Storiche

Milano AutoClassica apre le porte a FCA Heritage

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Sta per aprire i battenti Milano AutoClassica, la rassegna dedicata alle auto storiche che, dal 24 al 26 novembre, accoglierà tutti gli appassionati del genere e gli addetti ai lavori.

FCA Heritage fa il suo debutto alla settima edizione, portando a Milano una rivisitazione degli “Epic Journeys” detta all’inglese, ovvero gli avventurosi viaggi portati a compimento con vetture appartenenti ai vari brand del gruppo. Vetture di serie dunque, ma forti di una storia da raccontare, in molteplici sfaccettature: Fiat Campagnola “Alger – Le Cap” del 1951, 131 Diesel Abarth “London – Sydney” del 1977 e 500 “Overland” del 2007, Lancia Delta Integrale “Safari” del 1988 e Alfa Romeo Giulietta t.i. del 1957, vettura quest’ultima che ha partecipato alla rievocazione della Pechino – Parigi nel 2007.

In chiave moderna gli spettatori di Milano AutoClassica potranno ammirare la Fiat 500  serie speciale dedicata al 60esimo anniversario dell’iconica vettura, in cui convivono il look vintage e la più attuale tecnologia in termini di connettività, e un esemplare dell’Alfa Romeo Stelvio, il primo SUV del brand. Tutti i modelli storici esposti fanno parte della collezione FCA Heritage, il punto di riferimento per gli appassionati delle auto classiche dei vari brand del gruppo italo-americano.

Vediamo una breve rassegna con tanto di storia dei modelli di FCA Heritage esposti a Milano AutoClassica.

Fiat Campagnola “Alger – Le Cap”  (1951)

Nacque ad inizio anni ’50 quando l’Esercito Italiano bandì una gara per la fornitura di veicoli polivalenti per impieghi speciali (in inglese MPV, cioè Multi Purpose Vehicle), che ricalcassero lo schema della Jeep Willys, il fuoristrada impiegato dalla truppe americane durante la campagna europea del secondo conflitto mondiale.  Alfa Romeo e Fiat si cimentarono nella progettazione di un veicolo che non aveva precedenti nella storia dell’automobilismo italiano e ne scaturirono due modelli, entrambi siglati “A.R. 51”. La scelta cadde sul prototipo Fiat, e ben presto i vertici della Casa torinese decisero di sottoporre la Campagnola A.R. 51 ad un viaggio unico nel suo genere, la traversata dell’Africa da Città del Capo ad Algeri: l’impresa fu portata a termine in 11 giorni, 4 ore e 54 minuti: un record ancora imbattuto, nonostante gli odierni mezzi tecnici e ritrovati tecnologici.

Alfa Romeo Giulietta t.i. (1957)


Nella prima metà degli anni Cinquanta l’Alfa Romeo, terminata momentaneamente l’esperienza ufficiale nelle competizioni dopo essersi ritirata imbattuta nei primi due campionati del mondo di Formula 1, si dedica alla costruzione di vetture “medie”, dotate di prestazioni notevoli e di un carattere prettamente sportivo. Si rivolge al grande pubblico, mantenendo una qualità più alta rispetto alla media. La Giulietta, nata originariamente nel 1954, incarnò questa nuova filosofia e, tre anni più tardi, all’Autodromo di Monza venne presentata la Giulietta t.i. (Turismo internazionale), evoluzione del modello berlina, dotata un più elevato rapporto di compressione, carburatore doppio corpo e più ricca strumentazione. La potenza passa da 53 a 65 cavalli, per una velocità di punta che arriva ai 155 km/h. Proprio con una Giulietta t.i. del 1957 la Scuderia del Portello, in collaborazione con l’Alfa Romeo, ha corso e terminato con onore l’edizione 2007 della Pechino-Parigi e l’esemplare in oggetto è esposto a Milano AutoClassica.

Fiat 131 Diesel Abarth “London – Sydney” (1977)

Fu una delle prime a proporre il motore diesel per un’impresa di questo genere, ovvero una gara di resistenza. La versione diesel della 131 berlina, modello in produzione dal 1974 e molto diffuso e apprezzato, venne preparata appositamente da Abarth per il Raid Londra-Sydney che si sarebbe corso nell’estate del 1977. In questo tipo di gara non serviva avere l’auto più veloce, ma quella più affidabile e con minori consumi. Dopo 45 giorni di raid ininterrotto e oltre trentamila chilometri percorsi, due 131 giunsero al traguardo a Sidney il 27 settembre e la vettura di Neyret/Hoephner vinse la categoria. Grazie a questo risultato, la 131 Diesel 2500, che aveva lo stesso motore delle vetture in gara, ebbe una grossa spinta mediatica ancor prima ancora del suo debutto al salone dell’auto di Torino.

 

Lancia Delta Integrale “Safari”(1988)

La Delta, tra i tanti modelli storici prodotti da Lancia, non ha bisogno di presentazioni. Prodotta dal 1979 al 1993, ha scritto alcune delle pagine più importanti nella storia dei rally e nel 1986 venne lanciata la prima versione a quattro ruote motrici, la Delta HF 4WD, la mamma della famosa “Integrale”, che conquistò il mondiale rally per sei edizioni consecutive (1987-1992) mentre i piloti che guidarono questa autovettura vinsero quattro titoli: due con Miki Biasion (1988 e 1989) e altri due con Juha Kankkunen (1987 e 1991).

A Milano AutoClassica il pubblico potrà ammirare dal vivo l’esemplare che, nel 1988, conquistò per la prima volta “il Safari” grazie a una maiuscola prestazione di Miki Biasion. Fate attenzione ad un particolare, il segno di una zebra sul lato destro della vettura che Biasion trovò sul suo percorso.

Fiat 500 “Overland” (2007)


In concomitanza con il debutto, nell’estate 2007, della nuova Fiat 500, un esemplare prese parte all’undicesima edizione di “Overland” insieme ai famosi automezzi Iveco di colore arancione e alla mitica Itala che nel 1907 trionfò nello storico raid Pechino-Parigi. La Fiat 500 Overland coprì 10 anni orsono i 18.000 chilometri con grande disinvoltura, contribuendo al ritorno di immagine del modello appena lanciato sui mercati, equipaggiato in quel caso con il turbodiesel 1.3  Multijet da 75 CV.

 

 

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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