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Nuova Suzuki Jimny | Prova su strada in anteprima

Tempo di lettura: 5 minuti

L’icona fuoristradistica della Casa di Hamamatsu si rinnova dopo vent’anni di lunga attesa da parte degli appassionati. Dal 1998 a oggi è stato il turno della terza generazione del “Suzukino”, ma adesso è il momento della quarta interpretazione, è il momento della nuova Suzuki Jimny.

Tanti i cambiamenti, fuori, dentro e sotto il cofano, per un nuovo modello che rappresenta un cambio epocale e che raccoglie un testimone dal grande peso sentimentale, ma anche, per certi versi, commerciale. Si tratta di una scelta di cuore da parte di Suzuki, poiché a un’azienda automobilistica che deve rispettare i canoni imposti dai nuovi regolamenti in termini di emissioni, proporre sul mercato un modello votato alle prestazioni offroad non conviene, ma per fortuna, il cuore a volte prevale ancora sulla ragione.

Ci siamo, dunque, recati in Sardegna per scoprire cosa è cambiato con la nuova Suzuki Jimny e per svelarvi pregi e difetti di una delle poche icone rimaste nel mondo 4×4.

Esterni: da un’icona all’altra

La quarta serie di Suzuki Jimny cambia molto nell’aspetto estetico e rimane l’unico fuoristrada vero sotto i 4 metri. Le dimensioni cambiano rispetto alla scorsa generazione, con una lunghezza diminuita di circa 5 cm (3,64 metri) e una larghezza aumentata di 4 cm (1,64 m). L’altezza da terra è di 21 cm, mentre quella totale è rimasta pressoché invariata (1,72 m). Nonostante il passo non sia cambiato, sono stati migliorati gli angoli di attacco (37°), di dosso (28°) e di uscita (49°).

Nel complesso la carrozzeria è marcatamente squadrata, con montanti anteriori più verticali e il cofano a conchiglia piatto che aumentano la visibilità. Il design è senza dubbio uno dei nuovi punti di forza della Jimny, che riprende le icone del passato per crearne una nuova. Diversi, infatti, gli elementi che riprendono lo stile delle antenate, a partire dalla griglia frontale con cinque feritoie, per continuare con i tipici fari circolari, a cui oggi si aggiunge la tecnologia Full LED, con indicatori di direzione separati, proprio come la prima serie del 1970. Presenti altri richiami, come le fessure orizzontali alla base dei montanti e i gruppi ottici posteriori orizzontali raccolti sul paraurti.

Il faro circolare, separato dagli indicatori di direzione, riprendono lo stille delle prime generazioni, insieme alla griglia a 5 feritoie

Completano l’aspetto esterno i cerchi in lega scuri da 15” e i passaruota maggiorati con protezioni laterali che proteggono la carrozzeria da sassi e pietre.

8 le colorazioni: Bianco Santorini, Grigio Islanda, Verde Amazzonia, Argento Siberia, Nero Colorado, Giallo Kinetic, Blu Fiji e Avorio Kenya.

Interni: pensati per tutti gli usi

Per quanto riguarda l’abitacolo, dimenticatevi le plastiche morbide: dentro la Jimny tutto è pensato per resistere e per dare un senso di robustezza complessiva. Gli assemblaggi sono buoni, gli scricchiolii ridotti al minimo e il colore scuro di tutti gli elementi non disturba mai il guidatore, che, inoltre, con un colpo di spugna può pulire agevolmente la maggiorparte dell’abitacolo. Molto azzeccata la strumentazione, ben visibile con i due grandi quadranti analogici, ai quali si aggiunge il piccolo display del computer di bordo.

Maniglie e comandi sono facili e veloci da raggiungere ed utilizzare, anche se si indossano i guanti o se si stanno percorrendo terreni accidentati. Dal punto di vista tecnologico e di comfort, sono di serie un display Touch da 7”, Bluetooth e connettività con Apple Carplay, Android auto e Mirror Link, oltre al climatizzatore automatico.

Data la lunghezza contenuta, lo spazio a bordo non è molto, ma più che altro bisogna effettuare una scelta tra passeggeri posteriori e posto per i bagagli. Nella configurazione base, a parte la mancanza di qualche vano portaoggetti, i quattro passeggeri omologati non soffrono, ma il bagagliaio propone una capienza di appena 85 litri, contro gli oltre 100 di prima. Se si abbattono i sedili, creando un piano di carico perfettamente uniforme, senza scalini come accadeva sulla scorsa generazione, il volume sale a 377 litri, 53 in più del suo predecessore. Il vano bagagli permette anch’esso una facile pulizia, grazie al rivestimento impermeabile.

Nuovi interni, al passo con i tempi, con il nero che domina e lo schermo touch da 7 pollici

Motore

Un unico motore previsto per la nuova Suzuki Jimny. È stato abbandonato l’ormai obsoleto e meno efficiente 1.3 benzina da 85 CV, in favore di un più moderno e leggero (15% in meno di peso) 1.5 sempre benzina e aspirato Euro 6D, da 102 CV e 130 Nm di coppia a 4.000 giri/min. Si tratta di un aumento di 17 cavalli e 20 Nm di coppia rispetto alla precedente, il tutto abbinato al cambio manuale a 5 rapporti, o all’automatico (convertitore) a 4 rapporti, in arrivo a gennaio 2019.

Per quanto riguarda consumi ed emissioni, la nuova Suzuki Jimny propone un consumo medio di circa 8 litri/100 km nel ciclo WLTP, per emissioni pari a 178/181 g/km

Alla guida della Nuova Suzuki Jimny 1.5 da 102 CV: più stradale, ma che divertimento in offroad!

Dopo avervi raccontato i “puri” dati tecnici del motore, è ora di mettersi alla guida. Gli ingegneri che hanno curato lo sviluppo dinamico della Jimny hanno lavorato su due aspetti: la guida onroad e offroad. Per il primo fattore le migliorie sono semplici e immediatamente riconoscibili dopo pochi chilometri.

Oltre al nuovo motore, infatti, che si presenta più brioso ai bassi regimi e dotato di un migliore allungo, la piccola Suzuki è più silenziosa rispetto alla precedente, grazie a nuovi pannelli fonoassorbenti. L’altra componente che la rende più precisa nei cambi di direzione, anche se non vi consigliamo di aspettarvi miracoli, è l’aggiunta dell’ammortizzatore di sterzo. Con questo elemento, la Jimny è maggiormente precisa in curva, necessitando di meno correzioni quando viene impostata la traiettoria.

Guida su asfalto più confortevole, grazie a una migliore insonorizzazione e all’ammortizzatore di sterzo

Lo sterzo, invece, è un buon mix tra città e fuoristrada. Molto demoltiplicato, rende la guida nel traffico e i parcheggi molto agevoli, ma, in alcuni frangenti lo avremmo preferito più diretto. Bene, invece, il cambio a 5 marce, molto sincero e preciso, ha innesti abbastanza corti, nonostante la leva sia molto lunga.

Per agevolare la guida su strada, inoltre, sono presenti il cruise control e i 5 sistemi ADAS che anche le altre Suzuki in gamma propongono: si tratta dell’“attentofrena” con riconoscimento pedoni, “guidadritto”, “restasveglio”, “nontiabbaglio” e “occhioallimite”. La velocità massima di 145 km/h però parla chiaro, nonostante sia diventata più confortevole su asfalto. Anche la nuova Suzuki Jimny preferisce sporcarsi le mani tra fango, sabbia e terreni sconnessi.

Dotato della trazione integrale Suzuki AllGrip Pro, il mini fuoristrada giapponese propone un allestimento tecnico di primo livello, formato da telaio a longheroni e traverse, delle quali due nuove che si aggiungono alle precedenti: una sull’asse posteriore e una a croce verso il centro. Entrambe hanno l’obiettivo di aumentare la rigidità torsionale. Le sospensioni sono ad assale rigido con tre punti di ancoraggio, oltre a essere dotate di una barra stabilizzatrice di maggiori dimensioni, mentre sono presenti due differenziali elettronici, che si occupano di gestire la trazione al meglio. Per il peso di soli 1.165 kg, gli ingegneri giapponesi hanno ritenuto di non dover ricorrere a “veri” differenziali autobloccanti perché già con questo sistema i risultati sarebbero stati superlativi. E hanno avuto ragione.

La nuova Suzuki Jimny in offroad si sente a casa. Lo sterrato se lo mangia letteralmente, coadiuvata da un’elettronica poco invasiva e, quando il gioco si fa duro, basta prendere in mano la leva (che è tornata dopo la parentesi fatta di pulsanti) delle marce ridotte. Con un passaggio della leva verso il basso (da 2H a 4H) si passa dalla trazione posteriore alla integrale permanente e, se non basta, premendo la leva e portandola indietro di un altro step (4L) si inseriscono le ridotte. Il risultato è un carro armato in miniatura, praticamente infermabile, con escursioni impressionanti e un’agilità veramente notevole. Il tutto con ruote non tassellate, accompagnati da grande stupore e divertimento. Provare per credere.

In offroad la Jimny dà il meglio di sé. Il divertimento è assicurato su sterrato

In sostanza, con i suoi pregi e difetti, si tratta della taglia small nel ristrettissimo ed elitario segmento dei fuoristrada veri. Alla L troviamo la Mercedes Classe G, alla M c’è la Wrangler, mentre alla S, o addirittura XS, c’è appunto la nuova Suzuki Jimny. Tre icone, tre leggende intramontabili.

Prezzi e allestimenti

Abbiamo dedicato un intero articolo legato ai prezzi e agli allestimenti della nuova Suzuki Jimny, in modo da raccontarvi, dotazione e listino completo. Ecco il LINK.

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Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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Guido Casetta

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