Categorie: Prove su strada

Nuova Peugeot 308 SW: la prova su strada

Tempo di lettura: 4 minuti

La nuova 308 (da noi provata) segna un netto distacco dalla vecchia versione: sviluppata sulla versatile piattaforma modulare EMP2 del gruppo PSA, ha permesso una riduzione di 140kg nonostante le misure esterne siano cresciute, inoltre le linee sono molto più mature e rendono il profilo più filante e grintoso. Mica per nulla la 308 ha vinto i prestigiosi premi Auto dell’Anno e Auto-Europa

 Scenografica e spaziosa

Scenografici i fari full LED anteriori e posteriori, con un consumo totale (DRL + anabbaglianti + abbaglianti) di soli 47watt rispetto ai 100 dei sistemi alogeni tradizionali, sono belli da vedere, illuminano meglio la strada e la loro durata è quadrupla rispetto alle lampadine a filamento.

Il PEUGEOT i-Cockpit, ripreso dalla “piccola” 208, qui offre, oltre al volante ridotto, una plancia più pulita in cui i comandi sono concertati nel grande schermo centrale da 9.7 pollici, che soffre di un certo lag. Sicuramente il vantaggio sta nella pulizia delle linee, ma alcune funzioni come temperatura del clima e i tasti per le stazioni radio gli avremmo voluti trovare sui classici e più immediati comandi fisici e non touch. Il bello della connettività sta, anche, nella possibilità di scaricare utili App come Via Michelin e “prezzi benzina”.

A bordo lo spazio è abbondante e le finiture sono curate, alla “tedesca” ci verrebbe da dire, con materiali di pregio e plastiche schiumate, gli assemblaggi quasi impeccabili. I sedili comodi e dalle ampie regolazioni non stancano nei lunghi viaggi, complice anche la funzione massaggiante e riscaldante.

Il bagagliaio è l’ideale per le vacanze: con un volume di 610 litri, è tra i migliori del segmento. La SW è equipaggiata con il “Magic Flat”: il pulsante per abbattere i sedili posteriori direttamente dal portellone ed è dotato di comodi ganci e reti per bloccare il carico. Con solo due posti troviamo fino a 1660 litri di carico e la lunghezza giusta per caricare oggetti molto ingombranti.

Alla guida: bassi consumi e dinamica sincera

Durante la nostra prova in anteprima (vedi test), avevamo già apprezzato le doti dinamiche delle vettura. La tecnologia micro ibrida con alternatore reversibile rende lo Start and Stop il più impercettibile tra le concorrenti, tant’è che non si sente mai il bisogno di disattivarlo. L’alternatore in modalità di riaccensione riesce ad erogare una coppia motrice di oltre 50 Nm all’albero motore, di gran lunga superiore a quella erogata da un normale motorino di avviamento, quindi si evita di perder tempo nell’innesto del pignone essendo già calettato nel giro-cinghia: in soli 400ms si riavvia l’auto.

Il 1.6 e-HDi 115cv ha una buona schiena anche con l’auto a pieno carico, complice la robusta coppia di 270Nm, magari l’allungo non è fenomenale, ma i consumi sono ridotti in tutte le situazioni: non si fatica a rimanere sui 18km/l sul misto, leggermente meno in città, dove grazie allo spegnimento automatico già sotto i 20km/h, in un tratto medio di un’ora riusciamo a tener fermi i pistoni per 13-15minuti: non proprio pochi. Il cambio è ben spaziato e con innesti efficaci, il pomello di alluminio, però, non è una gran trovata: con freddo e con caldo è un calvario appoggiare la mano.

In città si parcheggia comodamente grazie all’intuitivo Park Assist che esegue manovre a S e a pettine e permette anche di “uscire” dalla sosta. Tra le curve l’assetto e l’abbondante gommatura rendono la guida piacevole, complice l’appoggio sicuro e le sospensioni ben tarate. Il volante diretto permette di lavorar poco di braccia e l’elettronica è tarata per esser sempre previdente, ma senza mortificare la guida. Esagerando il sottosterzo si fa marcato, com’è giusto che sia per la categoria. In autostrada i fruscii sono minimi e il motore “ronfa” a 2.000 giri: è perfetta per i viaggi e con 60 litri di gasolio abbiamo circa mille chilometri di autonomia, come una vera stradista.

La frenata è ottima, e l’assetto non si scompone nelle manovre di emergenza. Complici elementi elastici ben tarati e un setup adeguato dell’elettronica che vigila sempre sulla dinamica del veicolo. Nel 2014 una vettura per la famiglia non poteva non esser dotata dei più moderni sistemi attivi di assistenza alla guida: a pagamento sono disponibili il regolatore di velocità attivo, non dei più sofisticati, ma pur sempre comodo nelle lunghe tratte, l’avviso e frenata anticollisione e il sistema di monitoraggio angolo cieco.

Prezzo e concorrenti

L’allestimeno Allure con il 1.6 e-HDi 115cv costa 26.460€, però è già ben dotato di fari LED, navigatore, barre sul tetto, sensori anteriori e posteriori e cerchi da 17″. La nostra versione con cerchi da 18″, tetto apribile, interni in pelle riscaldabili e massaggianti, park assist, keyless, sistemi anticollisione, telecamera sfiorava i 30.000€.

Il già ricco allestimento business con il diesel più piccolo da 92cv parte da 23mila. Se ci si accontenta del diesel entry level siamo a 20.700€, mentre per una top accessoriata con il 2.0 BueHDI da 180cv automatica superiamo i 32.000€.

Le avversarie spaziano dall’economica Chevrolet Cruze SW, all’amatissima Ford Focus SW, all’esotica Homnda Civic Tourer, passando per le coreane “ipergarantite” Hyundai i30 Wagon e Kia Ceed SW, la tedesca Opel Astra Sport Tourer, la francese Renault Megane SporTour, le Seat Leon ST e Skoda Octavia Wagon, l’ibrida Toyota Auris, Touring Sports e la sempreverde VW Golf Variant.

Insomma la 308 SW, in un terreno particolarmente ostico e insediato dalla concorrenza, si presenta come una concreta station, ideale per la famiglia: costi di gestione contenuti, bassi consumi e la cura per ogni dettaglio, la rendono la rivale perfetta della Golf. La vittoria ad Auto dell’Anno e Auto Europa è, per noi, ampliamente meritata.

Peugeot 308 SW: la prova su strada

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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