Mazda è un marchio decisamente sui generis, celebre per non seguire le mode e trovare soluzioni tecniche e spesso anche estetiche del tutto originali. Quando tutte le case automobilistiche investivano sul downsizing, Mazda manteneva cilindrate non troppo piccole ed era riluttante a ridurre eccessivamente il numero di cilindri. In quel caso la storia le ha dato ragione, i 3 cilindri 1.0 sono ancora impiegati nelle utilitarie, ma non sono mai riusciti a dimostrare la superiorità energetica rispetto a un buon 4 cilindri.
Imperterrita, Mazda nonostante la corsa all’elettrico non ha smesso di sviluppare il motore endotermico. Il risultato di questi sforzi è il particolarissimo Skyactiv X (qui la nostra prova), motore benzina capace, in determinate situazioni, di funzionare come un Diesel. Come non citare la celebre Mazda MX-5, la piccola roadster è rimasta praticamente senza concorrenti considerando l’apprezzamento di SUV e crossover a livello globale.
Parte del DNA Mazda è certamente il motore Wankel. Il propulsore rotativo è stato presto abbandonato da tutte le case automobilistiche che lo avevano timidamente adottato. Le ragioni furono molteplici tra cui: scarsa durata degli elementi di tenuta del rotore, coppia non sufficiente ai bassi regimi, consumo di carburante elevato, problemi di lubrificazione e tasso di idrocarburi incombusti molto elevato. Nonostante tutti questi problemi Mazda continuò a sviluppare il propulsore regalando al mondo la RX-3 prima e la RX-7 dopo, fino ad arrivare, nel 2003, alla celebre RX-8 con il nuovissimo Wankel “Renesis”, progettato per ridurre le emissioni e contenere i consumi.
Il piccolo 1.3 riusciva a scatenare ben 230 CV, valori ancora oggi da capogiro. Dal 2012 anno in cui la RX-8 uscì di produzione le voci di una nuova vettura basata su un propulsore rotativo si sono fatte sempre più insistenti. Molti aspettavano una nuova “RX”, poi si immaginò il rotativo come range estender per vetture a batteria con la MX-30 come candidata ideale per la prima applicazione. Nonostante ciò a quasi 10 anni di distanza ancora nulla si è mosso.
Gli ultimi rumors indicano come possibile rinascita del Wankel quella dell’impiego dell’idrogeno come combustibile. Mazda sarebbe già a lavoro per il primo prototipo di quella che potrebbe essere la “prima” auto con motore a combustione ed emissioni zero.
Un sogno ad occhi aperti? Troppo bello per essere vero?
Questa è la Mazda RX-8 Hydrogen RE, auto capace di muoversi sia a benzina sia a… Idrogeno! Questo particolare modello è stato presentato nel 2004 in forma di concept car e nel 2005 è stato prodotto in 30 esemplari tutti destinati al mercato norvegese. Il Wankel mosso ad idrogeno produceva 109 cavalli e 140 Nm di coppia massima erogata a 5.000 giri al minuto. La velocità massima era di 170 km/h, l’autonomia era invece di 100 km. Lo 0–100 km/h era coperto in 10 secondi. Certamente valori lontani dalla RX-8 classica e certamente nel complesso nessun dato ad oggi sembra impressionare. Tuttavia questo esperimento, vecchio ben 17 anni, potrebbe rendere più che plausibile l’ipotesi che in qualche sperduto centro di ricerca Mazda degli ingegneri abbiano continuato a sviluppare il propulsore che ad oggi potrebbe essere maturo e proporsi come valida alternativa alle vetture a batteria e alla vetture ad idrogeno con motore elettrico.
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