Si è spento questa notte, all’età di 97 anni, Cesare Romiti, storico manager italiano con diversi ruoli di spicco dal secondo dopoguerra culminati nel ruolo di amministratore delegato della Casa torinese, nel 1976. Da sempre considerato braccio destro dell’Avvocato Gianni Agnelli, Romiti arrivò anche a ricoprire il ruolo di presidente dal 1996 al 1998, anni non certo facili per il Lingotto.
Come si legge dalla prima pagina del Corriere della Sera, Cesare Romiti…”Ha segnato la storia della casa automobilistica torinese, e una lunghissima stagione dell’industria italiana. Dopo l’uscita dalla Fiat, Romiti fu impegnato in Rcs, gruppo che guidò in qualità di presidente dal 1998 al 2004. Nato a Roma nel 1923, Romiti si era laureato in economia nel 1945. Dopo aver ricoperto numerosi incarichi di rilievo presso istituti bancari italiani e stranieri e in diverse aziende italiane, l’ingresso in Fiat come amministratore delegato nel 1976, di cui divenne presidente a fine anni ’90, succedendo nell’incarico a Giovanni Agnelli. Terminata quell’esperienza fu la volta della presidenza della RCS Editori fino al 2004. L’anno seguente poi assunse l’incarico per un anno di presidente di Impregilo S.p.A., il principale gruppo italiano nel settore delle costruzioni e dell’ingegneria. Dal 2004 è stato anche il presidente della Fondazione Italia-Cina“.
Come sottolinea invece Repubblica…”Si dice Romiti e si pensa ovviamente Gianni Agnelli. Dell’Avvocato il manager romano, arrivato a Torino dopo esperienze nella chimica e nel mondo delle Partecipazioni statali, dove guida tra l’altro Alitalia e le costruzioni di Italstat, è stato uomo di assoluta fiducia e talvolta alter ego, sebbene sempre in un rapporto segnato dalla consapevolezza comune di una profonda distinzione di ruoli“
Nel passato di Romiti, altri ruoli direttivi: nel 1968 è direttore generale della Snia Viscosa, ruolo che gli permette di entrare negli uffici di Mediobanca dove un certo Enrico Cuccia lo nota. Siamo al 1970 e l’IRI lo nomina direttore generale e poi A.D. di Alitalia, ma è già nel 1974 che Cesare Romiti si avvicina a Fiat, sempre spinto da Cuccia.
“In Fiat ho avuto praticamente carta bianca per venticinque anni”
Cesare Romiti
Nel 1980 ottiene “pieni poteri”. Per la Casa torinese, superati gli ostici anni ’70 e la crisi petrolifera, sono gli anni del boom con modelli come la Panda, la Ritmo e la Uno. Sempre sotto la sua gestione, nel 1986, avviene l’acquisizione di Alfa Romeo, mentre l’affermazione del Lingotto in Sud America, Brasile in primis, porta la firma dello scomparso manager romano.
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