Avvistamento di peso su strade pubbliche della nuova Lexus LFR, ancora camuffata: lo riferisce Carscoops con testimonianza fotografica.
Trattasi della supercar nipote della LFA prodotta dal 2010 al 2012: una due posti sublime che volava con un V10 4.8 aspirato da 560 cavalli, con tutta l’iradiddio scaricata sull’asse posteriore per individui un minimo pratici di guida assatanata. Fu realizzata in 500 esemplari spettacolosi, col ruggito da re leone mentre il contagiri digitale staccava a 9.000 giri/min. La nuova Lexus LFR sarà pertanto l’ammiraglia della Casa giapponese, evoluzione del concept Toyota GR GT3 Coupe del 2022, dopo la sua apparizione come prototipo da corsa.
Ha linee aggressive col muso prominente, schiacciato e largo, dove prese d’aria più convenzionali sostituiscono quelle spalancate adatte solo in circuito. Linea di cintura altissima. Posteriore gustoso, con lo spoiler fisso meno appariscente anziché l’alettone sovradimensionato. Così che il look sia più raffinato. Sotto le luci dietro, il diffusore ospita quattro terminali, un netto distacco dagli scarichi montati lateralmente della versione corsaiola. Infine, ecco il portatarga al posto della massiccia terza luce di stop. Unica annotazione, vista di lato la nuova Lexus LFR ci ricorda vagamente la Mazda RX-7 del 2002 e la Dodge Viper del 2012.
Una furia che arriva dal Sol Levante, così bollente da poter mostrare i denti a rivali come la Ferrari 296 GTB, la Lamborghini Temerario e l’erede elettrificata della McLaren 750S. I giappo hanno modo di restare nell’Olimpo delle htypercar. L’ipotesi più accreditata è che a spingere il modello nipponico sia un nuovo propulsore V8 biturbo, in linea con le normative della categoria GT3, magari in versione leggermente attenuata. Solo termico o con un piccolo motore elettrico?
Che sia solo a benzina o ibrida, comunque la nuova LFR risulterà in cima alla piramide delle Toyota GR e Lexus in termini di prestazioni assolute. È immaginabile che la versione motorsport scenda in pista a inizio 2026, mentre la stradale la segua a ruota alla fine dello stesso anno. Auspichiamo una voce maschia e profonda del propulsore, senza ritegno, rammentando come, per via del loro complesso d’inferiorità, le full electric si dotino di audio per scimmiottare le inimitabili auto a benzina. Il cosiddetto futuro che tenta di imitare il presente, sapendo di non poter mai essere alla sua altezza.
Autore: Mr. Limone
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