Come spesso accade, il Nurburgring rappresenta il vero banco di prova per tutte le auto sportive che vogliono essere considerate tali. Così è anche per la nuova Opel Insignia GSi, la berlina del Marchio tedesco che si propone nella sua variante, per ora, più “corsaiola”.
Dopo aver soddisfatto il palato dei clienti che, per necessità o per piacere, macinano chilometri, l’ammiraglia di casa Opel vuole togliersi qualche soddisfazione anche tra i cordoli o, quantomeno, tra le curve di montagna. Con questo nuovo modello, infatti, viene ripresa la storica sigla GSi, figlia dei fasti del passato – le prime furono Kadett e Manta, nel 1984 – per presentare un modello sportivo, ma non estremo, utilizzabile anche nella vita quotidiana.
Noi abbiamo provato la Opel Insignia GSi sulle strade del Sud della Francia e all’interno del circuito di Fontange, tracciato di prova di Michelin. Vediamo com’è e come va nel nostro primo contatto.
Lunga 4,91 metri (4,99 la Sports Tourer) la Opel Insignia GSi, si presenta con un bel biglietto da visita, fatto di sportività ed elementi tipici del Marchio tedesco, come i fari IntelliLux full LED e la grossa calandra, al centro della quale spicca il “Blitz”.
La GSi è capace di acquistare i consensi anche grazie alle colorazioni di carattere (il rosso delle foto ne è l’emblema), dovute anche al programma Exclusive, che permette di scegliere le tinte della carrozzeria scegliendo tra alcune colorazioni speciali o, addirittura, con il proprio colore preferito, portando direttamente il pantone.
L’aspetto di una sportiva, però, è dovuto anche alle cromature anteriori, al doppio scarico (vero) e – nella versione Grand Sport – allo spoiler che, a velocità sostenute, assicura la necessaria deportanza sull’asse posteriore. Completano il set GSi anche due elementi, che oltre ad essere belli, sono di fondamentale utilità. L’Insignia, infatti, può essere equipaggiata con i performanti Michelin Pilot Sport 4S, abbinati ai cerchi in lega da 20”, dietro i quali si cela un impianto frenante targato Brembo a quattro pistoni con dischi di dimensioni generose.
Gli esterni aggressivi, ritrovano la sportività all’interno esclusivamente nei sedili con poggiatesta integrato (optional) prodotti in Casa, nel Centro Tecnico di Sviluppo di Rüsselsheim, e certificati da AGR.
Dotato di ventilazione, riscaldamento, funzione massaggio e imbottiture laterali regolabili, il sedile più sportivo riprende la forma di un Cobra, con i due padiglioni dietro la testa che riprendono proprio la forma del serpente. Il tutto è completato dalla regolazione elettrica, dalle decorazioni con logo GSi e dalla riduzione di peso di 2 kg.
Per il resto la Insignia GSi offre le classiche dotazioni di comfort, tecnologia e spazio di sempre. Al centro della plancia c’è il sistema di infotainment IntelliLink, che si abbina all’ormai celebre connettività di Opel OnStar.
Per quanto riguarda lo spazio, il bagagliaio ha un volume di carico da 490 a 1.665 litri e i sedili posteriori ospitano comodamente anche tre persone, con l’unico ingombro della parte centrale leggermente rialzata.
Opel ha scelto di equipaggiare l’Insignia GSi con due motori dall’indole sportiva, un benzina e un diesel. Quest’ultimo è il bi-turbo diesel 2.0 litri da 210 CV e 480 Nm di coppia a 1.500 giri. Tale potenza le consente di accelerare da 0 a 100 km/h in 7,9 secondi e di registrare una velocità massima di 233 km/h. I consumi omologati nel ciclo misto sono 7,0 l/100 km.
Il propulsore turbo benzina è un 2.0 litri da 260 CV e 400 Nm da 2.500 a 4.000 giri. Con questa unità, Insignia GSi passa da 0 a 100 km/h in 7,2 secondi e raggiunge una velocità massima di 250 km/h. I consumi nel ciclo misto sono di 8,6 l/100 km.
Entrambe le motorizzazioni propongono di serie la trazione integrale e il nuovo cambio automatico a 8 rapporti.
Alla guida della Insignia GSi 2.0 turbo benzina da 260 CV: più veloce della OPC
Probabilmente meno gettonata a causa dei 10 cavalli che la fanno precipitare nell’inferno del superbollo, la Insignia GSi da 260 CV è stata la versione prescelta per la nostra prova.
Le prestazioni non sono così differenti, poiché il diesel vanta una coppia veramente poderosa, mentre la versione a benzina ha un allungo più efficace e una piacevolezza nella guida, che comunque rimane leggermente superiore.
I consumi e i costi rappresentano la vera forbice, che divide le scelte più “pragmatiche” da quelle più “appassionate”. In entrambi i casi si tratta dalla Insignia più efficiente di sempre, grazie all’architettura leggera, ai motori performanti e al lavoro svolto da Volker Strycek, Director Performance Cars and MotorSport di Opel, che vanta un passato vincente nel mondo delle corse, tra DTM e 24 ore del Nurburgring, e che ha guidato la messa a punto della vettura, dalla configurazione del telaio, allo sviluppo degli ammortizzatori, passando per le regolazioni del software.
Come lui stesso ha dichiarato dopo i test al Nurburgring, “i risultati parlano da soli. Posso completare un giro sul Nordschleife a bordo dell’Insignia GSi 12 secondi più velocemente che sulla più potente OPC precedente, ma ovviamente io spingo la vettura al limite su ogni tratto. Appena il circuito diventa più impegnativo, come nelle curve o nei tratti a bassa aderenza, ossia quando l’auto deve reagire con particolare agilità e precisione, la GSi è sicuramente più veloce e facile da tenere sotto controllo”.
È proprio reattività la parola d’ordine di questa vettura, che, per essere una grossa berlina, vanta una notevole velocità nei cambi di direzione, senza rollio, né beccheggio. Lo sterzo è preciso e affidabile, ma la gran parte del merito è delle molle più corte, che abbassano la GSi di 10 millimetri, e degli speciali ammortizzatori sportivi, che riducono al minimo i movimenti della carrozzeria.
Come per tante altre concorrenti, si può scegliere tra le modalità Standard, Tour e Sport, e, in funzione della scelta, cambia la risposta di sterzo e acceleratore. A differenza di molte, invece, qui è possibile anche disattivare il controllo di trazione o attivare anche la modalità Competitive, attraverso una doppia pressione del tasto, che consente di avere maggiore imbardata ed escludere del tutto il controllo della trazione.
La Insignia GSi propone anche la trazione integrale Twinster di serie, abbinata al torque vectoring (dotato di due frizioni), che nel giro di qualche frazione di secondo controlla la coppia da inviare a ciascuna ruota.
Questo 4×4, invece, è di tipo on demand e di base parte con il 100% della coppia sull’asse anteriore, spostando la motricità al posteriore quando serve, ma mai in percentuale maggiore rispetto alle ruote anteriori. Il comportamento su strada è, infatti, quello tipico di un’auto a trazione anteriore, con la differenza che, soprattutto sul bagnato, il sottosterzo è ampiamento corretto dalla spinta posteriore.
Infine, il cambio automatico a 8 rapporti, è abbastanza puntuale in modalità automatica, ma non sempre così intuitivo, mentre in modalità manuale, con i paddle al volante, è preciso, ma non immediato.
La Opel Insignia GSi è già disponibile sul mercato italiano nella versione Grand Sport e nella versione Sports Tourer, con un prezzo di partenza di 43.550 euro per la diesel berlina e di 44.550 euro per la station wagon. La versione più potente è proposta a 44.850 euro per la berlina e a 45.850 euro per la ST.
Non sono pochi in senso assoluto, ma la vettura offre spazio, dimensioni e comfort di una segmento E, mentre il listino, a parità di allestimento, è inferiore a quello di un’auto premium di segmento D. Guardare per credere.
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