Con prezzi alle stelle sul nuovo, non è strano scoprire che mercato delle auto usate continua a crescere nel nostro paese. In molti si chiedono il motivo di questo fenomeno, soprattutto perché a guidare le vendite sono le auto Diesel, contro ogni tendenza e imposizione. Per il decimo mese consecutivo, quindi, in Italia si è registrata un’ascesa delle vendite inerenti le vetture di seconda mano, l’usato quindi attira molti più automobilisti rispetto al mercato delle auto nuove, scopriamo il perché.
Da dieci mesi a questa parte, in Italia, il mercato delle auto usate continua a crescere e a imporsi sul nuovo. A determinare questa continua crescita è l’aumento del 7,1% nei trasferimenti di proprietà, raggiungendo un totale di 428.967, superando così i 400.560 dello stesso periodo del 2022. Quindi questi numeri, registrati a settembre, decretano una significativa ripresa rispetto al calo del 7,6% registrato nel 2022 rispetto al 2021. In aggiunta, si è osservato un incremento del 5,5% nei trasferimenti netti e un aumento del 9,4% nelle minivolture. Gli automobilisti italiani continuano a prediligere le auto a Diesel, l quali mantengono una posizione dominante con una quota del 45,6%, seguite da quelle a benzina che rappresentano il 40,1% del mercato. I motori termici sono ancora la prima scelta, quindi, con le vetture ibride che si posizionano al terzo posto, con una quota del 5,6% a settembre e del 5,1% nel cumulato mentre le GPL e metano si attestano rispettivamente al 5% e al 2,4%. Molto più scarsi i risultati inerenti le vendite delle auto 100% elettriche e di quelle ibride plug-in, le quali coprono entrambe la misera quota dello 0,6%.
La crescita continua ottenuta in questi ultimi dieci mesi dal mercato della auto usate è stata constata analizzando i dati raccolti e pubblicati dall’UNRAE. Secondo l’Unione Nazionale Rappresentante Autoveicoli Esteri i trasferimenti di proprietà per regione vedono primeggiare la Lombardia con il 15,7% dei trasferimenti, seguita dal Lazio (9,6%) e dalla Campania (9,4%). I dati hanno sancito anche una quota del 51,1% che rappresenta la concentrazione di vendite riguardanti automobili con più di 10 anni di anzianità, mentre quelle da 6 a 10 anni rappresentano il 15,8% e quelle da 4 a 6 anni il 12,4%. Il Diesel perde però qualche colpo sul fronte delle minivolture, in calo del 2,2%, attestandosi al 50,3%, mentre quelle a benzina sono diminuite dell’1,2%, raggiungendo il 32,1%. La “rivincita” delle ibride si registra quindi su questo fronte, dove hanno guadagnato terreno conquistando l’8,4% di quota.
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