Le Hot Hatch sono una delle categorie di vetture più amate (e raggiungibili) dagli appassionati di auto e, nonostante, le difficoltà degli ultimi anni, ci regalano ancora tante soddisfazioni. Tra le più piccole in tante hanno abbandonato il “campo di battaglia”, ma non la Suzuki Swift Sport, che è giunta alla sua terza interpretazione con tante novità.
Meno peso, più cavalli e uno stile aggressivo, sono i tre capisaldi che hanno guidato la creazione di questa ultima generazione, seguendo la tendenza del downsizing e della continua “turbizzazione”, abbandonando il 1.6 aspirato che tanto ci ha fatto gioire. Riuscirà il nuovo 1.4 Boosterjet a farci dimenticare i fasti del passato? Scopriamolo nel nostro test drive in anteprima.
Con l’iniezione di vitamine, la Swift Sport cambia anche a livello estetico, guadagnando un aspetto più muscoloso. Il passo è 2 cm più lungo rispetto al modello precedente, mentre le carreggiate sono state allargate di 4 cm, sia all’anteriore sia al posteriore, di pari passo con la carrozzeria, anch’essa ampliata di 4 cm e abbassata di 1,5 cm.
La Swift Sport presenta anche un frontale diverso, caratterizzato da una nuova griglia anteriore a nido d’ape e dal paraurti che rende il frontale più largo e aggressivo, con uno sguardo, formato dai fari Full LED, più accattivante.
Una finitura carbon look ricopre parte della mascherina, lo spoiler anteriore, le minigonne e l’estrattore, mentre i cerchi da 17” bicolore, migliorano l’impressione complessiva nella vista laterale. Le spalle muscolose ci portano fino al posteriore, dove troviamo uno spoiler generoso, e un estrattore con doppio scarico cromato.
Il colore più rappresentativo di questo modello è l’esclusivo Giallo Champion, che prende ispirazione dalla livrea della Swift ufficiale che dominò il Junior World Rally Championship nelle annate 2007 e 2010. I colori disponibili sono sette: Giallo Champion, Rosso Cordoba, Blu Azzorre, Bianco Artico, Argento New York, Grigio Londra, Nero Dubai.
Il rosso e il nero sono i colori dominanti nell’abitacolo della Swift Sport, a partire dal cruscotto e dal pannello strumenti, inclinato verso il pilota. Gli strumenti principali spiccano grazie al rosso del contagiri, con il display LCD da 4,2 pollici che, oltre a mostrare i classici dati del computer di bordo, fornisce informazioni interessanti come i dati della forza G, della pressione del turbo e della potenza erogata.
Davanti alla strumentazione c’è il volante in pelle con comandi integrati e corona a D, con la parte bassa tagliata, mentre i sedili anteriori sono piuttosto contenitivi, hanno il poggiatesta integrato e presentano cuciture rosse a contrasto.
I rivestimenti e i materiali utilizzati non sono particolarmente “premium”, ma qualità e precisione dell’assemblaggio sono veramente di alto livello. Inesistenti, infatti, gli scricchiolii, nonostante ci siano inserti che si presterebbero a questo “gioco”, come la striscia che attraversa il cruscotto, caratterizzata da forme geometriche che passano dal rosso al nero.
Anche sulla Suzuki Swift Sport è presente un sistema di replica dello schermo dello smartphone (SLDA), compatibile con Bluetooth, dotato di touchscreen da 7 pollici e navigatore a mappe 3D con slot per SD Card, che permette di azionare gli smartphone attraverso le applicazioni di Apple CarPlay, Android Auto o MirrorLink.
Con il 1.4 Boosterjet da 140 CV e 230 Nm di coppia, la Suzuki Swift Sport abbandona definitivamente i propulsori aspirati, in favore di una maggiore spinta ai bassi regimi.
Il lavoro più importante però è stato svolto a livello di peso, dove sono 80 i kg in meno rispetto alla precedente generazione, per un peso di 975 kg, unica del segmento sotto la fatidica soglia dei 1.000 kg.
Le prestazioni si traducono in uno 0-100 km/h coperto in circa 8 secondi e una velocità massima di 210 km/h, dati ottenuti grazie a secondo miglior rapporto peso/coppia motrice del segmento, pari a 4,2 kg/Nm.
Il tutto è abbinato a un cambio manuale a 6 rapporti, che ben si comporta sia nella guida sportiva, sia nella guida rilassata, assecondando bene le esigenze del guidatore, con innesti rigidi e precisi al punto giusto.
Il motore è sempre piuttosto corposo, fin dai bassi regimi, e non soffre di turbo lag, ma spingere oltre i 5-5.300 giri è inutile; il meglio lo da fin da subito. Scattante e agile, la Swift Sport dimostra di essere a casa quando è tra le curve, dove telaio e assetto fanno il loro dovere alla perfezione, merito di un assetto semplice – anche economico – ma molto ben tarato ed efficace, e di un telaio veramente genuino. Le sospensioni MacPherson all’anteriore, con ammortizzatori Monroe, e la barra di torsione al posteriore, garantiscono un inserimento piuttosto preciso, con il posteriore che allarga il giusto per diminuire il sottosterzo, di cui la Swift soffre solo leggermente in uscita di curva. Data la grande quantità di coppia, non sarebbe stato male un bel differenziale autobloccante, ma forse stiamo chiedendo troppo.
Lo sterzo si è rivelato abbastanza convincente, grazie a un buon peso e una precisione notevole, peccato però per il centro dello sterzo, meno preciso e sempre troppo vuoto. Altra piccola pecca è il sound, troppo poco presente durante la guida sportiva. Non ci sarebbe dispiaciuto sentire qualcosa di più aggressivo, che in questo caso, solo qualcosa di aftermarket ci potrà dare.
Nonostante la rigidità aumentata, le prestazioni e il divertimento da hot hatch, la Swift Sport è capace di ben figurare anche in città, merito, ancora una volta di motore e assetto, che non sono così estremi da creare fastidiosi mal di schiena o da portarvi troppo spesso dal benzinaio (consumo nel ciclo misto omologato pari a 5,6 l/100 km), nonostante il piccolo serbatoio da 37 litri.
La Suzuki Swift Sport è entrata ufficialmente a listino il 20 aprile a partire da 21.190 euro, prezzo che comprende una dotazione di serie da top del segmento, con, ad esempio, fari full LED, retrocamera, clima automatico, navigatore, cruise control adattivo e tutti i sistemi di sicurezza di serie.
Quest’ultima, infatti, non viene sacrificata nella versione sportiva, anzi sono presenti tutti i sistemi “occhiodilince” (Advanced forward detection system), “attentofrena” (Dual Sensor Brake Support), “guidadritto” (Lane departure warning e assist), “restasveglio” (Weaving alert function) e “nontiabbaglio” (High beam assist).
Rimangono fuori dal prezzo iniziale solamente la vernice metallizzata e la bicolore. Fino al 31 maggio però il prezzo scende a 18.150 euro in promozione dedicata al lancio. Con un obiettivo di 500 unità all’anno la Suzuki Swift Sport attacca il mercato, ce la farà?
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