Per il sottoscritto, classe 1988, chiamato a commemorare la morte di Niki Lauda in un modo un po’ insolito, figlio dei tempi, quest’ultimo è stato una figura lontana, almeno nelle immagini raccapriccianti del suo incidente, più di quarant’anni fa.
Per me, a memoria, Lauda è stato un simpatico signore, con il suo inconfondibile cappellino rosso, impegnato a dirigere diversi team: prima Ferrari, poi Jaguar, poi Mercedes nell’ultimo periodo della sua vita; proprio in qualità di presidente non esecutivo della freccia d’argento ha contribuito, e non poco, a creare, dal punto di vista umano, sia un pilota come il Lewis Hamilton di oggi, sia, soprattutto, il team Mercedes che si dimostra, in questa era ibrida, praticamente imbattibile.
Niki Lauda era questo, un uomo pragmatico, la cui mitologica figura di pilota, e uomo, da oggi entrata appunto nel mito, si scontra con un uomo che non le mandava a dire, e la cui influenza ha pesato, da vivente, sul mondo della F1, e non mancherà di farlo ora che è salito tra gli angeli a insegnare come si vive, almeno, due volte.
Il mondo della F1 è un mondo strano ma capace di commuoversi, di dare il giusto atto alla carriera e alla vita di un pilota che ha scritto pagine importanti di F1. Ecco perchè abbiamo voluto raccogliere le reazioni del mondo della F1 e del motorsport, via Twitter, alla notizia della morte di Niki Lauda, avvenuta per le complicazioni dovute al trapianto dell’agosto scorso.
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