Più volte, tante volte, la F1 ha toccato l’Autodromo del Mugello, capolavoro dell’ingegno umano in fatto di curve e rettilinei. Tante volte che non si sono mai concretizzate in un vero e proprio gran premio, come invece accade ormai da tanti anni per la MotoGP. Con l’incertezza che regna sovrana sul destino dell’Autodromo di Monza, almeno dopo la scadenza del 2024, il Mugello si candida fortemente per prendere in eredità la titolazione di GP d’Italia dal 2025, come confermato dai suoi vertici.
La pista, di proprietà della Ferrari, e inaugurata nel 1974, ha ospitato i team della F1 almeno due volte, agli occhi del pubblico, negli ultimi anni. Si ricordano i test nella primavera 2012, così come più di recente Pirelli ha testato, con Red Bull Racing, le gomme slick più larghe che avrebbero poi fatto il loro debutto nel 2017.
Ferrari, proprietaria della pista toscana, utilizza spesso il famoso tracciato per eventi privati e, dal 2006 al 2016, ha investito pesantemente nell’Autodromo, come testimonia la bellissima tribuna centrale con i colori della bandiera italiana. Proprio questo potrebbe rappresentare un problema, ma secondario: il Red Bull Ring sul quale si corre il Gran Premio d’Austria non è forse di proprietà dei “bibitari”, come viene simpaticamente indicato l’impero Red Bull?
Pensando poi alla fatiscenza di alcune strutture a Monza, così come ai noti problemi che ogni anno si manifestano in caso di forti piogge, confermati in toto da colui che firma questo articolo, il Mugello in F1 rappresenterebbe un salto in avanti qualitativo non indifferente.
Permane, però, il problema della carenza di strutture alberghiere nelle vicinanze. Firenze dista circa 36 chilometri, Bologna più di 90.
Ci pensa Paolo Poli, direttore del Mugello Circuit, a spiegare le mosse future “Il primo obiettivo sarà quello di rinnovare l’accordo con il motomondiale per l’appuntamento del Gp d’Italia poi però fra cinque anni penseremo anche a candidarci per portare in Toscana la Formula 1“.
Continua Poli: “E’ un affare più importante, per il quale saranno necessarie partnership a livello nazionale come ha fatto Monza siglando l’accordo con la F1 per il prossimi anni. Va ricordato che a differenza di altri circuiti italiani, il Mugello non è a gestione statale, qui dal 2006 al 2016 la Ferrari ha fatto enormi investimenti per alzare la qualità delle infrastrutture e la professionalità di chi ci lavora in modo da presentarsi ai clienti di tutto il mondo con un livello sempre più alto. L’asticella si alza di continuo e noi siamo pronti a mantenere il passo”
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