Tanto spettacolo e tanto divertimento. Questo è il Monza Rally Show, che anche nella sua edizione numero 38 ha saputo regalare un weekend di pura emozione ai tantissimi appassionati giunti un po’ da tutto il Centro-Nord per seguire le gesta dei propri beniamini, siano essi campioni delle due e delle quattro ruote o volti noti della televisione nazionale, che va detto, quest’anno sono stati gli unici a prendere parte alla tre giorni di gare.
Si è infatti sentita la totale mancanza di nomi importanti del rallysmo mondiale, come si è sentita la mancanza degli spettacolari traversi delle vetture GT che non hanno preso il via della manifestazione. Tuttavia, lo spettacolo è stato comunque garantito dal folto numero di partecipanti e dalle diverse prove speciali ricche di tratti impegnativi e mozzafiato.
Come ormai da tradizione, il Monza Rally Show ha chiuso la stagione di gare dell’autodromo, ma non solo. L’edizione di quest’anno, ha anche fatto da corollario ad una serie di festeggiamenti che hanno reso omaggio ai 90 anni di storia del circuito lombardo. Per l’occasione la Citroen DS3 WRC di Dindo Capello e Luigi Pirollo ha sfoggiato una livrea speciale per festeggiare l’importante compleanno, che se da una parte ha permesso al pubblico di riconoscere a colpo d’occhio la vettura del tre volte campione della 24 Ore di Le Mans, dall’altra non gli ha di certo portato fortuna. Per tutta la tre giorni di gare il pilota piemontese ha lottato speciale dopo speciale contro un inarrestabile Valentino Rossi navigato dal fedelissimo Carlo Cassina, che alla fine della terza tappa dopo una guerra combattuta a suon di secondi e centesimi di secondo è riuscito a portare la sua Ford Fiesta WRC sul gradino più alto del podio staccando la coppia Capello-Pirollo di 2″8. Terzo posto assoluto per il simpatico duo composto da Piero Longhi e Capitan Ventosa alias Luca Cassol, che a bordo della loro Citroen C4 WRC non hanno potuto fare altro che seguire i due contendenti alla vittoria, chiudendo la gara con 54″4 di ritadro da Valentino.
Spettacolare anche la Classe Super 2000, dove a dominare è stato il sette volte campione italiano rally Paolo Andreucci in coppia con l’inseparabile Anna Andreussi. Nonostante alcune piccole imprecisioni nelle prove speciali 5 e 6, che sono costate all’equipaggio 15″ di penalità, i due sono comunque riusciti a portare la loro Peugeot 207 Super 2000 alla vittoria di classe.
La R3C è andata a Cosimo De Tommaso e Maurizio Imerito su Renault Clio, mentre Andrea Crugnola e Alessandro Ripoli si sono aggiudicati la R3T a bordo della loro Citroen DS3.
A primeggiare in R4 è stata la Mitsubishi Evo IX di Michele Tagliani ed Elena Barbieri e sempre una Mitsubishi, ma questa volta Evo X, ha portato la coppia Antonio Pascale e Carlo Granatello sul gradino più alto di Classe N4.
Master Show
Spettacolo da cardiopalma
Per il secondo anno consecutivo il grande show di chiusura del weekend di gare è stato dedicato a Marco Simoncelli, e anche qui, come nel corso del rally, si è rinnovata la sfida tra Valentino Rossi e Dindo capello. I due si sono lanciati in un testa a testa senza esclusione di colpi e fino al secondo giro è stato impossibile capire chi fosse al comando. Uno spettacolo. E proprio quando i tantissimi settatori accorsi in massa sul rettilineo di partenza del circuito per seguire lo show cominciavano ad alzarsi in piedi per incitare chi Vale, chi Dindo, ecco il colpo di scena. Capello entra troppo velocemente in una delle varianti centrali perdendo diversi secondi preziosi e regalando di conseguenza la vittoria a Valentino Rossi, che si porta a casa anche il Master Show con un tempo di 4’14″93.
Addio 207
Ai tanti appassionati del mondo dei rally accorsi a Monza per seguire lo Show, Peugeot ha fatto una piacevole sorpresa, esponendo all’interno del paddock la 208 R5, la nuova creatura del Leone che dalla prossima stagione dovrà raccogliere la pesante eredità della 207 Super 2000. Ancora pochi i dati in nostro possesso. È certo, però, cha la 208 da competizione, come tutte le altre vetture che prenderanno parte alla nuova Classe R5, sarà spinta da un 1.6 sovralimentato tramite turbocompressore in abbinamento a un cambio sequenziale a cinque rapporti, mentre la trazione sarà sulle quattro ruote senza differenziale centrale.
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