Cosa si nasconde dietro un futuro campione? Questa domanda devono essersela fatti in molti davanti all’escalation nella terza serie continentale da parte di un certo Mick Schumacher, secondogenito del sette volte campione del mondo costretto a letto da quella rovinosa caduta sugli sci di ormai quasi cinque anni fa.
Siccome ciò che è stato è stato, è bello sperare nel futuro e vedere negli occhi del figlio di Michael quella luce che fa già sognare tanti ferraristi e mica solo loro. Tolto l’aspetto fisico, infatti Mick assomiglia più alla madre Corinna che al padre, anche se la mascella è la sua, la stoffa del campione sembra appartenere al giovane tedesco, classe 1999, dopo un avvio di carriera non troppo convincente nella terza serie.
La svolta è arrivata nella seconda metà della sua seconda stagione di F3 europea, dopo un opaco, almeno per il cognome che porta, 12° posto all’esordio. La svolta, come dicevamo, nella stagione in corso, costellata da 8 successi in 13 gare e la testa della classifica ottenuta dopo la doppia vittoria sul circuito austriaco di Spielberg, teatro dell’ultimo appuntamento della serie.
Se il suo rivale per il titolo, in odore di sedile Toro Rosso, Dan Ticktum, sente puzza di bruciato (le sue parole sono state contro il sistema che sembrerebbe aver “aiutato” il figlio d’arte a ben figurare, della serie il futuro in F.1 è assicurato, mentre la stessa cosa non è assicurata se ti chiami Ticktum…queste sono anche le corse e non lo scopriamo di certo oggi). Proprio l’inglese, ritirato in gara 2 in Austria, ora è distaccato di 49 punti dal rivale tedesco.
Dopo essersi presentato agli occhi del mondo lo scorso anno a Spa, quando salì a bordo della Benetton B194 di papà Michael facendo venire gli occhi lucidi a tutti gli appassionati, il giovane sente di avere la strada spianata e sta correndo al massimo delle sue potenzialità, ben supportato dal team tutto italiano Prema.
Il futuro in F.1 sembra assicurato ma attenzione, non è detto che ci sia la Ferrari sulla strada del tedesco, almeno in tempi brevi. Il futuro a Maranello si chiama Charles Leclerc più che Sebastian Vettel, in scadenza di contratto nel 2020 e sempre più al centro del vortice dopo gli ultimi errori, certo è che rivedere il nome Schumacher sulla monoposto avrebbe un effetto mediatico senza precedenti.
La pressione è tanta, ma il ragazzo sembra avere le spalle abbastanza larghe per onorare il ricordo di suo padre che, scommettiamo, dentro di sé non potrebbe essere più orgoglioso di così. Anche la Mercedes potrebbe mettergli gli occhi addosso per il post Hamilton (anche lui in scadenza nel 2020), ricorderete infatti che papà Michael finì proprio la sua carriera al volante della freccia d’argento nel 2012.
Le luci dei riflettori sono caldissime, intanto nel prossimo anno, se arriverà il titolo in F3 europea come probabile (resta una sola tappa, quella finale di Hockenheim) è probabile il salto di categoria in Formula 2, seguendo la strada dei giovani talenti figli di papà, Nico Rosberg su tutti (campione nel 2005 in GP2 e in F1 undici anni dopo).
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