A settembre il costruttore di pneumatici aveva sorpreso tutti annunciando una previsione dei suoi obbiettivi di bilancio più alta, 2,9 miliardi di euro, rispetto ai 2,5 miliardi inizialmente anticipati, tanto da far arrivare la quotazione in borsa del suo titolo a circa 74 euro, una vera ciliegia sulla torta. Michelin durante la crisi ha operato un cambiamento strutturale che ha permesso di dare al gruppo un impronta più equilibrata, gli analisti hanno ipotizzato un 21,7 miliardi di fatturato, circa il 5% in più rispetto all’anno precedente, pur con un calo delle vendite del 5%. Il segreto sta nell’aver realizzato prodotti di alto di gamma, venduti a prezzi più onerosi, quando, nello stesso tempo, le materie prime, il caoutchouc in particolare, sono nettamente scese nel corso del 2012, permettendo così un margine operazionale che sfiora l’11,5% .
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