Se pensiamo a quanto oggi il mondo dell’automotive stia evolvendo rapidamente, forse troppo, verso nuove forme di mobilità, ci accorgiamo che ben 30 anni fa c’erano vetture che avevano risolto tutto con la loro estrema semplicità. La Opel Twin, un prototipo mai diventato realtà, venne presentata nel marzo 1992 e presentava una soluzione geniale che oggi sta diventando la normalità parlando di ibrido.
La sua particolarità? Stava al guidatore scegliere se guidarla elettrica o benzina, grazie ai suoi moduli intercambiali che andavano a comprendere tutto il gruppo motore, trasmissione e ponte posteriore. Bastavano pochi minuti per installare uno o l’altra parte, lasciando la libera scelta di optare per la Opel Twin a benzina o la Opel Twin elettrica.
Si trattava di una scelta tra il 3 cilindri 800 cc da 34 CV e due motori elettrici da 10 kW ciascuno. Preistoria, pensando che oggi la Opel Corsa-e arriva a 136 CV grazie alla sua unità da 100 kW. Dalla sua, la Opel Twin (in inglese significa gemello) poteva però vantare consumi nell’ordine dei 3,5 l/100 km e 11,5 kWh/100 km a seconda della parte posteriore montato.
Grazie a speciali attacchi cambiare il motore e il serbatoio con l’elettrico e le sue batterie richiedeva pochissimi minuti. I proprietari della Opel Twin non avrebbero dovuto fare altro che raggiungere il più vicino concessionario Opel ed affittare il modulo che meglio si adattasse alle loro esigenze del momento. Rimodulando tutta la parte meccanica nella parte posteriore, Opel aveva studiato per questa concept car la disposizione centrale del guidatore dietro il quale potevano sedersi fino a 3 passeggeri.
Con il motore, o i motori, tutti dietro si era aperta la possibilità di eliminare la calandra anteriore in favore di una cifra stilistica antesignana rispetto ai monovolume che sarebbero seguiti da metà anni ’90 in poi. Tanta superficie vetrata, poi, per questa curiosa show car che avrebbe meritato una possibilità sul mercato. Il portellone, progressivamente arrotondato nella parte superiore, terminava all’altezza del paraurti in modo che i proprietari della Opel Twin non avrebbero dovuto sollevare più di tanto i bagagli per far loro superare un’alta soglia. Il bagagliaio della Opel Twin era sistemato sopra il modulo di guida e aveva una capacità di 300 litri che poteva arrivare fino a 500 litri ripiegando, anche singolarmente, i sedili posteriori. Facile anche l’accesso ai sedili, grazie alle ampie portiere laterali.
Il tutto, in appena 3,47 metri (già 18 centimetri più corta della Opel Corsa dell’epoca) e contenendo i pesi in 540 kg per la versione benzina e 740 kg per l’elettrica, comprese le batterie.
Avete presente il Night Vision? Opel Twin lo anticipò tre decadi fa con l’utilizzo di una sorta di “co-pilota intelligente”, un sistema che permetteva tramite telecamera di monitorare la vettura a 360°. La vera soluzione inedita, antesignana del Night Vision attuale (disponibile su Grandland e Astra) utilizzava una telecamera a raggi infrarossi per migliorare la visibilità anteriore nella guida notturna.
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