Nessuna Jeep verrà più prodotta sul territorio cinese. A prendere questa decisione è stato il gruppo Stellantis con l’intenzione di privilegiare un modello di business diverso ed incentrato sulle importazioni da altri Paesi. Il tutto scaturisce dalla joint venture saltata tra il colosso automobilistico ed il partner cinese GAC.
All’inizio del 2022, Stellantis aveva comunicato l’intenzione di salire dal 50% al 75% del capitale dell’impresa congiunta con sede a Changsa. L’intento del colosso europeo era quello di sfruttare al meglio il nuovo quadro normativo varato negli anni scorsi in Cina per agevolare gli investimenti esteri e consentire alle aziende straniere di assumere il controllo delle varie joint venture locali. Quest’iniziativa non ha ricevuto il benestare dei manager della GAC, il che ha messo Stellantis nella condizione di riscontrare una “mancanza di progressi” nelle trattative con i cinesi, che l’hanno spinta ad annunciare “il proposito di puntare sulla distribuzione di prodotti d’importazione per il marchio Jeep in Cina, per sfruttare il potenziale del marchio e dei suoi modelli iconici attraverso un approccio asset-light”.
Lo stop alla joint venture comporta la contabilizzazione nei conti del primo semestre di una svalutazione di circa 297 milioni di euro. A tal proposito, Stellantis ha dichiarato: “Il marchio Jeep continuerà a rafforzare la propria offerta in Cina con una più ampia gamma di veicoli d’importazione elettrificati, destinati a superare le aspettative dei clienti cinesi”. Inoltre pochi giorni fa è stato diffuso un comunicato relativo alla partecipazione della Dongfeng nel capitale di Stellantis nel quale si apprende che le parti avrebbero sostanzialmente concordato delle procedure che potrebbero portare il costruttore di Wuhan ad uscire completamente dall’azionariato, cedendo le azioni alla stessa Stellantis.
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