Il mondo dell’auto sta attraversando una trasformazione radicale, e uno degli aspetti più critici di questo cambiamento riguarda il rapporto delle nuove generazioni con l’acquisto e l’utilizzo delle vetture. Secondo un recente convegno organizzato dall’Associazione CAReGIVER con il patrocinio del Politecnico di Torino, le abitudini e le preferenze dei giovani stanno rivoluzionando il mercato automobilistico.
I dati presentati durante il convegno evidenziano una tendenza chiara: la metà dei giovani non prende più la patente. Se nel 2011 il 95% degli under 20 era patentato, nel 2021 la percentuale è crollata al 50%. A questo si aggiunge una forte resistenza all’acquisto di automobili, soprattutto a causa dei costi elevati. Il 23,3% degli intervistati non è disposto a spendere più di 15.000 euro per un’auto, mentre il 18,3% si limita a un budget inferiore ai 10.000 euro.
Questa situazione si riflette anche sul costo della vita. Nel 2003, per acquistare un’auto in Italia erano necessari mediamente 4,7 stipendi mensili; nel 2023 il numero è salito a 7,7. Allo stesso modo, mantenere un’auto è diventato molto più oneroso: se nel 2010 il costo annuo medio era di circa 1.300 euro, nel 2024 ha superato i 4.300 euro.
Il settore automotive europeo si trova in un momento di grande difficoltà. Il principale detonatore della crisi è stata la decisione dell’Unione Europea di imporre l’adozione esclusiva di motori elettrici a partire dal 2035, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2. Tuttavia, questa transizione si è rivelata più complessa del previsto. L’aumento del costo delle auto elettriche, la scarsa autonomia delle batterie e l’insufficienza delle infrastrutture di ricarica hanno frenato l’interesse dei consumatori, favorendo invece le vetture ibride.
A rendere ancora più difficile la situazione è la concorrenza cinese, che ha saputo adattarsi rapidamente alle nuove richieste del mercato, proponendo modelli di auto elettriche a prezzi molto più competitivi rispetto ai produttori europei. La rapidità con cui i costruttori cinesi hanno saputo sviluppare e commercializzare le loro vetture è stata un fattore determinante nell’attuale squilibrio del mercato.
Il convegno ha cercato di fare chiarezza sulle sfide che il settore sta affrontando e sulle possibili soluzioni. Gli esperti dell’industria e dell’accademia hanno discusso strategie per rendere l’auto più accessibile, promuovendo politiche di incentivazione economica e investimenti in tecnologie alternative, come i carburanti verdi (idrogeno, biocombustibili, e-fuel). Tuttavia, la mancanza di infrastrutture e tecnologie adeguate rappresenta ancora un ostacolo importante.
La trasformazione dell’industria automobilistica non riguarda solo i produttori, ma coinvolge anche i governi, i media e i consumatori. Sarà fondamentale adottare un approccio bilanciato che tenga conto delle esigenze economiche, ambientali e sociali per garantire una mobilità sostenibile e accessibile alle nuove generazioni.
L’Associazione CAReGIVER, organizzatrice dell’evento, riunisce oltre 150 tecnici che hanno contribuito allo sviluppo di vetture Fiat, Lancia e Alfa Romeo tra il 1970 e il 2015. Il loro obiettivo è offrire competenze e soluzioni per affrontare le sfide del futuro dell’auto, mantenendo viva una delle industrie più complesse e affascinanti mai create dall’uomo.
Doveva essere la rivoluzione green, la riscossa delle città pulite, il funerale delle pompe di…
Jaguar ha annunciato lo scorso dicembre una svolta radicale nel proprio percorso: un futuro esclusivamente…
In un panorama automobilistico sempre più orientato all’elettrificazione, una tecnologia quasi dimenticata sta tornando alla…
Nonostante un calo significativo degli utili e un massiccio piano di ridimensionamento del personale, Porsche…
Il Jeep Renegade, SUV compatto che quest'anno celebra il suo decimo anniversario, continuerà a essere…
Nel cuore del Piemonte, lo stabilimento Stellantis di Verrone (Biella) si prepara a un futuro…