Oxford (UK) – A 107 anni esatti dalla nascita del suo primo disegnatore, Sir Alec Issigonis, debutta nello storico stabilimento a un’ora da Londra la nuova MINI MY 2014.
Tante le novità che caratterizzano questa terza generazione (nome progetto F56) dell’originale compatta premium del Gruppo BMW. Su tutte svetta l’adozione della nuova piattaforma della Casa dell’Elica denominata UKL1 – destinata alle vetture a trazione anteriore o integrale, anche con sistema ibrido – che ha fatto crescere la MINI di ben 10 cm in lunghezza rispetto alla precedente R56. Misure più generose (3.821 x 1.727 x 1.414 mm) che si traducono in una maggiore spaziosità interna e capienza del bagagliaio, il cui volume aumenta di circa il 30% (211 litri). Pressoché invariato, invece, lo schema delle sospensioni (MacPherson all’anteriore e multilink al posteriore), i cui nuovi componenti in alluminio contribuiscono a fermare l’asticella del peso a quota 1.085 kg.
Anche lo stile della nuova MINI si adatta ai cambiamenti avvenuti sottopelle, senza mai perdere di vista i tradizionali stilemi di design che hanno reso celebre il marchio, come la forma esagonale della calandra del radiatore (più grande, per adattarsi allo sbalzo anteriore maggiorato), le cornici degli indicatori laterali di direzione, i generosi proiettori circolari (ora con corona a LED), le luci posteriori verticali e la cornice nera che avvolge senza soluzione di continuità la parte inferiore della carrozzeria.
All’interno migliorata l’abitabilità del divanetto posteriore: ora chi siede dietro ha più spazio per le gambe e per la testa, oltre a beneficiare della maggior inclinazione dello schienale (prima più verticale). Sul fronte della strumentazione, il contachilometri cede il centro della plancia a un display da 8,8 pollici per la gestione dell’infotainment, andandosi a ricollocare sul piantone dello sterzo. Riposizionati anche i comandi degli alzacristalli, spostati dalla parte bassa della console centrale ai pannelli porta – come già visto in precedenza sulla Paceman.
Ultima grande novità è rappresentata dalla gamma motori, che vede protagoniste al momento del lancio tre unità (2 a benzina e 1 a gasolio) a iniezione diretta di carburante e sovralimentate con tecnologia TwinPower Turbo. Così, se la Cooper S (24.950 Euro) lascia il suo 1.6 per un due litri da 192 CV (sempre 4L), Cooper (20.700 Euro) e Cooper D (21.950 Euro) adottano un nuovo 1.5 tre cilindri in grado di erogare rispettivamente 136 e 116 CV. Rinnovato, infine, anche il cambio manuale a sei rapporti offerto di serie, che si distingue da quello del modello precedente per offrire un peso ridotto e un comfort di cambiata ottimizzato.
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