Il lockdown degli scorsi mesi ha portato alla drastica diminuzione del numero di auto circolanti, con il traffico caotico delle metropoli che è diventato soltanto un lontano ricordo, almeno per un periodo. Dunque, se guardiamo i dati dello smog relativi al 2020 a Torino dovremmo trovare dati confortanti, giusto? Sbagliato. I primi numeri di Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientali) estrapolati dallo scorso anno parlano di più sforamenti rispetto al 2019 e maggiori concentrazioni di Pm10.
Auto ferme, polveri in aumento. Come mai? Quest’anno, i viaggi, gli spostamenti e il traffico sono stati ridotti al minimo storico, eppure le due stazioni di rilevamento delle polveri sottili di Lingotto e Rebaudengo hanno rilevato una media rispettivamente di 31 e 35 microgrammi per metro cubo, mentre nel 2019 era di 28 e 34. Numeri simili, come, però, non sono state simili le abitudini dei torinesi, ampiamente costretti a casa durante la prima ondata e fortemente contenuti anche durante la seconda (la zona rossa è durata da fine ottobre a fine novembre). Le statistiche di marzo e aprile, infatti, raccontano di una diminuzione delle auto circolanti pari al 60% nei giorni feriali e del 72% nei weekend (rispetto a febbraio). La seconda ondata ha registrato decrementi intorno al 30%.
Anche i limiti degli sforamenti dei 50 microgrammi, che portavano alle limitazioni del traffico, sono stati superiori in questo 2020 rispetto all’anno precedente: 71 giorni di sforamento a Lingotto e 75 a Rebaudengo, contro i 50 e i 71.
Un dato significativo era stato registrato proprio dall’Arpa, che aveva segnalato a marzo scorso concentrazioni di Pm10 più alte rispetto agli ultimi nove anni.
Come riporta La Stampa, prova a dare una risposta Angelo Robotto, di Arpa Piemonte, che afferma “Quello che abbiamo potuto osservare e che verificheremo con altri studi che stiamo conducendo è che il Pm10 è influenzato soprattutto da biomasse legnose, come produzione e riscaldamento, oltre che dagli eventi metereologici”. Robotto ha anche aggiunto “Non vuol dire che il ruolo del traffico non ci sia, ma semplicemente che altri fattori abbiano un’incidenza più marcata […] il traffico dei veicoli crea inquinamento, e questo è pacifico. Questi ultimi contribuiscono ad altre fonti di inquinamento come gli NOx (ossidi di azoto)”.
Nella diminuzione del traffico, infatti, il calo di questa fonte di inquinamento è stata tangibile, ma con la questione polveri sottili i blocchi del traffico o le riduzioni del parco circolante hanno semplicemente portato disagi e spese ai cittadini, senza giovare di benefici sulle Pm10. Ci è voluto un anno di lockdown, ma adesso il sistema di limitazioni andrà rivisto in maniera più efficace. O almeno noi ce lo auguriamo.
Spopola la presunta notizia secondo cui ora, d’improvviso, la multa per eccesso di velocità sarebbe…
Il cuore del nuovo Codice della Strada 2024, in vigore fra qualche settimana (serve la…
Rivoluzione a tappe per i monopattini elettrici. Per adesso, non c’è nessuna novità; appena la…
Per competere soprattutto contro Case cinesi e Tesla, Mercedes offrirà batterie LFP a basso costo…
La Hyundai Ioniq 9 è il fiore all’occhiello della gamma elettrica Ioniq, posizionandosi come una scelta…
Elon Musk ha ironizzato sulla nuova campagna Jaguar, che privilegia immagini artistiche e colorate rispetto…