La “ricetta” messa a punto dalla David Brown Automotive è di quelle che piacciono sempre: prendere una celebre vettura del passato e rinfrescarla da cima a fondo, rendendola un oggetto dall’aria un po’ snob per chi vuole distinguersi.
L’ingrediente principale di questa ricetta è la Mini classica, quella prodotta fra il 1959 e il 2000, a cui la David Brown cambia nome (si chiama Mini Remastered) e che sottopone a un lungo maquillage per migliorarla in diversi aspetti: ne rinforza la scocca e aggiunge strati di schiuma per migliorare l’insonorizzazione a bordo, prima di allargare i passaruota, aggiungere fari a led, sistemare le cromature e rifare la vernice.
La più recente evoluzione della Mini Remastered è la serie speciale Oselli, costruita in 60 esemplari – un omaggio ai 60 anni dalla fondazione di Mini – con il supporto della celebre officina inglese Oselli. Questa “special” ha un aspetto più grintoso delle Mini Remastered viste finora, grazie ai cerchi in lega di 13” verniciati in oro o argento, ai fari supplementari nella mascherina e alla vernice bicolore.
L’interno rievoca le auto da corsa, perché la Remastered Oselli è dotata della gabbia di sicurezza (per rinforzare la struttura) e al posto dei sedili anteriori in pelle ce ne sono due a guscio, impreziositi con cinture di sicurezza a 4 punti d’ancoraggio. A richiesta è possibile far eliminare il divano posteriore, così da abbassare ulteriormente il peso.
Il pezzo forte della Mini Remastered Oselli è tuttavia il motore 1.4 da oltre 100 CV, del 40% più potente rispetto al motore originale della Mini storica. Ad esso si abbina il cambio manuale a 5 marce. Le prestazioni non sono state rivelate, ma con dimensioni così ridotte (è lunga poco più di 3,00 metri) e un peso “piuma” non è sbagliato pensare che la Oselli sia una scheggia fra le curve. Questo gioiellino tuttavia ha un prezzo decisamente salato, perché costa circa 113.000 euro in versione 4 posti e quasi 125.000 euro in versione biposto (entrambi i prezzi sono al netto delle tasse).
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