Si è svolta a Londra la presentazione in anteprima mondiale della nuova Range Rover Evoque, modello molto atteso che si rivela essere “figlio” del nuovo linguaggio stilistico del brand inglese inaugurato da Velar. Una mini Velar potremmo chiamarla, ma oltre all’apparenza c’è di più.
Partiamo dalla dovuta premessa: non era facile per Land Rover creare la degna erede di un modello che ha segnato la svolta per il brand, specie a livello di bilanci, che poi sono quelli che contano per le Case, quelli che nei reparti marketing chiamano i famosi volumi.
Prendendo così spunto dalla Velar, e dopo otto anni di onoratissima carriera, era ora del cambiamento. La nuova generazione va a sfidare i SUV/crossover premium, XC40 e la cugina E-Pace per intenderci, e lo fa senza tradire in tutto e per tutto la generazione destinata alla pensione, capace di vendere 770.000 esemplari durante il suo servizio.
La nuova Evoque è lunga 4,37 metri e la linea di cintura è alta ma i designer hanno studiato delle linee discendenti verso il lunotto per conferire più sportività al corpo vettura, forse a scapito della visibilità posteriore. Le maniglie a scomparsa di Velar hanno fatto scuola e anche la firma ottica appare simile, con gruppi ottici molto assottigliati sia all’anteriore sia al posteriore. A richiesta, per il frontale, i LED Matrix. Ad aumentare, rispetto a prima, giocando sugli sbalzi, è invece il passo, di 21 mm, così da guadagnare maggiore spazio per gli occupanti. 591 litri la capacità del bagagliaio, 1.383 abbattendo la seconda fila.
L’aumento di passo è stato garantito dall’adozione della nuova piattaforma PTA (Premium Transverse Architecture), già in grado di ospitare motori elettrificati, senza considerare le sospensioni e gli ammortizzatori settabili così come la trazione integrale che non va a inficiare sui consumi quando non viene richiesta troppa potenza, con la classica disconnessione dell’asse posteriore. Alcuni dispositivi di sicurezza e di ausilio alla guida garantiscono altresì ottime prestazioni in offroad (altezza da terra: 21,2 centimetri) con l’evoluto Terrain Response 2.
Se a livello estetico abbiamo ormai capito che si tratta di un mix tra la vecchia Evoque e la Velar, la nuova Range Rover Evoque stravolge la gamma motori. A listino le nuove unità Ingenium (benzina e Diesel, tutte quattro cilindri 2.0) con il debutto della tecnologia ibrida leggera (MHEV) a 48V. Per l’arrivo sui mercati ci saranno il benzina in tre livelli di potenza (200, 250 e 300 CV), stesso numero per le Diesel (Td4 da 150 e 180 CV e Sd4 da 240 CV). Cambio manuale offerto solo con la motorizzazione d’ingresso della gamma gasolio, anche con la sola trazione anteriore. Mild Hybrid di serie (a richiesta sulle altre) sui potenti benzina e Diesel di nuova Range Rover Evoque.
Chiudiamo con gli interni: grazie all’allungamento del passo Land Rover ha lavorato sull’ergonomia di bordo offrendo maggiore vivibilità all’abitacolo. Abitacolo che si rende più tecnologico con l’adozione del doppio schermo Touch Pro Duo. Entrambi i display sono da 10” mentre il quadro strumenti è digitale da 12,3”. Lo schermo superiore (compatibile con Apple CarPlay e Android Auto) gestisce appunto l’infotainment a portata di mano, quello sottostante i comandi del clima e della ventilazione o riscaldamento sedili (ove presente).
Il prezzo di nuova Range Rover Evoque partirà da circa 44.500 euro. A breve i listini completi.
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