Il McLaren Technology Center è il cuore pulsante del brand McLaren, in cui si trova anche il museo McLaren con una ricchissima esposizione di Formula 1, supercar e cimeli d’epoca di valore inestimabile. Non tutti possono recarsi in UK al McLaren Technology Center per visitare il Museo McLaren, soprattutto in questo periodo di Coronavirus, per cui il tour del museo lo potete fare comodamente da casa con Google Maps.
Inaugurato nel 2004 dalla Regina Elisabetta in persona, il McLaren Technology Center si sviluppa su una superficie di 20.000 mq ed oltre al museo McLaren, comprende la factory, la galleria del vento, il ristorante per lo staff.
Il McLaren Technology Center è un edificio semicircolare con alte pareti di vetro affacciato su un meraviglioso lago artificiale di 50.000 mq che circonda l’edificio.
L’atrio principale del museo McLaren è costituito da una parata di vetture, tra cui la McLaren Austin 7 del 1929 modificata, guidata dal 15enne Bruce McLaren quando vinse la sua prima gara in Nuova Zelanda nel 1954. Ed è proprio da qui che inizia il tour virtuale del museo McLaren su Google Street View:
A lato della Austin 7 si trova l’iconica M7C, con il suo particolarissimo alettone e il motore Cosworth DFV S9 portante che aveva una potenza di 430 CV a 10.000 giri/min. Il colore simbolo della McLaren divenne l’arancione proprio a partire da quella vettura. Si dice che Bruce McLaren avesse scelto l’arancione perché allora le immagini in TV erano in bianco e nero e le auto rosse e blu sembravano tutte uguali.
Proseguendo nel percorso di visita vi troverete davanti ad una carrellata di vetture che hanno segnato la storia della Formula 1 anni 80 con le monoposto di piloti leggendari: Emerson Fittipaldi, Niki Lauda, Alain Prost, e Ayrton Senna.
Gli anni ’80 furono un periodo d’oro per la McLaren che in Formula 1 conquistò quattro campionati costruttori, cinque campionati piloti, realizzò 41 giri veloci, 37 pole position e 102 podi e ben 56 vittorie.
Un particolare menzione va fatta alla monoposto con il propulsore Honda V6 turbo, un’auto completamente nuova con aerodinamica molto semplice se paragonata alle vetture di oggi, ma il pilota era unico: Ayrton Senna.
Non mancano poi le vetture più recenti, di metà anni novanta, in cui la McLaren F1 dominò su tutti nel 1998 in cui vinse 9 Gran Premi su 16, e ottenne 12 pole position, 9 giri più veloci in gara e 5 doppiette conquistando entrambi i titoli mondiali, di cui quello piloti vinto da Mika Häkkinen con 100 punti e quello costruttori con 156 punti.
Esposta al museo McLaren che potete visitare su Google Maps, c’è anche la MP4-20 numero 9 di Kimi Räikkönen per poi passare alle monoposto argento-rosso del periodo dello sponsor Vodafone. Tra queste spiccano la MP4-22 di Fernando Alonso e la MP4-25 del campione del mondo Lewis Hamilton.
Una delle ultime aggiunte alla collezione del Museo McLaren è quella con cui Johnny Rutherford vinse la Indianapolis 500 del 1974 anch’essa del tipico colore Arencio Papaya.
Nella collezione del Museo McLaren al McLaren Technology Center c’è anche la McLaren M80 del campionato Campionato CanAm cui McLaren morì a in prova a Goodwood nel 1970
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