Primo Contatto

Nuova Mini Countryman | Prova su strada in anteprima

Tempo di lettura: 5 minuti

Presentata allo scorso Salone di Los Angeles, la nuova Mini Countryman è pronta per fare il suo debutto sul mercato italiano, dopo aver ottenuto grandi risultati con la prima versione che venne lanciata nel 2010.

Con la seconda generazione, la Casa britannica ha avuto il coraggio di cambiare in maniera abbastanza radicale un modello di successo, mantenendo il family feeling del Marchio, ma innovando e cercando di garantire le sensazioni di guida che offrono le versioni a 3 e 5 porte.

Abbiamo avuto l’occasione di provarla in anteprima sui colli bolognesi, per scoprirne pregi e difetti. Ecco come va la nuova Mini Countryman nel nostro primo contatto.

Esterni: cresce, ma lo spirito non cambia

La nuova Countryman si evolve, cresce di 20 centimetri in lunghezza (430 cm), di 1 in altezza (156 cm) e di 3 in larghezza (182 cm). Il nuovo SUV Mini si evolve però anche a livello di design, unendo al tipico family feeling di ultima generazione una versatilità e un comfort senza precedenti nella Casa britannica.

Partendo dal design, il frontale cambia in maniera abbastanza netta, disegna linee più decise, facendo spiccare i gruppi ottici Full LED in opzione) con il bel “Ring” diurno, l’anello a LED che dà un’impronta chiara al muso. Nella parte laterale si possono notare i muscoli della vettura, gli sbalzi ridotti, i grandi passaruota e la larghezza crescente verso il basso, che regala una presenza su strada più imponente. Inconfondibile il tetto in contrasto che, da sempre in Mini, ricorda un “casco” (floating helmet). Sono 10 le colorazioni disponibili, abbinabili, appunto a tetto e specchietti in contrasto bianco o nero.

Al posteriore, i gruppi ottici – anch’essi a LED – si sviluppano in maniera verticale, come da tradizione, mentre i paraurti posteriori, come quelli anteriori sono disponibili con e senza protezione sottoscocca. I cerchi in lega, infine, partono da una misura di 16 pollici e arrivano fino alla dimensione di 19” con un’ampia offerta per ogni misura, per un totale di 13 modelli disponibili.

Interni: un ambiente premium con tanto spazio

Gli interni della Mini Countryman di seconda generazione beneficiano di un rinnovamento che li ha resi ora più curati e moderni, con grande attenzione al dettaglio e al feeling tattile, oltre che visivo. Con l’utilizzo di materiali premium e l’arrivo di optional come il clima automatico bi-zona, ora la Countryman “coccola” di più gli occupanti, compiendo un vero salto di qualità in termini di comfort e dotazione.

Il “cuore” del cruscotto, tra superfici cromate e strisce retroilluminate, rimane il sistema di infotainment, che però è cresciuto fino a 8,8 pollici e ora è anche dotato di schermo touchscreen.

A questo sistema può integrare Mini Connected, l’assistenza personale alla mobilità, utilizzabile tramite l’app per smartphone, capace, ad esempio, di informare il conducente sull’orario di partenza ottimale in base agli appuntamenti fissati nel calendario e ai dati aggiornati sul traffico.

Parlavamo prima di aumento di versatilità, infatti, una maggiore attenzione è stata dedicata alle soluzioni porta oggetti, con alloggiamenti porta bottiglie, due porta bicchieri e un vano davanti al cambio. Se lo spazio per guidatore e passeggero al suo fianco è sempre stato ottimo, della crescita esterna ne ha beneficiato in particolare la parte posteriore. I cinque posti ora sono “veri”, grazie al passo aumentato di 7,5 cm, la fila posteriore è scorrevole e si sposta di 13 cm, mentre il bagagliaio vanta una capienza che va da 450 ad un massimo di 1.390 litri.

Motori nuova Mini Countryman: da 136 a 231 CV, anche JCW e ibrida

Quattro le motorizzazioni, più l’inedita ibrida che arriverà in futuro. Per le versioni a benzina si parte dalla Cooper con motore a tre cilindri 1.5 da 136 CV e si sale verso la Cooper S dotata del 2.0 da 192 CV. Il meno potente dei benzina vanta una coppia di 220 Nm per un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 9,6 secondi, una velocità massima di 202 km/h e un consumo medio di 5,5 a 6,2 l/100 km. La “S” ha una coppia di 280 Nm, passa da 0 a 100 km/h in 7,2 secondi, raggiunge una velocità massima di 225 km/h e consuma trai 6,2 e i 7,1 l/100 km nel ciclo misto.

Tra i diesel, c’è la Cooper D che monta un 2.0 da 150 CV, mentre la Cooper SD mantiene la stessa cilindrata, ma raggiunge la potenza di 190 cavalli. Il propulsore da 150 CV eroga una coppia da 330 Nm per uno 0-100 km/h in 8,7 secondi, una velocità massima di 208 km/h e un consumo medio tra i 4,3 e i 5 l/100 km. La SD da 190 CV, ha 400 Nm di coppia, accelera da 0 a 100 km/h in 7,4 s, raggiunge la velocità massima di 220 km/h e consuma nel misto tra i 4,6 e i 5,1 l/ 100 km.

Da non dimenticare la versione John Cooper Works, dotata del 2.0 turbo da 231 CV e 350 Nm, per un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,5 secondi, una velocità massima di 234 km/h e un consumo medio tra i 6,9 e i 7,4 l/100 km.

Infine, c’è la Cooper S E Countryman ALL4, ibrida plug-in che abbina lo stesso motore della Cooper ad un motore elettrico sincrono da 88 CV, per un totale di 224 CV, un’accelerazione sullo 0-100 km/h in 6,8 secondi, una velocità massima di 198 km/h e un consumo medio di 2,1 l/100 km. In alternativa al cambio manuale e a sei rapporti la nuova Mini Countryman viene offerta con il cambio Steptronic a 8 rapporti.

Alla guida della Nuova Mini Countryman Cooper SD: il ritorno del go-kart feeling


La prima generazione della Countryman vantava un’ottima posizione di guida, ma perdeva leggermente nel go-kart feeling, una delle motivazioni di acquisto principali per i clienti Mini.

L’obiettivo dichiarato della Countryman seconda serie è stato il ritorno al piacere di guida tipico del Marchio, oltre a quello già menzionato in precedenza di diventare un’auto più matura, più completa, in poche parole una prima auto di famiglia.

Come tale, però, deve saper garantire prestazioni a 360 gradi e quella versatilità che ha acquisito grazie all’aumento di spazio e comfort. Una delle motorizzazioni più interessanti di questa nuova generazione, oltre ad essere il propulsore che ha ricevuto il maggiore incremento di potenza, è il 2.0 diesel della Cooper SD, che ora eroga 190 CV e 400 Nm di coppia. La crescita, infatti, è stati di ben 47 CV rispetto alla SD precedente, avvicinandosi in maniera “pericolosa” ai 192 CV della Cooper S e ponendosi come valida alternativa alla sportività a benzina.

Inoltre, la Countryman Cooper SD è dotata di serie del cambio Steptronic a 8 rapporti, un convertitore di coppia molto rapido e preciso, anche quando non ci sono i paddle al volante, disponibili in opzione.

Durante il nostro test abbiamo potuto mettere alla prova la brillantezza di questo motore che gode di un’ottima spinta e un allungo notevole, ma, attraverso le tre modalità di guida – Green, Mid e Sport – pienamente sfruttabile in ogni situazione, con lo sterzo più morbido o più rigido, il pedale dell’acceleratore più o meno sensibile e tante altre impostazioni modificabili attraverso il selettore ad anello che circonda la leva del cambio.

Molto del go-kart feeling passa da sterzo e assetto, due punti di forza di questa Countryman: il primo è molto preciso e poco demoltiplicato, il secondo contiene il rollio, garantisce un ottimo appoggio in curva, ma spesso si presenta troppo rigido per un’auto che deve affrontare anche la giungla cittadina.

In definitiva la nuova Countryman è un’auto divertente, brillante e, forse, fin troppo sportiva, anche se esiste la sua variante più “tranquilla”, la Cooper D da 150 CV, un po’ più morbida e ancora più parca nei consumi. In ogni caso, considerando dimensioni e peso, il feeling da go-kart è tornato e questo, insieme ad un maggiore maturità, è quello che conta.

Prezzo e allestimenti nuova Mini Countryman

Il lancio commerciale della nuova Mini Countryman è previsto per questo mese di febbraio, mentre i prezzi partono da 27.450 euro per la Cooper 1.5 e arrivano ai 35.350 della Cooper SD, passando per i 29.450 della Cooper D da 150 CV e per i 31.450 euro della Cooper S.

La Countryman propone 4 allestimenti, compresa la versione Business. Si parte dalla Boost, si sale alla Hype e, infine, la Jungle, la versione più dedicata all’offroad. A livello di dotazione di serie, il SUV compatto di Mini propone, tra tanti altri accessori, i sensori di parcheggio posteriori, tetto e specchietti a contrasto, i sensori pioggia e crepuscolare, l’Electronic Brake force Distribution, il sistema Keyless, il differenziale autobloccante elettronico, il climatizzatore manuale, la Radio MINI con interfaccia iPod, interfaccia USB e ingresso Aux, le barre al tetto, i cerchi da 16” e il cambio manuale a 6 rapporti.

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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Guido Casetta

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