Al via il progetto “Impatto Zero”, un protocollo eco-solidale che prevede l’applicazione della norma ISO 20121 alle manifestazioni per veicoli storici. Prosegue così il percorso virtuoso di ASI sulle tematiche ambientali e, dopo aver promosso una ricerca con l’Istituto Superiore di Sanità per definire il reale impatto dei veicoli storici, viene ora avviata una strategia per rendere più sostenibili raduni ed eventi.
L’idea è quella di incoraggiare pratiche di sostenibilità per gli eventi ASI e nasce dalla volontà di cogliere l’opportunità di avviare il processo di conversione sostenibile e di sostenere l’economia circolare implementando una rete di partner “green”.
La norma ISO 20121 è il recente standard internazionale per la certificazione dei sistemi di gestione sostenibile degli eventi e per rientrare in questa certificazione ci sono punti precisi da rispettare. Nello specifico, significa che non viene certificato “sostenibile” l’oggetto dell’evento – ossia il veicolo storico – ma l’intero sistema organizzativo se capace di minimizzare l’impatto ambientale. L’applicabilità della ISO 20121 è molto flessibile in quanto è valida per un singolo evento, per una serie di eventi, per le funzioni aziendali e per le organizzazioni che si occupano di eventi.
Tra i punti fondamentali per ottenere la certificazione ISO 20121 c’è la realizzazione di un protocollo comportamentale, in questo caso elaborato da ASI per minimizzare l’incidenza ambientale dell’evento ponendo particolare attenzione all’ottimizzazione delle risorse idriche ed energetiche, alla produzione di rifiuti, al riciclo e riuso di materiale a supporto del raduno. È poi necessario mettere a punto un metodo gestionale organizzativo che prediliga l’informatizzazione e l’utilizzo minimo della carta. Ancora, è bene impostare partenze scaglionate e limitare il chilometraggio giornaliero per abbassare le emissioni di CO2 dei veicoli partecipanti.
Uno dei primi eventi ASI organizzato in questo modo è stato il recente Giro Motociclistico di Sicilia (inserito nel calendario della serie ASI Circuito Tricolore), poiché ha supportato l’Agenda 2030 con il progetto ecosolidale “Rimettiamoci in moto”, attuato attraverso un proprio protocollo ecosostenibile stabilito sul modello FIVA.
ASI ha più volte evidenziato l’irrisorio impatto ambientale da ricondurre ai veicoli storici certificati, che in Italia rappresentano lo 0,13% del parco circolante totale e che hanno una media annua di percorrenza chilometrica di appena 1.000 km. Oltre ad aver realizzato una guida all’uso ecologico e responsabile dei veicoli storici, ASI ha inserito nel suo progetto “Impatto Zero” anche la compensazione delle seppur irrisorie emissioni di CO2 prodotte durante le manifestazioni – calcolate da professionisti in base al percorso fatto dai singoli veicoli partecipanti – piantando gli alberi necessari a ottenere un bilancio zero. D’altra parte, lo stesso Protocollo di Kyoto prevede l’assorbimento forestale come sistema di mitigazione climatica.
“Dopo il recente vertice del G20 svoltosi a Roma – ha dichiarato Alberto Scuro, presidente ASI – ci fa molto piacere constatare quanto il nostro settore sia già allineato con lo spirito che guida le più importanti realtà internazionali, a partire dall’ambizioso obiettivo di piantare mille miliardi di alberi nel mondo entro il 2030. Con il progetto Impatto Zero di ASI faremo anche noi la nostra parte, dimostrando una volta di più le virtù del motorismo storico e dei suoi appassionati”.
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