Pneumatici

Michelin Primacy 4: più durata e più sostenibile

Tempo di lettura: 2 minuti

La lotta all’obsolescenza programmata continua. Un nome che a molti può sembrare sconosciuto ma che riguarda tutti noi e tutti i prodotti che giornalmente usiamo. Nel mondo degli pneumatici tutto cambiò nel 1989, quando venne introdotto il limite minimo di 1,6 mm del battistrada. Oggi il nuovo Michelin Primacy 4, presentato in anteprima mondiale al Salone di Francoforte 2017, vuole riscrivere le regole di un mercato ormai improntato sul consumismo sfrenato.

La Casa del Bibendum si impegna ormai da anni per migliorare l’impronta ecologica dei suoi processi produttivi. Questo si scontra con il fenomeno dell’obsolescenza programmata di cui parlavo nell’introduzione: non sono pochi i gommisti che, per ragioni di guadagni, consigliano di sostituire gli pneumatici una volta raggiunti i Michelin Primacy 4, seppur con circa 1,5 mm di potenziale durata in più che non viene altresì sfruttata.

Oggi le indagini sulla sicurezza confermano che non c’è una correlazione tra l’aumento degli incidenti e lo spessore del battistrada sia inferiore 3 o 4 mm. Inoltre anche gli spazi di frenata delle moderne coperture sono garantite fino al limite massimo di 1,6 mm: è scientificamente dimostrato che uno pneumatico premium con una scultura del battistrada a 1,6 mm può essere più performante di un pneumatico economico, nuovo o quasi nuovo.

Sostituire meno gli pneumatici o, comunque, usarli fino al loro limite massimo ha inoltre un grosso impatto sull’economia a larga scala, infatti basti pensare che con la regola dei 3 mm ogni anno ci sono da smaltire circa 128 milioni di pneumatici in più, un costo enorme sia per l’ambiente (si calcola un’equivalenza di 9 milioni di tonnellate di anidride carbonica emesse nell’atmosfera) sia per le case produttrici stesse, sempre parlando di impronta ecologica o “carbon footprint”.

Altro fatto da considerare è la resistenza al rotolamento: uno pneumatico nuovo o appena sostituito va a incidere per il 20% sui consumi della vettura, mentre con l’usura questo dato diminuisce perché c’è fisicamente meno materiale che oppone resistenza allo scorrimento.

È in questa ottica che si inserisce il nuovo Michelin Primacy 4, uno pneumatico di nuova concezione che si fa promotore di questa “battaglia” contro la sostituzione prematura delle gomme ingiustificata. Nato dopo tre anni di intenso sviluppo, il nuovo pneumatico offre un alto livello di prestazioni su strade bagnate, dal primo utilizzo fino al limite legale di usura.

Le sue performance sono state ottimizzate per la guida sul bagnato e per offrire grip costante dal primo all’ultimo chilometro. Il design del battistrada è stato cambiato: i canali per l’evacuazione dell’acqua sono diventati più rettangolari e meno trapezoidali, il segreto che si nasconde dietro i suoi ridotti spazi di frenata.

Per evitare l’intervento dei gommisti “furbetti”, su Michelin Primacy 4 è presente il tradizionale indicatore di usura sulla spalla, sulla parte bassa dei canali, così da offrire il modo più semplice all’automobilismo medio per verificare lo stato di usura del pneumatico.

Michelin Primacy 4: record di durata

Gli indicatori di usura situati sul battistrada del nuovo Primacy 4

18.000 chilometri in più rispetto ai suoi diretti concorrenti non sono pochi ecco perché il nuovo Primacy 4 conferma la long lasting performance degli ultimi prodotti del Bibendum. Proposto allo stesso prezzo del Primacy 3, la novità è già disponibile da gennaio in 60 dimensioni (da 15 a 18 pollici) e come primo equipaggiamento di molte vetture.

 

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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