Grazie alla categoria dei SUV e crossover, nell’ultimo decennio Kia ha riscosso un grande successo sul mercato italiano e oggi, con l’arrivo della Kia Stonic, quarto modello della serie di Crossover e SUV, la gamma si completa.
Parliamo di un segmento che più di tutti sta crescendo negli ultimi anni, infatti, attualmente il mercato dei B-SUV vale in Europa oltre 1,1 milioni di vetture all’anno (circa il 7% del mercato totale), con una previsione di oltre 2 milioni entro il 2020.
Abbiamo provato la Kia Stonic lungo le strade di Parma per scoprire se, oltre a un design distintivo ed accattivante, ci sono anche contenuti “di sostanza” e un buon piacere di guida. Ma andiamo con ordine.
Inutile nascondere che il design è senza dubbio uno dei punti di forza di questo modello, grazie a linee decise e a un aspetto glamour, impreziosito da elementi che lasciano trasparire una buona qualità. Il gusto europeo ha guidato la matita dei designer della Stonic, che in collaborazione con il Centro Stile di Namyang, hanno creato una vettura dalla lunghezza contenuta (4,14 m), sbalzi ridotti (8,3 cm l’anteriore e 7,3 cm quello posteriore) e un lungo cofano che viene ripreso dalla linea del tetto a 15,3 cm da terra per unire l’aderenza al terreno con una posizione di guida elevata.
All’anteriore è presente la nuova griglia “tiger nose”, con gli skid plate e le barre al tetto che sottolineano l’aspetto tipico di un crossover. Linee parallele corrono dal cofano verso il posteriore e le superfici scolpite contrastano con il profilo netto della mascherina, coperta da una placca in nero lucido, che raccorda i gruppi ottici e le prese d’aria. La larghezza di 1,76 m è esaltata dalla forma dei fari e dalle spalle muscolose.
Nella parte laterale spicca il montante posteriore, ispirato alla concept Kia Provo (Ginevra 2013), mentre il parabrezza arretrato conferisce un’aria sportiva, merito anche dei passaruota generosi e delle ruote di grandi dimensioni (o da 15 o da 17 pollici). Non male neanche il passo di 2,58 m, che massimizza lo spazio all’interno dell’abitacolo. Il posteriore rimane un po’ più anonimo, ma quando i fari ad effetto tridimensionale sono accesi, il risultato cambia notevolmente.
Come detta la moda contemporanea, anche la nuova Kia Stonic viene proposta con diverse combinazioni di tinte bi-color. Si gioca con abbinamenti cromatici tra carrozzeria, tetto, specchietti e montante posteriore, per un totale di 23 combinazioni possibili (8 tinte base, 5 tinte tetto/specchietti).
Gli interni della Kia Stonic sono coerenti con lo stile degli esterni e combinano linee nette con superfici più morbide, il tutto ben raccordato. Il pannello sul lato passeggero riprende il motivo della griglia a naso di tigre, mentre le bocchette laterali richiamano la forma dei gruppi ottici.
Quelle al centro, invece, sono “contenute” da una linea dal colore in contrasto, che aumenta la personalità degli interni e che racchiude anche lo schermo touchscreen da 7 pollici del sistema infotainment. Quest’ultimo è compatibile con i sistemi Apple CarPlay e Android Auto e le varie funzioni sono attivabili col sistema vocale o con il “pinch-and-swipe”, caratteristica degli schermi da smartphone. Inoltre, il sistema di navigazione può integrare i Kia Connected Services di TomTom, attraverso i quali ottenere informazioni in diretta su traffico, meteo e sulla presenza di radar per il controllo della velocità
Sotto il tecnologico display, con la forma di un joystick da console, c’è l’unità di comando della climatizzazione, che avviene attraverso pomelli rotanti e tasti.
Nonostante dimensioni contenute, la Kia Stonic vanta un’ottima abitabilità e diversi spazi per riporre gli oggetti, a partire dal bracciolo centrale, fino al portabicchieri centrale, passando per il portaocchiali sull’imperiale e per l’originale vano sdoppiato sul tunnel centrale. I passeggeri posteriori godono di tanto spazio per le gambe e un po’ meno per la testa, ma con una buona larghezza per le spalle.
Infine, il vano bagagli vanta un doppio fondo regolabile e una capacità che parte da 352 litri e arriva fino a 1155 litri con i sedili abbattuti (i posteriori sono sdoppiati in 60:40), ai vertici della categoria.
Quattro le motorizzazioni disponibili, tutte a trazione anteriore. Si parte dai tre propulsori benzina: il 1.4 MPi da 100 CV, il 1.2 MPi da 84 CV, ideale per i neo patentati, e il 1000 T-GDI (Turbocharged Gasoline Direct Injection) da 120 CV, fiore all’occhiello della Stonic.
A questi si aggiunge un diesel 1.6 CRDi da 110 CV e 260 Nm di coppia. Tutti i propulsori sono dotati del cambio meccanico a sei marce, a parte la 1.2 che ha un 5 rapporti. Il prossimo anno arriverà anche un doppia frizione a 7 marce, mentre sono al vaglio le ipotesi di motorizzazioni “alternative”, con la versione GPL che dovrebbe essere la prima ad arrivare seguita, in futuro, dall’ibrido.
Traffico, autostrada o misto extraurbano, la Kia Stonic affronta tutti i percorsi con grande agilità, merito di una motorizzazione, quella da noi scelta, che garantisce consumi parchi e brio in base a quello che le si richiede. Il 1.0 turbo benzina da 120 CV e 170 Nm, infatti, si è rivelato il “cuore” giusto per questo “corpo”, che dal canto suo vanta una serie di soluzioni tecniche capaci di agevolare il compito di qualsiasi propulsore. 10,3 secondi sullo 0-100 km/h e 184 km/h di velocità massima rappresentano degli ottimi standard per un crossover e garantiscono ulteriore versatilità.
Ricordando che parliamo di una vettura di un segmento che non fa della sportività il suo elemento cardine, le scelte adottate per il comparto sospensioni hanno permesso di ottenere un piacere di guida di alto livello, con un rollio molto contenuto e un buon assorbimento delle asperità del terreno. Lo sterzo, comandato attraverso il volante a “D”, è veloce e abbastanza preciso, leggero in città e più consistente ad alte velocità.
In curva si sente un leggero sottosterzo all’anteriore, ben contrastato dall’assetto e dagli sbalzi corti, uniti a un’elettronica e a una sicurezza attiva che garantiscono una guida serena e “coccolata”. ESC (Electronic Stability Control), Torque Vectoring by Braking, Cornering Brake Control e VSM (Vehicle Stability Management) vigilano sulla guida dinamica, mentre AEB (Autonomus Emergency Braking System) City e Urban con riconoscimento pedonale, Straight Line Stability e Hill Start Assist, rendono la vita più semplice.
Bene anche il cambio manuale a 6 rapporti, che vanta marce un po’ lunghe, ma innesti corti e rapidi, coadiuvati da una frizione che ha il giusto peso, filosoficamente avversa a quelle frizioni troppo inconsistenti che si avvertono su alcune cittadine.
I consumi omologati di questo 1.0 turbo sono pari a 5 litri per 100 km, non male per un propulsore benzina brioso come questo.
La gamma della Kia Stonic si basa su tre linee di allestimento: Urban, Style ed Energy. Se l’entry level offre già elementi di serie come il climatizzatore e lo schermo da 7 pollici con sistema di mirroring, con 1.500 euro in più si passa alla Style, che vanta, tra le altre cose, radio DAB, sensori e retrocamera, cruise control e strumentazione con Supervision Cluster da 3,5 pollici. La Energy, invece, è una versione full optional a tutti gli effetti ed è disponibile sulla 1.0 TGDI da 120 CV e sulla 1.6 CRDi da 110 CV.
Il listino prezzi della Kia Stonic parte da 16.250 euro per la 1.4 MPi 100 CV (stesso prezzo per la 1.2 MPi 84 CV) Urban, sale a 17.250 euro per la 1.0 turbo e arriva a 18.750 euro per la diesel. Ad ogni allestimento poi ne consegue un aumento di 1.500 euro per ogni upgrade. La Casa coreana punta molto sulle varie possibilità di finanziamento e di noleggio, studiando una variante per ogni categoria, dal privato all’azienda.
Il week end del porte aperte si terrà il 14 e 15 ottobre e per l’occasione del lancio ha previsto un’ulteriore offerta per la Stonic, che vede uno sconto dal prezzo iniziale pari a 2.300 euro, cioè un prezzo di partenza di 13.950 euro.
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