Sicurezza

Nissan Signal Shield: l’anti-smartphone debutta su Juke

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Un’invenzione dell’età vittoriana riscoperta per salvare la vita degli automobilisti: il sistema Nissan Signal Shield rispolvera infatti una tecnologia di quasi 200 anni fa per ridurre le distrazioni al volante dovuto all’uso dello smartphone

Come spesso accade la semplicità nasconde le soluzioni migliori. È il caso del Nissan Signal Shield, in fase di sperimentazione su Nissan Juke, ovvero un vano portaoggetti che opportunamente modificato sfrutta il principio della “gabbia di Faraday”, ovvero una zona in cui il telefono diventa automaticamente silenzioso poiché isolato dal campo elettromagnetico, connessioni Bluetooth e Wi-Fi incluse.

È stato infatti calcolato che in Inghilterra (l’esempio troverebbe conferma anche da noi) il numero di persone che usa il cellulare durante la guida è salito dall’8% nel 2014 al 31% nel 2016. Vi sarete resi conto anche voi che la tentazione di rispondere o quanto meno di controllare i messaggi o le notifiche a volte è irresistibile, anche in questo caso c’è una spiegazione scientifica che riguarda il rilascio di dopamina e la seguente sensazione di felicità.

Il sistema Nissan Signal Shield consente al guidatore di scegliere se rimanere online e raggiungibile, sfruttando la connettività di bordo, oppure se disconnettersi temporaneamente, optando per una parentesi di “digital detox”, libera dalle distrazioni del mondo digitale. Essendo ricavato nel bracciolo del lato guida rimane la possibilità di lasciare il telefono connesso via cavo tramite le porte USB o Aux così da interfacciare il proprio telefono con il NissanConnect in tutta sicurezza.

Nissan Signal Shield: ecco cosa può evitare


Da uno studio condotto negli Stati Uniti nel 2014 su oltre 1000 automobilisti, è emerso che il 98% delle persone ritiene pericoloso inviare sms durante la guida, ma il 74% ammette di averlo fatto e il 30% si giustifica dicendo che usare il telefono è ormai un’abitudine radicata e non pensa di pregiudicare la guida dell’auto inviando messaggi.

I giovani automobilisti, in particolare, sono più vulnerabili alle distrazioni. Quasi la metà degli automobilisti (49%) di età compresa fra 25 e 34 anni, ha ammesso che talvolta si connette alla rete o usa le app durante la guida. Quasi un terzo dei guidatori nella stessa fascia di età dice che lo fa, come minimo, diverse volte alla settimana.

Nel 2017 il Regno Unito ha inasprito le pene per gli automobilisti sorpresi a usare il telefono durante la guida: un’infrazione punita con sei punti di patente e una multa di 200 sterline; anche l’Italia sta studiando una legge che possa inasprire le pene.

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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