mondiale al Salone dei veicoli commerciali di Bruxelles nel gennaio 2001. Il van del costruttore tedesco è diventato la punta di diamante della strategia Opel per i veicoli commerciali leggeri (LCV). La prima generazione di Opel Vivaro è il predecessore dell’attuale International Van of The Year, Opel Vivaro-e completamente elettrico e a emissioni zero.
A oggi Opel Vivaro è stato prodotto in oltre un milione di unità, un dato che ne sottolinea il successo e la popolarità tra i clienti ma che evidenzia altresì l’importanza dei veicoli commerciali leggeri per Opel. La nuova, terza generazione è in vendita dalla fine di marzo 2019, con una gamma che comprende alcune versioni diesel e Opel Vivaro-e totalmente elettrico, la realizzazione di un’idea nata nel 2010 con il concept Vivaro-e.
Opel Vivaro nasce da una joint venture tra Opel e Renault. Nel dicembre del 1996 le due Case decisero di mettere insieme le rispettive competenze tecniche per offrire ai clienti veicoli commerciali leggeri (LCV) di alta qualità.
Grazie a questa joint venture Opel fu in grado di espandere la propria offerta ai veicoli commerciali con massa complessiva fino a 3,5 tonnellate. L’Opel Arena, il predecessore di Vivaro, giunse sul mercato solo 12 mesi dopo, nel 1997, seguito da Movano nel gennaio 1999.
Opel e Renault investirono in totale ben 700 milioni di euro per lo sviluppo e la produzione di Vivaro. 35 mesi furono sufficienti per realizzare il nuovo modello, la cui responsabilità fu condivisa tra i partner. Renault si concentrò sull’architettura e le motorizzazioni, mentre Opel si occupò della produzione. La produzione di Opel Vivaro e del modello gemello Renault Trafic iniziò presso lo stabilimento IBC Vehicles di Luton in Inghilterra.
Il design del veicolo fu innovativo e particolarmente originale tra i veicoli commerciali dell’epoca, unendo un’estetica affascinante e la massima funzionalità ed efficienza. “Abbiamo dedicato all’estetica di Opel Vivaro la stessa attenzione che avremmo riservato a un’automobile”, dichiarò Hans Seer, allora responsabile del design Opel. Tra le principali caratteristiche del futuristico design della vettura spiccava il “Jumbo Roof”. La cabina con tetto rialzato offriva a guidatore e passeggeri tantissimo spazio e consentiva di salire e scendere con particolare facilità, un criterio estremamente importante per i veicoli di questo mercato, spesso utilizzati per le consegne.
Al lancio, avvenuto all’inizio del 2001, Opel Vivaro a trazione anteriore montava due efficienti diesel common rail 1.9 litri (59 kW/80 CV e 74 kW/100 CV) e un brillante benzina 2.0 litri 16 valvole (88 kW/120 CV). Furono affiancati poco dopo da un potente diesel common rail 2.5 litri da 98 kW (133 CV). A parte il diesel d’ingresso (cinque marce), tutti i motori erano abbinati a un cambio manuale a sei marce, con la leva posizionata nel tunnel centrale per avere la massima ergonomia e sfruttare al meglio lo spazio.
Oltre ai motori e al design, gli altri punti di forza di Opel Vivaro erano la maneggevolezza e la tenuta di strada, paragonabili a quelli di un’automobile, caratteristiche che non sfuggirono alla giuria dell’International Van of The Year Award (IVOTY) che assegnò a Opel Vivaro e al modello gemello Renault Trafic il premio nel 2002.
Opel Vivaro poteva avere una massa complessiva di 2,7 o 2,9 tonnellate e veniva offerto da Opel in più di 20 versioni. I clienti potevano scegliere tra due passi – 3.098 o 3.498 mm – e tre tipi di carrozzeria (furgone, combi o pianale cabinato). Ogni versione si caratterizzava per la grande spaziosità. Le versioni van e combi a passo corto offrivano comunque una capacità di carico di cinque metri cubi; la versione più lunga poteva addirittura trasportare tre Euro pallet nel vano di carico, di quasi sei metri cubi.
Gli autisti professionisti trascorrono la maggior parte del tempo al volante, pertanto i responsabili della cabina di Opel Vivaro dedicarono moltissima attenzione al comfort e all’ergonomia della cabina. La lamiera non era lasciata a vista in nessun punto; l’abitacolo era completamente rivestito con materiali robusti e facili da pulire. Grazie al navigatore integrato, al telefono e al lettore CD, i sistemi di infotainment all’avanguardia provenienti dalle vetture Opel definirono nuovi standard per i veicoli commerciali leggeri.
Le pubblicità di Opel sono famose per la loro originalità e la campagna per la seconda generazione di Opel Vivaro che partì nel mese di settembre 2014 non fece eccezione. Per promuovere l’eccezionale spaziosità del nuovo modello, il marchio del Blitz inviò lo scalatore, avventuriero e specialista di sport estremi Reinhold Messner per una spedizione attraverso l’interno di Opel Vivaro. Nel video è possibile vedere Messner, da lungo tempo partner Opel, che prepara e infine inizia il viaggio insieme al proprio sherpa. “Tra circa tre mesi dovremmo uscire dall’altro lato”, affermava Messner, in modo chiaramente scherzoso, prima di addentrarsi nell’oscurità del vano di carico del van, dall’aspetto simile a una caverna. Non per caso, il video e la campagna pubblicitaria che lo accompagnava furono presentati proprio nel giorno del 70° compleanno di Messner.
Opel ha costruito circa un milione di Vivaro A e B. La terza generazione è in produzione dal 2019 e offre un’ampia gamma di tecnologie avanzate, tra cui il controllo della trazione IntelliGrip, la retrocamera con visione a 180 gradi e un sistema di infotainment multimedia.
La terza generazione di Opel Vivaro completa il viaggio verso la e-mobility immaginato dallo studio del 2010. Il nuovo Opel Vivaro-e elettrico a batteria consente ai professionisti di beneficiare di una mobilità a emissioni zero senza compromessi e di scegliere tra due taglie di batterie agli ioni di litio, a seconda delle loro esigenze: con 75 kWh per un’autonomia fino a 330 km, con 50 kWh per un massimo di 230 km, entrambi nel ciclo WLTP.
Infine è altrettanto fondamentale ricordare che anche Opel Vivaro-e – proprio come il suo predecessore del 2002 – è International Van of the Year. Il nuovissimo van elettrico di Opel è stato infatti proclamato vincitore del premio 2021 dalla giuria IVOTY, composta da 24 esperti giornalisti ed editori di riviste indipendenti.
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