Molte auto vengono ricordate per il proprio motore fuori dagli schemi, esperimenti di ingegneria che si concretizzano su un singolo modello. Uno di questi esperimenti, però, è diventato il benchmark delle sportive di un marchio: il 5 cilindri Audi, che nel 2022 compie 45 anni.
Nel 1977 l’Audi 100 C2 venne messa in commercio con un propulsore a benzina da 2.1 l e 5 cilindri capace di sviluppare 136 CV. Un gioiellino della tecnica che occupava poco spazio nel cofano della vettura e si distingueva per la sequenza di accensione (1-2-4-5-3) e la sua sonorità ruvida, graffiante e inconfondibile.
Questo sarà l’inzio di un’era gloriosa per Audi: la sovralimentazione, l’iniezione diretta e la trazione integrale Quattro lo porteranno a trionfare nel motorsport e lo accompagneranno sulle vetture di moderna produzione, come l’ultima RS3, la più potente mai costruita con i suoi 400 CV e 500 Nm (per uno 0-100 km/h in 3,8 s e una velocità massima di 290 km/h), ma anche l’Audi SQ3 e la TT RS (e cugine del Gruppo come la Cupra Formentor VZ5).
Questo motore non solo equipaggia alcune tra le vetture più apprezzate dei Quattro Anelli, ma per 9 anni consecutivi è stato insignito del titolo Engine of the Year per la categoria da 2 a 2.5 l.
Questo risultato si deve anche al continuo aggiornamento da parte della divisione R&D Audi che si impegnò ad aggiornarlo periodicamente (nel 2016 lo riprogettarono di tutto punto), aggiungendo CV e diminuendo il peso. L’uso di alluminio, la precisione dell’iniezione, le modifiche alle turbine e le modifiche degli alberi a camme sono stati i principali interventi degli ingegneri, concentrati sul realizzare un propulsore unico, leggero, incredibilmente potente e anche efficiente. Missione compiuta.
Il successo del 5 cilindri nel motorsport inizia nell’estate del 1987, anno in cui a Pikes Peak batte il suo primo record. Sui monti del Colorado l’Audi Sport Quattro S1 guidata da Walter Rohrl supera i 3.000 m di altitudine e i 196 km/h sulla tortuosa strada per la vetta, raggiunta per la prima volta in meno di 11 minuti, 10’47’’850 per la precisione. I 598 CV nelle mani dell’abilissimo pilota dimostrarono cosa volesse dire spingere al massimo un’auto da rally di quell’epoca.
Nella stessa decade non si fecero attendere le vittorie delle Audi Quattro con 5 cilindri nel rally, il che spinse la casa dei Quattro Anelli ad equipaggiare il suo primo modello Renn Sport (la RS2 Avant) nel 1994.
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