Pensate ad un auto cabrio, compatta e grintosa, in grado di regalare emozioni da sportiva, ma allo stesso tempo omologata per quattro persone.
La scelta non sarà difficile, perché in questo preciso segmento c’è solo lei, la Mini Cooper S Cabrio, un’auto dalle dimensioni contenute capace di adattarsi sia ad un uso cittadino, sia ad una divertente “tirata” su una strada tutta curve con il vento nei capelli.
Noi l’abbiamo messa alla prova e ora vi raccontiamo se è davvero in grado di confermare le emozioni che un primo colpo d’occhio regala.
Design giovane e dinamico
Il design della Mini Cabrio Cooper S riprende fedelmente quello della sorella cinque porte (da noi già provata) ed è caratterizzato da linee elegantemente raffinate ed inconfondibilmente “Mini” accompagnate ad un look decisamente grintoso. Lateralmente la vettura rivela un design slanciato e dinamico, con gli appariscenti cerchi bicolore, in contrasto con la tipica tinta British Racing Green metallic, che ne incrementano il carattere sportivo. Il posteriore cambia rispetto al modello precedente, ospitando nuovi proiettori ottici con cornici cromate.
Le dimensioni crescono di 98 millimetri in lunghezza, di 44 millimetri in larghezza e di 7 millimetri in altezza. Anche il passo e la carreggiata crescono nei numeri a favore di maggior spazio e abitabilità interna. Davanti infatti l’abitabilità è notevole, anche in altezza, i sedili sono comodi e nello stesso tempo contenitivi in maniera adeguata anche per un uso sportivo. Dietro, pur essendo aumentati i cm a disposizione e decisamente migliorato l’accesso per i passeggeri, la Mini ovviamente paga il prezzo delle sue dimensioni da vettura compatta e sia lo spazio longitudinale per le gambe ridotto e sia lo schienale del divanetto piuttosto verticale la rendono la poco adatta ai lunghi tragitti. Il bagagliaio con circa 210 litri a capote chiusa e 150 con capote aperta è perfettamente adeguato al tipo di vettura.
Tornando all’esterno, tra gli elementi distintivi della Cooper S Cabrio, troviamo la capote in tessuto ad azionamento elettrico, disponibile in colore nero o anche con l’esclusiva livrea “Union Jack” (optional), e il doppio scarico cromato dal coinvolgente “sound” cupo e sportivo.
Prima ancora di entrare all’interno della vettura, all’apertura delle porte con il buio, siamo attirati dalla luce di cortesia che proietta sotto la portiera, lato guidatore, il logo Mini. Una volta entrati, l’abitacolo ci conferma l’elevato livello di finitura della casa inglese: la plancia con il classico elemento centrale rotondo, i sedili in pelle crema con bordature nere, l’accostamento dei materiali e tutti i singoli dettagli sono studiati e realizzati con grande attenzione. Solo il cockpit, ad un primo sguardo, potrebbe lasciare perplessi per la presenza dei molti tasti e pulsanti che affollano la parte centrale, ma vi assicuriamo che, una volta presa la mano, il tutto risulta pratico ed intuitivo anche durante la guida.
Al centro della plancia, l’elemento rotondo, ospita il display da 8,8 pollici, dall’ottima risoluzione e con possibilità di splitscreen, contornato da una corona di LED colorati che si accendono a seconda della modalità di guida (ad esempio in SPORT si illuminano di rosso e riportano i giri del motore) spilscreen che può permettere la visione contemporanea del sistema di navigazione e audio oppure per esempio gli ostacoli durante le manovre di parcheggio. Il sistema di infotainment è intuitivo e veloce nei cambi di schermata ed è “governabile” dalla rotella posizionata sul tunnel centrale, la presenza del bracciolo centrale però ne rende un poco difficoltoso l’utilizzo. La navigazione è facile ed intuitiva, con mappe chiare e ben definite.
Alla guida del 2.0 da 192 CV: sound e feeling al top
Non dobbiamo dimenticarci che sotto il cofano c’è lo stesso propulsore della coupé e noi, come ogni appassionato di auto, non vediamo l’ora di accendere il 2.0 litri TwinPowerTurbo e provare se, anche in versione cabrio, è in grado di garantire prestazioni emozionanti. L’assetto di guida è ottimo, grazie al volante posto in posizione verticale e un set del sedile, con seduta bassa, molto “racing“.
Diamo vita al TwinTurbo con il grande tasto Start posizionato al centro della plancia.
Il propulsore della MINI Cooper S, il due litri in prova è pronto nel salire di giri e sprigiona tutti i 192 cavalli nel range 5000-6000 Giri/min giri con una coppia di 280 Nm da 1250 a 4600 Giri/min. Lo 0-100 km/h è coperto in soli 7,2 secondi, per una velocità massima di 230 km/h.
Su strada e nell’ambiente più naturale per questa Mini, quello del misto stretto, la vettura è intuitiva da guidare, aiutata da uno sterzo (non leggerissimo) molto preciso e da un assetto piatto e neutro. Nel traffico di tutti i giorni e soprattutto nell’habitat cittadino abbiamo apprezzato della nostra Mini Cooper S la solita notevole agilità, la morbida erogazione del motore (volendo andare con calma, se si riesce!), l’assetto mai comunque troppo rigido. Lo start e stop, il climatizzatore GREEN e la funzione “veleggio” aiutano a diminuire i consumi, per una media totale che non supera i 7,5 litri/100 km.
Una volta aperta finalmente la capote possiamo goderci la vera guida “en plein air” resa ancora più coinvolgente dal Sound cupo del doppio scarico con frequenti scoppiettii in rilascio che creano un’appagante atmosfera “racing”. L’apertura e la chiusura della capote “soft-top” avviene in soli 18 secondi, anche durante la guida, fino ad una velocità di 30 km/h. Ottimo lavoro in termini di sicurezza grazie all’integrazione di roll-bar invisibili, a fuoriuscita automatica in caso di necessità.
Gli optional che fanno la differenza
Come ci hanno insegnato negli anni, le auto “premium” mettono a disposizione una quasi infinita lista di optional per elevare alla massima potenza la possibilità di personalizzazione. Anche in questo caso la Mini non fa eccezione, infatti, l’esemplare da noi provato disponeva di una ricca gamma di pacchetti opzionali che, a secondo dei gusti individuali, possono fare la differenza.
A livello di design troviamo i pacchetti John Cooper Works per interni e esterni che comprendono sedili sportivi in pelle, volante multifunzione in pelle mentre a livello estetico troviamo i cerchi in lega da 17” track spoke nero e il kit aerodinamico. L’esemplare provato era configurato con il pacchetto Hype Line che offre cerchi in lega da 18” Vanity Spoke Bicolore, selleria Pelle Lounge Carbon Black, fari Bi-LED, comandi al volante, clima bizona automatico, pacchetto luci interne e pacchetto Wired. Quest’ultimo comprende la predisposizione bluetooth, l’ottimo sistema di navigazione Mini Professional e la chiamata automatica in caso di emergenza.
Ancora in aggiunta sono disponibili la radio DAB, l’eccellente sistema HI-FI Harman Kardon il Driving Assistant, l’Head-Up Display, l’assetto sportivo con controllo elettronico degli ammortizzatotri, il comfort access sistem, i sedili anteriori riscaldabili e la retrocamera.
Insomma, come avrete capito, per quanto riguarda il livello di personalizzazione c’è solo l’imbarazzo della scelta. Per quanto riguarda il prezzo, quello del nostro esemplare è lievitato di oltre 10.000 €.
Prezzo e concorrenti
La Mini Cabrio ha come prezzo di attacco 22.900 € per la versione One Cabrio mentre si sale ai 30.100 € della Cooper S Cabrio da noi provata (32.800 € nel caso della versione con cambio automatico sportivo), fino ad arrivare ai 36.100 € della John Cooper Works Cabrio.
Trovare delle concorrenti dirette è difficili in quanto la Mini Cabrio si è creata un piccolo segmento a sè. Per cavalleria e dimensioni possiamo comunque citare la DS3 Performance Cabrio mentre per chi ama sempre la guida “en plein air” ma si può permettere qualche centimetro in più possiamo consigliare la Audi A3 Cabrio in versione Sport con il 2.0 litri da 190 CV oppure, per chi può rinunciare ai quattro posti, possiamo sbilanciarci e consigliare una spider “pura”, la 124 Abarth.
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