Motorsport

Il motore di Volkswagen I.D. R Pikes Peak: concentrato di potenza che farà scuola

Tempo di lettura: 2 minuti

La I.D. R Pikes Peak è ormai pronta per gareggiare: il pilota Romain Dumas la guiderà questa domenica, 24 giugno, potendo contare sulla propulsione più sofisticata mai sviluppata dalla divisione Volkswagen Motorsport.

Dietro un’aerodinamica altrettanto sofisticata, la prima vettura prototipo interamente mossa da motori elettrici può infatti contare su un gruppo propulsivo sul quale Volkswagen Motorsport ha speso mesi se non anni di ricerca. Due sono i pacchi di batterie agli ioni di litio interconnessi e integrati, collocati a destra e a sinistra dell’abitacolo. Questi forniscono energia a due motori elettrici ad alte prestazioni, uno all’asse anteriore e uno al posteriore.

La potenza complessiva è di 500 kW, ovvero circa 680 CV. Un gran bell’ausilio, considerata l’istantaneità della coppia di un motore elettrico, lungo la salita che porterà sulla vetta della gara americana, senza per altro inficiare le prestazioni a causa dell’aria più rarefatta come avverrebbe con un motore aspirato.

La I.D. R Pikes Peak sarà inoltre in grado di rigenerare fino al 20% della sua carica iniziale lungo i 19,99 chilometri del percorso. I motori infatti si trasformano automaticamente in generatori sia in fase di rilascio si in frenata, un po’ come l’ERS in F1.

I freni, per evitare ogni tipo di problemi, saranno un mix tra impianto tradizionale e sistema brake-by-wire, quest’ultima imprescindibile per la capacità rigenerativa dei motori “L’interazione tra frenata meccanica e rigenerativa è controllata da sistemi elettronici impercettibili per il guidatore”, spiega Marc-Christian Bertram, Responsabile Elettronica e Impianto Elettrico della Volkswagen Motorsport.

La Volkswagen Motorsport ha fatto un salto nel buio con la tecnologia di propulsione della I.D. R Pikes Peak. “È stata una sfida enorme per tutta la nostra squadra di progettisti. Non avevamo alcuna esperienza di propulsori elettrici da competizione da cui partire, i tempi erano di appena sette mesi per lo sviluppo e abbiamo avuto la possibilità di provare sul tracciato di gara solo alla fine di maggio”, riassume Bertram.

Tensione positiva per tenere alte le aspettative e l’umore in vista del vero obiettivo di questa spedizione: battere il record attuale di 8:57,118 minuti.

Tutta questa tecnologia non sarà, ovviamente, fine a se stessa. A Wolfsburg stanno già studiando l’implementazione di questi sistemi sulla prima Volkswagen elettrica di serie che arriverà nel 2020.

Tommaso Corona

Share
Pubblicato di
Tommaso Corona

Recent Posts

Audi chiude a Bruxelles: colpo di grazia per la Q8 e-tron

La fabbrica Audi di Bruxelles chiuderà definitivamente, poiché il Gruppo Volkswagen non ha ricevuto offerte…

6 ore ago

ASI a Milano AutoClassica 2024: spazio alle glorie del biscione

Dal 15 al 17 novembre il padiglione 16 di Fiera Milano Rho ospiterà in occasione…

6 ore ago

Prezzo auto nuove: nel 2025 le termiche costeranno più delle elettriche

Nonostante tutte le polemiche che negli ultimi tempi stanno interessando il passaggio alle elettriche ed…

9 ore ago

Tesla regala un anno di ricarica: la promozione dura un mese

Tesla offre una promozione per la Model Y, che prevede un anno di ricarica gratuita…

9 ore ago

Incentivi per le elettriche prodotte in Europa: mossa anti Cina

La Francia propone un piano di incentivi unificato per l’Europa che favorisca esclusivamente le auto…

11 ore ago

I taxi a guida autonoma bloccati a San Francisco: colpa di Amazon?

Alcuni robotaxi Waymo si sono bloccati nelle strade di San Francisco, creando disagi alla viabilità…

11 ore ago