Categorie: Curiosità

Opel: 15 anni di modelli OPC

Tempo di lettura: 5 minuti

Le sportive Opel d’eccezione hanno una sigla: OPC. Esattamente 15 anni fa fu lanciato il primo modello prodotto in serie dall’Opel Performance Center. Da quel giorno, Opel abbina la competenza specifica del mondo delle corse e lo sviluppo di auto sportive per la strada, trasferendo costantemente tecnologie tra gli sport del motore e la produzione di serie.

“L’Opel Performance Center offre ai clienti affamati di prestazioni veicoli irresistibilmente dinamici, con un aspetto sportivo e molto diversi dai modelli prodotti in grande serie, senza scendere a compromessi per quanto riguarda l’uso quotidiano. I nostri modelli OPC si caratterizzano per eccezionale sportività e pura passione,” ha spiegato Karl-Thomas Neumann, CEO del Gruppo Opel.

L’inconfondibile design OPC: “Dare visibilità alla potenza”

“Un modello OPC deve essere immediatamente riconoscibile,” ha dichiarato Mark Adams, Vice President Design Opel. Astra OPC, per esempio, non fa nulla per nascondere il proprio design muscoloso con paraurti anteriori e posteriori scolpiti, minigonne laterali e spoiler aerodinamico sul tetto e due carichi trapezoidali completamente integrati che la rendono tipicamente OPC. Inoltre, per Insignia OPC i designers hanno adottato un disegno a denti a sciabola per le voluminose prese dell’aria. Tutti i modelli OPC seguono i dettami stabiliti da Mark Adams. “Tutti i particolari e le linee devono rendere visibile la potenza.”

Le nuove fondamenta degli sport a motore: OPC al posto di GSI Quando l’Astra G sostituì la Astra F nel 1998, la vendutissima Opel migliorò per qualità, efficienza e spaziosità ma, come ricorda il leggendario pilota Opel e co-fondatore di OPC Volker Strycek, mancava qualcosa. “L’auto non era affatto adatta alle corse. Non era in previsione una versione GSI, mancavano un gruppo motore-trasmissione competitivo e un telaio corrispondente. Così ci sedemmo a un tavolo e nel giro di un solo anno sviluppammo e testammo il nostro modello di debutto, la Opel Astra OPC 1,” racconta Strycek. Seguirono numerose altre Opel OPC, in alcuni casi in grado di percorrere le strade normali dopo aver stabilito i nuovi record sul giro al Nürburgring. Attualmente l’ammiraglia sportiva OPC è Insignia OPC da 239 kW/325 CV, seguita da vicino da Astra OPC da 206 kW/280 CV. Grazie alle sue dimensioni compatte e un set up specifico, la potente Astra è veloce quasi quanto la sorella maggiore.

1999: l’Opel Astra OPC da 118 kW/160 CV lascia un segno

Partendo dal motore ECOTEC 2.0 litri da 100 kW/136 CV, il nuovo team OPC costruì un propulsore reattivo e in grado di salire di giri in un attimo, completamente diverso dal modello di base. Il motore montava pistoni forgiati, alberi a camme dal profilo più sviluppato, canali di aspirazione e di scarico più larghi, collettore di scarico e disponeva di una gestione ottimizzata del motore, che gli consentivano di erogare 118 kW/160 CV. Un
radiatore dell’olio aggiuntivo e un termostato del liquido di raffreddamento modificato assicuravano la temperatura corretta in qualunque situazione.
Anche il telaio aveva ovviamente bisogno di interventi per essere all’altezza delle superiori prestazioni del motore, che Opel voleva si riflettessero nella trazione e nella maneggevolezza. Il baricentro della vettura fu abbassato di due centimetri e si adottarono ammortizzatori Bilstein, freni a disco di dimensioni maggiori dietro i cerchi BBS da 17 pollici, un nuovo disegno delle sospensioni a quadrilateri e uno sterzo più diretto. La Opel OPC disponeva inoltre di uno specifico pacchetto aerodinamico e di sedili anatomici Recaro. Astra G OPC rimane un’auto da corsa molto popolare che continua ancora oggi a vincere nella classe dei motori aspirati 2 litri. A Volker Strycek fu affidata la responsabilità di costruire 2.500 Astra sportive in serie, necessarie per l’omologazione. Ma l’entusiasmo suscitato fu di gran lunga superiore, gli appassionati di corse impazzirono per l’Astra OPC, prima di giungere sul mercato. Pertanto il numero fu alzato a 3.000 unità, completamente vendute dopo soli quattro mesi.

2001: le massime prestazioni del turbo

I successi sportivi e commerciali fecero crescere la fiducia nel team OPC e il successivo progetto fu molto speciale. Il team puntò infatti a realizzare la monovolume compatta più veloce al mondo. Il debutto della Zafira OPC si caratterizzò per l’introduzione del turbocompressore. Da questo momento in poi, tutti i modelli creati nell’Opel Performance Center furono dotati dell’efficiente tecnologia turbo. Le prestazioni dei motori 2.0 litri crebbero gradualmente, da 141kW/192 CV nella prima generazione di Zafira OPC ai 147 kW/200 CV nella seconda generazione di Astra OPC, e poi da 176 kW/240 CV a 206 kW/280 CV, la potenza dell’attuale Opel Astra OPC. Anche la coppia crebbe con le prestazioni. Il primo motore 2.0 litri turbo erogava 250 Nm mentre gli ultimi motori raggiungono ben 400 Nm.

A caccia di record: a casa sul Nürburgring

I modelli OPC hanno dimostrato la loro validità anno dopo anno e battono regolarmente il record sul giro della Nordschleife, il tratto del Nürburgring lungo 20,8 km. La seconda generazione di Astra OPC stabilì il nuovo record di 8’35″94 nel 2005. L’anno successivo, Zafira OPC fissò il nuovo primato per le monovolume compatte (8’54″38), a tutt’oggi ancora imbattuto. Corsa OPC ha definito nuovi livelli di riferimento nel segmento delle piccole nel 2007 quando un’auto in assetto di serie completò il tracciato in soli 8’47″99.
Oltre alle corse dei record, tutte le OPC sono soggette a pesanti test di durata nell’ “Inferno verde”, ritenuto il circuito più impegnativo del mondo. La leggendaria Nordschleife è tradizionalmente territorio Opel. Qui le vetture con il Blitz si sottopongono ai test più difficili a partire dagli anni ’60 del secolo scorso. Opel ha un accordo di collaborazione con la Nürburgring Ltd, e dispone di un proprio centro prove sul circuito.

Nürburgring Edition: un nome che è un programma

 

A tutt’oggi il costruttore di Rüsselsheim ha prodotto due edizioni speciali “Nürburgring”: l’Astra OPC del 2008 e la Corsa OPC del 2011. L’Astra H con la speciale livrea da corsa aveva le stesse prestazioni dell’Astra OPC, mentre Corsa OPC Nürburgring Edition vantava 14 kW/18 CV in più e il differenziale autobloccante rispetto alla “normale” Corsa OPC. Ma non è tutto – la versione OPC della quinta generazione di Corsa, lanciata di recente, è già sulla rampa di lancio e partirà esattamente dal punto a cui era giunta la precedente Nürburgring Edition.

Compatta e atletica: le impressionanti prestazioni di Astra OPC

Dall’estate del 2012 Astra OPC è il modello di punta della classe delle compatte. Il turbo 2litri da 206 kW/280 CV e 400 Nm di coppia assicura una spinta eccezionale. Questa Astra sportiva passa da 0 a 100 km/h in sei secondi netti e raggiunge una velocità massima di 250 km/h – risultando così più veloce di qualsiasi Astra del passato. E’ stata messa a punto sulla Nordschleife del Nürburgring. Il differenziale meccanico autobloccante sull’asse anteriore garantisce la miglior trazione possibile in accelerazione in uscita dalle curve strette, anche sul bagnato. Chi si trova a guidare una OPC può inoltre contare sui freni Brembo ad alte prestazioni se ha bisogno di ridurre rapidamente la velocità.

Insignia OPC: trazione integrale con un DNA da Granturismo

L’Insignia OPC è l’ammiraglia. Il turbo V6 da 2.8 litri produce 239 kW/325 Cv e invia 435 Nm di coppia alle quattro ruote. Affinché tutta questa potenza raggiunga l’asfalto nel miglior modo possibile, il team OPC ha sviluppato una trazione integrale basata sulle esperienze raccolte nel Campionato Turismo Tedesco (DTM) da Calibra (Vincitrice del Campionato ITC nel 1996). Con un motore così potente, Insignia OPC passa da 0 a 100 km/h in 6 secondi (la Sports Tourer in 6,3 secondi) e raggiunge una velocità massima (limitata elettronicamente) di 250 km/h. Ma Insignia può andare ancora più veloce. La versione Unlimited con cambio manuale raggiunge infatti i 270 km/h (265 km/h per la Sports Tourer).

I momenti salienti dei primi 15 anni di OPC:

2013: Sviluppo di Insignia OPC
2012: Astra (J) OPC turbo 2 litri da 206 kW/280 CV
2011: Opel Corsa (D) “Nürburgring Edition” da 155 kW/210 CV
2009: Lancio di Insignia OPC Berlina e Insignia OPC Sports Tourer (turbo V6 2.8 litri
da 239 kW/325 CV)
2009: Lancio di Astra (H) OPC Race Camp Edition
2008: Telaio IDS Plus 2 di serie su Astra (H) OPC
2008: Astra (H) OPC in edizione limitata “Nürburgring Edition”
2007: Corsa (D) OPC stabilisce il record nella classe delle piccole sulla Nordschleife
del Nürburgring con 8’47″992007: Lancio di Corsa (D) OPC (turbo 1.6 litri da 141 kW/192 CV)
2006: Zafira (B) OPC segna il record per la classe delle monovolume sulla
Nordschleife del Nürburgring con 8’54″38
2006: Presentazione di Meriva OPC (turbo 1.6 litri da 132 kW/180 CV)
2005: Astra OPC batte il primato sul giro per la classe delle compatte sulla
Nordschleife del Nürburgring con 8’35″94
2005: Lancio di Vectra OPC e Vectra SW OPC (turbo V6 2.8 litri da 188 kW/255 CV)
2005: Seconda generazione di Zafira (B) OPC (turbo 2.0 litri da 177 kW/240 CV)
2005: Lancio di Astra (H) OPC (turbo 2.0 litri da 177 kW/240 CV)
2005: 20.000 veicoli OPC venduti in Europa in soli cinque anni
2002: Lancio della seconda generazione di Astra (G) OPC (turbo 2.0 litri da
147 kW/200 CV, versioni tre porte e SW)
2001: Presentazione di Zafira (A) OPC (turbo 2.0 litri da 141 kW/192 CV)
1999: Lancio di Astra (G) OPC (motore aspirato 2.0 litri da 118 kW/160 CV).

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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