No, non c’è nessuna patente digitale per il mondo o per l’Europa, e il documento elettronico non è per tutti: a differenza di quanto dicono alcuni siti web, in realtà la licenza su smartphone varrà da oggi solo in Italia e per pochissimi. Parliamo dell’IT Wallet, il portafoglio virtuale con patente, tessera sanitaria e carta europea della disabilità. All’insegna della smaterializzazione, perché esista meno carta, si rispetti il pianeta e i furbetti abbiano meno possibilità di falsificare o alterare i dati.
Per adesso la patente digitale, valida come quella fisica di colore rosa, formato card, che resterà in vita, è valida unicamente nel nostro Paese. Appena si varca il confine, serve quella tradizionale. Interessato un gruppo molto ristretto di utenti, attorno a 50.000 persone, che in passato avevano detto sì alla sperimentazione effettuata dal Dipartimento per la trasformazione digitale della presidenza del Consiglio dei ministri.
Nel 2025 il governo proporrà l’ecosistema di portafoglio digitale italiano: primo, l’lT Wallet pubblico di cui sopra; secondo, numerosi wallet privati di singoli provider. A quel punto, si scaricherà gratuitamente l’app IO attivando la funzionalità IT Wallet tramite Cie (Carta d’identità elettronica) oppure Spid. La patente plastificata non “morirà”, a differenza di quanto annunciato sui vari portali e social: continuerà a esistere per numerose ragioni, in particolare perché da esibire all’estero.
Rimane il fatto che, E comunque, almeno sino al 2029, la Motorizzazione civile la stamperà, e la invierà al titolare al conseguimento o al rinnovo. Insomma, nessuna rivoluzione totale immediata col nuovo tecnologico che pensiona il vecchio di carta o di plastica, ma qualche timido passetto in avanti, con conseguenze da valutare.
Bruxelles promette che il 2026 segnerà l’esordio dell’Eudi Wallet, il portafoglio digitale Ue, in modo che i vari documenti del Vecchio Continente possano dialogare e siano validi ovunque. Staremo a vedere. Nel frattempo, è lecito rammentare che da un ventennio l’Europa parla di un unico Codice della strada, identico per tutte le nazioni, con le stesse regole e le medesime multe, in maniera – per esempio – che un tedesco in vacanza in Italia con la propria macchina riceva a casa il verbale qualora infranga le regole della circolazione. A oggi, Paese che vai, Codice che trovi: anzi, le norme sono sempre più differenti in base allo Stato.
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