Vi raccontiamo, nel nostro test drive, esterni, interni, spaziosità, motore, prestazioni, consumi e prezzo del nuovo Opel Combo Life.
Nel 1986 nasceva l’Opel Combo, veicolo dedicato esclusivamente ai professionisti nella sua prima generazione e, in seguito, esteso anche al trasporto persone. Dopo 32 anni, siamo giunti alla quinta interpretazione del nuovo Opel Combo Life, che oggi condivide molto con il resto del Gruppo PSA, a partire dalla piattaforma EMP2, per arrivare ai motori e a tutto il know how del Marchio francese, tra i leader del segmento LCV.
Basti pensare che tra i Van-B, i due modelli Peugeot e Citroen occupano una fetta pari al 30% del mercato totale e, con il nuovo modello targato Opel, puntano a una crescita ulteriore. Diviso nelle versioni Combo Life, per trasporto persone, e Combo Van, come veicolo commerciale, l’ultimo prodotto del Marchio tedesco propone diverse frecce al suo arco.
Se le conoscenze messe in campo arrivano anche dai “cugini” francesi, il Combo nell’estetica offre un design molto riconoscibile, in pieno family feeling con il Marchio, tanto che basta a non confonderlo con le sorelle PSA.
La parte più affine ai canoni Opel è il frontale, dove domina il Blitz centrale posto all’interno della grande calandra, “sostenuto” da due ali cromate che si raccordano con i due fari, dal tipico design con LED diurno. Lateralmente ci sono i passaruota bombati che esaltano le ruote, disponibili in varie dimensioni, insieme alle porte scorrevoli poste su entrambi i lati. Dietro c’è un po’ meno carattere, ma i fari e il design del lato B è ben riuscito nel complesso.
Quello che conta quando si sceglie questa tipologia di veicoli, non è tanto l’estetica degli esterni quanto la funzionalità degli interni, che comunque somigliano più a quelli di una berlina, rispetto a un veicolo trasporto persone. Essi sono ben realizzati, ben rifiniti, con tutti i tasti posizionati nel posto giusto. Comode anche le sedute, che assecondano bene le lunghe percorrenze. Sia i sedili, sia il volante in pelle, sono riscaldabili, altra chicca poco frequente su questa tipologia di mezzi.
Il Combo Life è disponibile in versione standard M da 4,40 metri di lunghezza o XL da 4,75 metri.
Disponibile a richiesta con 5 o 7 posti e tanto spazio che va da 597 litri per il 5 posti (fino a 2.126 litri), agli 850 litri (fino a 2.693 litri) del 7 posti. La lunghezza del vano di carico passa da 3,05 metri per il passo corto, a 3,40 m per l’XL. Infine, sono ben 28 i vani portaoggetti, ben distribuiti in tutto l’abitacolo, in modo da trovare un posto per ogni cosa. Dietro il lunotto si apre offrendo molta praticità di carico, mentre le portiere con la classica apertura a scorrimento ci portano a esplorare l’abitacolo, davvero spazioso. Alzando lo sguardo rimaniamo stupiti dall’inedita quanto affascinante luce centrale a LED che viene offerta a richiesta con il tetto panoramico: un bel contrasto tra la luce naturale delle stelle e la luce fredda, ma accogliente che si diffonde nell’abitacolo.
Il tetto panoramico porta in dote anche un grande vano portaoggetti da 36 litri che offre un doppio accesso, sia dal divanetto stesso sia dal portellone posteriore, senza bloccare la visuale posteriore dello specchietto retrovisore interno.
L’Opel Combo Life dispone di sistemi Multimedia Radio e Multimedia Navi Pro, compatibili con Apple CarPlay e Android Auto, che possono essere gestiti dallo schermo touch a colori da 8 pollici, dai comandi al volante o dai comandi vocali. Il navigatore integrato con mappe dei paesi europei e navigazione in 3D mostra anche gli aggiornamenti del sistema TMC (Traffic Messaging Channel). È presente, inoltre, la ricarica wireless per smartphone e due prese USB. Nessuna rivoluzione per quanto riguarda la strumentazione centrale, che ora, però, può essere accompagnata dall’Head Up Display.
Noi abbiamo provato il 1.5dCi con potenza intermedia da 102 cv e 250 Nm di coppia massima, abbinato al cambio manuale a sole 5 velocità, per l’automatico a 8 rapporti occorre scegliere il motore di punta da 130 CV. Tutte le motorizzazioni sono ovviamente Euro 6d/Temp. Per quanto riguarda i consumi questo 1.5dCi è molto parco: parliamo di soli 16km/h, che per la superficie frontale e il Cx non troppo favorevole, non sono affatto male.
Grazie a un peso ridotto di 70 kg rispetto alla versione precedente, il nuovo Opel Combo riesce a essere abbastanza scattante, anche con una motorizzazione dalla potenza contenuta, come quella da noi provata, anche se, si capisce fin dai primi chilometri percorsi, che i 130 CV renderebbero più briosa la guida in tutte le situazioni.
In ogni caso, lo spunto è buono, mentre è l’allungo a esser contenuto, meglio usare il cambio, che è abbastanza fluido, ma la leva in posizione un po’ troppo avanzata e soprattutto, nell’inserimento delle marce dispari, tende ad impuntarsi: insomma un comando migliorabile.
Bene l’assetto, non troppo morbido, ma capace di assorbire in maniera egregia le asperità del terreno. Nel complesso la guida si avvicina molto a quella di una monovolume. L’Opel Combo propone anche soluzioni per affrontare ogni tipo di terreno. Si parte dall’Hill Start Assist di serie e si arriva al sistema per il controllo della trazione IntelliGrip (a richiesta), con cinque modalità: Normal, Snow, Mud, Sand ed ESP Off.
Opel Combo Life pesa meno di 1.500 kg, ma è capace di trainare un rimorchio della stessa massa: merito della tecnologia Trailer Stability Control (TSC) di serie, quando viene richiesto con il gancio di traino. Questa funzione aggiuntiva dello ESP stabilizza l’oscillazione del rimorchio o rallenta il veicolo secondo necessità. Se questi interventi non sono sufficienti a evitare qualsiasi pericolo, il sistema riduce ulteriormente la coppia del motore e frena il veicolo in modo da abbandonare la velocità critica il più rapidamente possibile.
In città il Combo si ben comporta, aiutato da alcuni sistemi di assistenza, come la protezione della fiancata Flank Guard, che aiuta il guidatore in fase di manovra, avvisando quando si rischia di urtare un ostacolo con il fianco della vettura (pilastri, barriere, pareti o altri veicoli). Non mancano sistema più “classici” come la telecamera posteriore panoramica (a 180°), che a noi continua a non convincere appieno e il sistema di parcheggio automatico.
Non mancano, infine diversi sistemi di sicurezza, per una dotazione superiore alla maggior parte della concorrenza. Rispetto alle precedenti generazioni, l’ultima delle quali gemella di Fiat Doblò, sulla nuova generazione è stata alzata l’asticella dei contenuti tecnologici. Di serie ci sono infatti il sistema di rilevamento pedoni, la frenata automatica d’emergenza, il rilevatore della stanchezza del conducente e l’allarme di superamento corsia. Saranno invece disponibili a richiesta, a seconda degli allestimenti, il cruise control adattivo, l’head up display.
Due allestimenti per il nuovo Opel Combo Life: Advance e Innovation. L’allestimento entry level prevede di serie il riconoscimento pedoni, la frenata automatica di emergenza, il Keep Lane Assist, il cruise control, i comandi radio al volante, il climatizzatore, il vivavoce bluetooth, la presa USB e i retrovisori elettrici riscaldabili.
Il Combo Life parte dal prezzo di 21.400 euro per l’allestimento Advance Puretech 110 CV e sale a 25.900 euro per le versioni Diesel. Servono 1.200 euro in più per la versione XL e 1.500 euro per il cambio AT8.
Le concorrenti? Sicuro le sorelle francesi Citroen Berlingo e Peugeot Rifter oltre al Fiat Doblò. Ma la nuova serie dell’Opel Combo Life è stata votata Best Buy Car of Europe 2019 dalla commissione incaricata di Autobest: la giuria, su questo modello, ha voluto in particolar modo sottolineare il buon rapporto qualità/prezzo della vettura.
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