporto idraulico regolabile.
Telaio
Struttura: scocca rinforzata con centina multipoint saldata (norma FIA); slitta specifica in acciaio.
Peso: minimo (norma FIA): 1.030 kg a vuoto, 1.190 kg con equipaggio.
Ripartizione ant/post: 64% / 36%.
Dimensioni
Lunghezza / larghezza: 3.962 mm / 1.739 mm.
Passo: 2.538 mm.
Carreggiata ant/post: 1.475 mm / 1.470 mm.
Ruote
Cerchi: asfalto: 6,5x 16; terra – cerchi: 6×15.
Scheda tecnica Peugeot 208 T16
Motore
Tipo: EP6 CDT
Posizione: trasversale anteriore
Cilindrata: 1598 cc
Numero di cilindri: 4
Potenza (CV DIN): 280 CV a 6000 g/min
Coppia (Nm): 400 Nm a 2500 g/min
Regime massimo: 7500 g/min
Iniezione: diretta ad alta pressione Magneti Marelli
Aspirazione: monovalvola
Numero di valvole: 16
Trasmissione
Trazione: 4 ruote motrici
Frizione: bidisco
Cambio: 5 marce a comando sequenziale
Differenziale: 2 differenziali autobloccanti
Telaio
Struttura e materiali: scocca + Centina di sicurezza tubolare
Sospensione anteriore: pseudo Mac Pherson
Sospensione posteriore: pseudo Mac Pherson
Freni /Sterzo
Freni anteriori: Alcon a 4 pistoni Ø 300 (terra) 355 (asfalto)
Freni posteriori: Alcon a 4 pistoni Ø 300 (terra) 355 (asfalto)
Sterzo: diretto ad assistenza idraulica
Cerchi: in alluminio monoblocco 8”x18” (asfalto) / 7“x15“ (terra)
Ruote: asfalto 225x40x18; terra 215x65x15
Dimensioni
Lunghezza: 3.962 mm
Larghezza: 1820 mm
Passo: 2560 mm
Peso minimo: 1230 kg asfalto / 1230 kg terra (imposto dal regolamento R5)
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