Qui la prova della nuova Mercedes GLB, inedita nel segmento dei SUV medi, grazie all’opzione della terza fila di sedili in “soli” 4,6 metri di lunghezza e ottavo modello su piattaforma MFA2 di seconda generazione introdotta per la prima volta sulla Classe A due anni fa. Sul piano tecnologico, GLB approfitta di tutti i punti di forza dell’attuale generazione di compatte Mercedes-Benz., passando per i sistemi di assistenza alla guida ereditati direttamente da Classe S, alla gestione del comfort di bordo con i programmi Energizing: tutte caratteristiche della nuova Mercedes GLB. Vediamone il design, gli interni, come va su strada, quanto è sicura e quanto consuma.
Il design è improntato al fuoristrada, partendo dalla generosa superficie frontale di tipo verticale, sulla quale spiccano i gruppi ottici con due elementi a LED per le luci diurne mentre le proporzioni sottolineano la vocazione offroad del modello grazie agli sbalzi particolarmente corti sia davanti sia dietro. Inoltre, i cladding protettivi continui definiscono le proporzioni e sottolineano il carattere offroad al pari della protezione paracolpi anteriore e posteriore.
A richiesta, per GLB sono disponibili sia i fari a LED High Performance sia i MULTIBEAM LED. Questi ultimi consentono di adeguare elettronicamente le luci di marcia alle condizioni del traffico con estrema rapidità e precisione. A richiesta ci sono anche i fendinebbia a LED e, per le GLB provviste di trazione integrale, è disponibile la particolare funzione di illuminazione offroad.
Simile per alcuni aspetti alla nuova GLA, con la quale c’è in condivisione la stessa piattaforma, la GLB si caratterizza per ben 20 centimetri in più di lunghezza, appena 3 in meno rispetto a una più cara GLC. La nuova Mercedes GLB è quindi lunga 4,63 metri, larga 1,83 e alta 1,66 metri. Il passo, di 2,83 metri, è maggiore di dieci centimetri rispetto alla nuova Classe B: questo ha permesso di ricavare non solo più spazio per la testa e per le gambe nel vano posteriore, altresì viene resa disponibile la terza fila di sedili costituita da due sedili singoli per passeggeri non superiori a 1,68 metri di altezza, in altre parole, i vostri figli o i loro amichetti, sicuro non la suocera. C’è poi la possibilità, grazie ai fissaggi ISOFIX e Top Tether, di fissare fino a quattro seggiolini compatibili nel vano posteriore.
Il vano bagagli offre lo spazio di carico di una Station Wagon, con un volume compreso tra 560 e 1.755 litri (valori riferiti alla versione cinque posti, ovviamente inferiori se sono presenti sette occupanti a bordo). A richiesta, la seconda fila di sedili scorre in senso longitudinale, mentre l’inclinazione degli schienali è regolabile già di serie su più posizioni.
Saliti a bordo, ci lasciano interdetti le porte anteriori che devono sempre esser maltrattate, pena una chiusura non completa, l’impostazione di guida è ottima, ma i sedili sono un po’ duretti e potrebbero stancare nei lunghi trasferimenti, invece il volante copre i bordi dei due display widescreen. Finiture e accostamenti ben realizzati.
Dentro la GLB, l’MBUX è l’elemento chiave dell’abitacolo (con 2 display da 7” di serie, i 10,25” sono optional), ma anche il comfort non è un aspetto da sottovalutare grazie al pacchetto Energizing che abbiamo imparato a conoscere sui modelli di alta gamma della Casa di Stoccarda, in grado di connettere luminosità, musica e massaggi per finalizzare il benessere. Piace molto il navigatore dalla realtà aumentata, così come l’illuminazione notturna, forse troppo estesa e più adatta ad una classe A da “giovanotto” che non ad un’auto da padre di famiglia come la GLB. Inoltre le luci colorate e i display senza palpebra si riflettono la notte sui vetri laterali creando un fastidioso effetto distraente.
Noi abbiamo provato la versione che pensiamo possa esser la “modale” ovvero la più ricercata nel nostro paese. Il motore diesel di media potenza, con trazione sull’asse anteriore e cambio automatico a 8 rapporti. Il duemila Euro6d Temp si rivela molto vigoroso nonostante i “soli” 150cv ed una massa non proprio contenuta. Anche l’allungo piace: il tiro è sempre costante e regolare. Il cambio invece si dimostra molto dolce, forse non proprio un cambio sportivo, ma si addice all’indole turistica dell’auto.
In autostrada il confort regna sovrano, con pochissimi fruscii e il motore che ronfa a soli 1.800 giri grazie all’ottava marcia. Anche i consumi sono bassi, parliamo di circa 16-17 km/al litro.
Lo sterzo è demoltiplicato il giusto per non esser troppo aggressivo, leggero in manovra, i freni sono potenti, e nell’uso comune non si affaticano mai. L’assetto per quanto turistico non è mai cedevole, ma sempre ben frenato. Nelle sconnessioni non si rimbalza troppo. Forzando l’andatura i controlli elettronici intervengono solerti.
Volendo è disponibile la trazione 4Matic è settabile sui parametri Eco/Comfort (trazione 80:20), Sport (70:30) e Offroad, con la frizione che blocca la distribuzione della trazione al 50% sui due assi. Oltre alle già citate luci Offroad, il pacchetto tecnico Offroad comprende un programma di marcia aggiuntivo, che adegua l’erogazione di potenza del motore e la regolazione ABS alle condizioni di guida nel fuoristrada leggero.
A livello di sistemi di assistenza alla guida è presente l’ultima evoluzione del Distronic, in grado di “vedere” fino a 500 metri e a regolare la velocità della vettura in modo “predittivo” all’avvicinarsi di rotatorie o curve lette dal navigatore satellitare. Il LWD o mantenimento in corsia è fastidioso e frena la vettura al posto di correggere il volante.
Cinque allestimenti proposti: Executive, Business, Sport, Sport Plus (oggetto del nostro test), Premium. Il listino prezzi della Mercedes GLB parte da 35.930 euro per la motorizzazione 180 d fino ai 48.573 euro per la 220 d. La trazione integrale 4Matic “pesa” + 4.530 euro sul conto finale. Sul fronte benzina prezzi variabili tra i 39.129 euro della 200 e i 48.107 euro della 250, con una velocità massima di 236 km/h.
La terza fila di sedili, in grado di offrire due ulteriori posti per rispettivi passeggeri con altezza non superiore a 1,68 metri. Quest’optional, costa al cliente ulteriori 915 euro con alcune differenza a livello di allestimenti e motorizzazioni.
Le concorrenti? Beh da un lato i suv premium Audi Q3 alla Bmw X1 e poi ancora Jaguar E-Pace, Volkswagen Tiguan, ma per trovare qualcosa di simile fra i SUV 7 posti occorre guardare a Land Rover Discovery Sport, Seat Tarraco, Skoda Kodiaq, Nissan X-Trail e Volkswagen Tiguan Allspace, tutte a sette posti e con la trazione integrale a richiesta.
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