Peugeot 206: dopo la 205, non era affatto facile trovare un’erede all’altezza. La Casa francese riuscì, però, in questa impresa.
Fra il 1993 e il 1995 arrivano sul mercato la prima generazione della Fiat Punto, la quarta della Ford Fiesta e la terza della Volkswagen Polo, modelli che alzano l’asticella fra le utilitarie e diventano in breve tempo delle bestseller: la Punto, in particolare, vende circa 650.000 unità nel primo anno di “vita”.
Queste nuove auto mettono in difficoltà la Peugeot 205, non più competitiva nei confronti delle rivali, perché la sua utilitaria è sul mercato dal 1983 e sente il peso degli anni. La casa francese perciò mette in cantiere lo sviluppo della sua erede, la Peugeot 206, una piccola a 3 o 5 porte lunga 3,84 metri che stabilisce risultati di vendita persino migliori della 205: dal 1998 al 2016 supera gli 8,3 milioni di esemplari, diventando la Peugeot più venduta di sempre.
Lo stile della Peugeot 206 deve molto alla sua “antenata”, perché la casa francese vuole mantenere lo stesso approccio, disegnando perciò una vettura sobria ma non priva di personalità. Il frontale, in particolare, è molto distintivo, perché la 206 ha lunghi e sottili fari, una grande bocca nella parte bassa del fascione e due inconfondibili aperture di raffreddamento nel cofano. Il posteriore è più convenzionale, mentre la fiancata ricorda molto la 205: ha ampi vetri e uno spesso montante posteriore del tetto, di forma triangolare. All’interno spiccano le forme arrotondate della consolle e la copertura curva alla sua estremità, sotto la quale si cela il piccolo schermo del computer di bordo.
La 206 debutta con i motori benzina 1.1, 1.4 e 1.6, oltre al diesel 1.9. Nel 1999 arriva la sportiva 206 GTi, con il 2.0 da 140 CV, mentre 2 anni dopo tocca alla variante station wagon e alla 206 CC, con il tetto rigido ripiegabile. Il 2003 è l’anno del restyling, dove cambia l’interno dei fari anteriori e arrivano inediti motori: il 1.9 a gasolio viene sostituito dal più moderno 1.4 HDi, con il turbo, mentre la versione GTi lascia il posto alla RC con 177 CV. Nel 2005 debutta la 206 con la coda, studiata per i mercati bulgaro, cinese, iraniano, nord africano, romeno, russo e turco. La produzione della 206 in Europa termina nel 2012, dopo l’arrivo della evoluzione 206+, ma Peugeot continua a costruire e vendere la sua bestseller in Cina, Iran e Sud America.
Nel 1999 la piccola francese continua la tradizione vincente della progenitrice e debutta nei rally mondiali, cogliendo subito i primi piazzamenti. La stagione successiva, quella che chiude il secolo, è quella delle prime, grandi, soddisfazioni: vince la seconda gara del campionato, il Rally di Svezia, e si aggiudica il campionato con il pilota finlandese Marcus Gronholm. I due faranno il bis nel 2002.
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