Quando si pensa a Jeep si pensa a Wrangler, simbolo di diverse generazioni di appassionati di fuoristrada e icona del mondo offroad in tutto il mondo.
La nuova Jeep Wrangler 2018 arriva con una serie di novità che la rendono più fresca, moderna e al passo coi tempi, senza “tradire”, però, lo spirito originale che dal 1941 accompagna tutte le Jeep. Nuovi esterni, nuovi interni e motori più in linea con i gusti europei, sono gli elementi chiave di quest’ultima generazione.
Noi l’abbiamo provata in anteprima durante l’ultima edizione del Jeep Camp per scoprire quanto queste novità hanno influito sul risultato finale. Ecco il nostro test drive della nuova Jeep Wrangler 2018.
La nuova Jeep Wrangler 2018 mantiene un design immediatamente riconoscibile, contraddistinto da linee scolpite e dai tradizionali tratti stilistici del marchio americano, oltre agli elementi funzionali che da sempre caratterizzano l’icona Jeep. Rimangono i fari circolari e l’immancabile griglia a sette feritoie, accompagnate dai passaruota trapezoidali e dalle cerniere a vista, che rendono più facile l’operazione di ripiegare il parabrezza e di rimuovere le portiere.
Il design esterno è fiero e robusto, con la linea di cintura abbassata e finestrini più grandi che assicurano una visibilità migliorata, soprattutto quando si affronta un percorso offroad.
Il team di design Jeep ha conferito alla leggendaria griglia a sette feritoie un look più moderno, in cui i listelli esterni si intersecano con i fari, rendendo così omaggio al leggendario modello CJ, mentre la parte superiore è leggermente inclinata all’indietro a vantaggio dell’aerodinamica.
Negli allestimenti Sahara e Rubicon i fari e i fendinebbia sono a LED (disponibili a richiesta), come anche le luci diurne e gli indicatori di direzione, che sono posizionati sulla parte anteriore dei passaruota trapezoidali. Anche i tradizionali fari posteriori dalla forma quadrata possono montare a richiesta luci a LED.
La nuova Jeep Wrangler 2018 propone numerose combinazioni per vivere l’avventura open-air, come dimostrano le diverse soluzioni tra parabrezza e copertura superiore che consentono al cliente infinite possibilità di configurazione. Attualmente sono disponibili diverse configurazioni di tetto che assicurano una libertà ancora maggiore nella la guida “scoperta”.
La più grande novità è il tetto ad apertura elettrica Sky One-Touch consente – semplicemente premendo un pulsante – il ripiegamento completo della copertura in tessuto del tetto. Il soft top Sunrider, invece, è stato rinnovato e presenta due punti aggiuntivi di ancoraggio.
Tornando all’aerodinamica, il nuovo design contribuisce a ridurre la rumorosità del vento, che, inoltre, consente di aprire più facilmente la copertura in posizione parziale o completa. Spazio anche all’hard top modulare Freedom Top che è di facile utilizzo, grazie alla sua struttura a tre pannelli (ora più leggeri) con chiusure che semplificano le operazioni di smontaggio e montaggio. In base all’allestimento, Freedom Top è disponibile nella versione in tinta con la carrozzeria o in nero.
La versione Sport è dotata di ruote standard in lega di alluminio lucidato da 17″ e di due diversi cerchi da 17″ in alluminio opzionali. La versione Sahara ha ruote standard da 18″ in alluminio oppure da 18″ opzionali con l’esclusiva finitura dell’Overland Pack. Il Rubicon, infine, propone i 17″ in alluminio lucidato con pneumatici BF Goodrich Mud-Terrain da 32 pollici e cerchi in alluminio da 17″ opzionali con design dedicato e finitura nera lucida. La nuova Jeep Wrangler 2018 sarà disponibile in 10 diversi colori esterni: Nero, Rosso petardo, Argento metallizzato, Bianco brillante, Cristallo granitico metallizzato, Hellayella, Blu oceano, Punk’n Metallico, Mojito e Sting Gray.
Con il nuovo modello gli ingegneri e i designer hanno prestato molta attenzione a non snaturare lo stile autentico Jeep, proponendo versatilità e una serie di funzionalità intuitive, oltre a un abitacolo più confortevole ed elegante, grazie anche a nuove superfici caratterizzate da una qualità superiore dei materiali e delle finiture.
Nel dettaglio, la plancia è protagonista di un importante ammodernamento, che rimane fedele alla tradizione del marchio, presentando forme pulite e linee scolpite, ma si rinnova in maniera sostanziale. Sparisce l’avviamento a chiave e debutta, al suo posto, il più moderno tasto “Start/Stop”, mentre il quadro strumenti – rifinito a mano – propone una superficie morbida al tatto, con cuciture a vista sull’allestimento Sahara. Al centro della strumentazione, tra contagiri e contachilometri, spunta un nuovo schermo multifunzione a colori (disponibile da 3,5” o da 7”), che fornisce diversi dettagli sulla guida, i consumi e altre informazioni.
La console centrale presenta, invece, un touchscreen da 7 o da 8,4 pollici. Si tratta dello Uconnect di quarta generazione che integra le funzioni Mirrorlink, Apple CarPlay e Android Auto.
Per quanto riguarda il comfort i sedili rivestiti in tessuto o in pelle presentano cuciture a contrasto e offrono sostegno regolabile e il supporto lombare, mentre in opzione ci sono sedili anteriori e volante riscaldabili.
Da sempre questa vettura si contraddistingue per la sua elevata funzionalità e per la capacità di consentire di vivere l’avventura nella massima semplicità. La nuova Jeep Wrangler non fa certo eccezione e presenta numerose soluzioni portaoggetti, tra cui le nuove tasche sulle porte, i portabicchieri e numerosi ulteriori scomparti per custodire oggetti, come l’area di stoccaggio sotto il pavimento dietro il sedile posteriore, che offre spazio per fissare piccoli oggetti fuori dalla vista.
Confermata, infine, una delle caratteristiche uniche della Jeep Wrangler, cioè gli interni completamente lavabili e la copertura protettiva in gomma per lo schermo del sistema di infotainment, che consente la pulizia in completa tranquillità.
La gamma della Jeep Wrangler 2018 è stata notevolmente rivoluzionata attraverso l’introduzione di due nuovi motori: il turbodiesel MultiJet II da 2,2 litri, lontanamente “parente” di quello presente su Giulia e Stelvio, e il motore a benzina a quattro cilindri in linea con turbocompressore da 2,0 litri.
Tutte i propulsori della Wrangler sono abbinati a un cambio automatico a otto rapporti (derivazione ZF), una novità assoluta per questo modello e unica scelta disponibile per questo modello.
Il nuovo Diesel 2,2 litri è dotato della tecnologia MultiJet di seconda generazione, presenta quattro valvole per cilindro, doppio albero a camme Double Over Head (DOHC) azionato a cinghia, sistema di iniezione Common Rail da 2.000 bar, iniettori a solenoide e un turbocompressore a geometria variabile (VGT). L potenza massima erogata è di 200 cavalli a 3.500 giri/min con una coppia di 450 Nm a 2.000 giri/min. Il motore da 2,2 litri comprende anche la tecnologia Stop-Start (ESS) per il risparmio di carburante e rispetta le normative Euro 6/D.
Successivamente al lancio arriverà (nel quarto quadrimestre 2018) anche il quattro cilindri turbo benzina da 2 litri, 272 cavalli a 5,250 giri/min e 400 Nm di coppia a 3.000 giri, con Stop-Start (ESS). Per la prima volta è presente un turbocompressore Twin Scroll con sistema C-EGR e iniezione diretta centrale.
Abbiamo guidato la versione che, probabilmente, sarà la più popolare in Italia, la versione 2,2 turbodiesel da 200 CV e 450 Nm di coppia. Come già accennato in precedenza questo, e gli altri propulsori, sono abbinati esclusivamente al cambio automatico a 8 rapporti, lasciando definitivamente il manuale alle generazioni passate.
Dopo i primi chilometri viene cancellato ogni dubbio sulla bontà di questo cambio, capace di essere confortevole e reattivo su strada e, al tempo stesso, deciso e affidabile in fuoristrada. È il primo segnale del fatto che va bene il fuoristrada, ma ormai anche la Wrangler punta a compiacere il guidatore anche su strada e a non rendere la guida su asfalto solo una pausa tra un guado e uno sterrato.
L’altro segno del cambiamento è dato dai due propulsori, entrambi turbo, e, soprattutto, dal Diesel da noi provato, capace di agire in perfetta sintonia con la trasmissione e in grado di erogare la coppia in maniera fluida e lineare, per un comfort di guida che ha pochi paragoni con il passato. Il 2.2 spinge bene fin dai bassi regimi e mostra un buon allungo, senza esitazioni quando bisogna effettuare un sorpasso.
A garanzia delle intenzioni “cittadine” della nuova Jeep Wrangler c’è il lavoro svolto per insonorizzare l’abitacolo della Wrangler, che, nonostante abbia un’aerodinamica sfavorevole e le ruote più o meno tassellate, mantiene una buona silenziosità. Lo sterzo è abbastanza preciso, non troppo demoltiplicato e senza vuoti centrali.
Anche le sospensioni sono state ottimizzate per la guida su strada e il comfort, senza sacrificare la capacità in fuoristrada. Le anteriori sono dotate di un braccio di comando laterale e quattro bracci di controllo longitudinali, mentre la sospensione posteriore a cinque bracci presenta due bracci di controllo superiori in acciaio forgiato e due inferiori per il controllo longitudinale, oltre a una barra per il controllo dell’assale laterale.
Attenzione, però, la seconda “faccia” della Jeep per eccellenza rimane sempre ben rivolta verso il mondo del fuoristrada. Sono, infatti, disponibili due sistemi di trazione integrale: Command-Trac, sui livelli di allestimento Sport e Sahara, e Rock-Trac, di serie sulla configurazione Rubicon.
Nel dettaglio, il Command-Trac funziona in 4 modalità di guida oltre a Neutro: 2H (due ruote motrici), 4H AUTO (Azionamento attivo on-demand a tempo pieno), 4H Part-Time (part-time trazione integrale a quattro ruote) e 4L (trazione integrale a quattro ruote motrici con marce ridotte).
In condizioni di guida normali, Command-Trac opera su due ruote motrici, trasferendo il 100% della coppia del motore sull’asse posteriore. Spostando la leva dedicata sulla posizione 4WD, il conducente può passare alla trazione integrale, mentre con la modalità 4H può essere selezionata per operare nella nuova modalità Auto, che monitora e gestisce continuamente la trazione e la coppia tra assale anteriore e posteriore. Con la 4H Part-Time, invece, che assicura che la coppia sia sempre distribuita uniformemente tra gli assi anteriore e posteriore. Per affrontare il fuoristrada più impegnative estremamente si può ricorrere alle ridotte, il 4WD Low con rapporto 2.72:1 che moltiplica la coppia del motore.
Come da tradizione la nuova Jeep Wrangler Rubicon è ancora più specialista nel fuoristrada, grazie al riduttore off-road Rock-Trac inseribile ‘shift-on-the-fly’ a due velocità con rapporto delle marce ridotte pari a 4.0:1 ed assali anteriore e posteriore Dana 44 heavy-duty next-generation.
La dotazione di serie, inoltre, prevede rapporto al ponte anteriore e posteriore di 4,10 per versioni benzina e 3,73 per versioni diesel e bloccaggi elettrici dei differenziali anteriori e posteriori Tru-Lok per la guida in fuoristrada più estremo. La Rubicon offre anche una maggiore articolazione delle sospensioni grazie all’Active Sway Bar System, il sistema di disconnessione elettronica della barra stabilizzatrice. Questo sistema permette di fornire un’ulteriore escursione della ruota per percorrere i percorsi più difficili e accidentati. I modelli Rubicon beneficiano, inoltre, dell’uso di rotaie in acciaio tubolare per ridurre i potenziali danni derivanti dall’offroad.
In sostanza questa nuova Wrangler “sopporta” molto di più della precedente il traffico urbano, non disdegna le passeggiate fuoriporta, anche se autostradali, e continua ad adorare gli sterrati, per una completezza di utilizzo che ci permette, senza offenderla, di definirla un SUV.
La quarta generazione Jeep Wrangler viene proposta in tre diversi livelli di allestimento: Sport, Sahara e Rubicon – tutti disponibili in configurazione a due o quattro porte – e del nuovo, già menzionato, pacchetto Overland, dedicato alla versione Sahara.
In Europa, le vendite della nuova Jeep Wrangler inizieranno a settembre e il prezzo di partenza è di 48.000 euro per il mercato EMEA, ma il dettaglio dei listini per l’Italia sarà diffuso con l’arrivo delle vetture nelle concessionarie.
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